Mi presento, mi chiamo Sergio e ho 11 anni, frequento la prima media e racconto la mia storia nella scuola elementare.
Tutto cominciò quando il primo giorno di scuola,nella prima elementare, mia mamma mi accompagnò a scuola. Fui a mio agio poiché nella mia classe ci furono molti dei miei compagni dell'asilo e anche nuovi compagni con cui potevo fare amicizia. Così il primo anno passò velocemente e lo stesso per il secondo. Il terzo anno fu il peggiore, i primi mesi di scuola passarono rapidamente, ma arrivò quel giorno. Il giorno in cui alcuni dei miei compagni cominciarono a prendermi in giro per la mia statura bassa,io non capivo il perché visto che nei vecchi anni non successe niente del genere. Fatto sta che un gruppetto mi prese di mira senza un motivo ben preciso. Io fui molto triste e non sapendo che fare visto che erano tutti più forti e grossi di me,piansi raccontando a mia madre cosa era successo.
Fu un brutto periodo, avevo paura di andare a scuola perché sapevo cosa mi aspettava. Fortunatamente qualche mio vero amico mi difendeva o mi aiutava come poteva. Passai il terzo anno di scuola elementare fra prese in giro, pugni e calci. Anche raccontando alle maestre ciò che succedeva non cambiava anzi peggiorava. Ogni giorno tornavo a casa piangendo e raccontando tutto ai miei.
Arriva la quarta, io durante l'estate speravo che le acque si calmavano, ma niente. Non riuscivo a spiegarmelo, sarà per i buoni voti? Non lo so. Fra tutti ce n'era uno in particolare che ha dato il via a tutto. Io ero stufo e lo dissi a mia madre che cosí non andava. Mio padre mi disse di comunicare a quella persona che se non la smetteva lui va a parlare con suo padre. Io ero tutto felice, finalmente si era trovato un rimedio! La mattina dopo la prima cosa che feci, fu quella di andare a dire a lui ciò che mio padre disse a me. Lui mi rispose
- Se solo tuo padre si azzarda a parlare con il mio, io lo uccido, uccido il tuo papà!-
Il mio papà non si tocca, questa volta però lo hanno sentito tutti, forse sono salvo... forse.
No, neanche questa volta funzionò nonostante mio papà andò a parlare col suo. Basta, io ero stanco di questa storia non poteva andare avanti così, i miei genitori mi autorizzarono ad usare le maniere forti. Appena lui col suo gruppetto si avvicinò a me per dirmi qualcosa cominciai a tirargli pugni e i suoi amichetti se ne andarono. Ovviamente la maestra mi vide e mi chiese il perchè e io le risposi che ero costretto a farlo per farli smettere. Li ho ripagati con la stessa medicina e io riuscì a passare il quinto anno in pace e serenità.
Ho scelto di frequentare una scuola media diversa dalla loro per evitare altre storie simili.
Nella mia nuova classe qualcuno dei miei vecchi compagni c'è,ma per fortuna sono quelli che mi anno sempre voluto bene, anche le mie nuove conoscenze sono veri amici. Ora è quasi finito l'anno mancano solo due settimane e sono contento di aver passato un bellissimo anno in compagnia di chi mi vuole bene davvero.Serginho04
STAI LEGGENDO
Un ragazzo al limite
General FictionQuesta è la storia degli anni di scuola elementare, di un ragazzino nei quali cerca di combattere un grande problema.