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Una foto di come più o meno mi sono immaginata Hyram, tanto per farvi capire, buona lettura.

Lo guardo smarrita e i suoi occhi non lasciano intravedere nessuna emozione che possa farmi capire cosa sta succedendo.
Faccio un piccolo passo in avanti quasi non rendendomene conto, quando poi sento una mano poggiarsi sulla mia schiena, mi giro di scatto impaurita e trovo gli occhi corrucciati di mio padre.
< va a sederti > mi dice.
Non riesco a parlare, la mia voce sembra essersi smaterializzata, sembra essersi nascosta dalla paura di quello che sta per succedere, da quello che forse aspettavo mi fosse rivelato.
Faccio dei passi tremanti verso il divano in pelle nera e mi siedo accanto a questo ragazzo misterioso.
Lo guardo e poi prendo un respiro ansioso, anche Christian adesso è nella stanza e come se nulla fosse, come se qui non ci fosse un estraneo ragazzo tatuato accanto a me, saltella e si siede sulla poltrona anch'essa in pelle.
Mio padre resta in piedi a vegliare su di noi, mentre mia mamma entra con un vassoio di biscotti e un sorriso impaurito in faccia.
Ci invita con un cenno della mano a prenderne uno e subito Christian ci si fionda, Hyram mi guarda e con un movimento veloce, contraendo i muscoli del suo braccio, prende un biscotto e se lo porta in bocca.
< Beh! Perché siamo tutti qui?! Perché lui è qui?! > sbatto le mani sui ginocchi impaziente di sapere, sembrano tutti così calmi a parte me, sembra così tutto normale per loro.
< Dobbiamo raccontarvi una storia > dice mia madre.
< Una storia?! > chiedo confusa.
< Siii! Che belloo! Mi piacciano le storie> applaude dolcemente Chri con la bocca piena di biscotti.
Hyram lo guarda e accenna un sorriso adorabile, uno di quei sorrisi che tutti fanno ai bambini quando dicono qualcosa di buffo.
< Allora > inizia mio padre.
Che ansia.
< Vi abbiamo sempre raccontato che la nostra vita era semplice, normale, ma non è così > continua lui.
Che significa?
< quando eravamo giovani non ci fregava di nulla, eravamo innamorati e questo ci bastava, alle nostre famiglie non importava nulla di noi, avevano già troppi problemi loro, così una sera ci siamo messi d'accordo e siamo scappati> conclude mia madre.
Hyram se ne sta zitto e ascolta, mentre io non ci sto più capendo nulla.
< Siete scappati? > rimango sbalordita.
< Si, siamo andati dall'altra parte del paese così che nessuno potesse cercarci o trovarci. Ci siamo stabiliti in un rench abbandonato vicino a un paesino di pochi abitanti, lì abbiamo vissuto per qualche anno e personalmente sono stati gli anni più belli della mia vita, ma anche i più duri. Lavoravamo di giorno per guadagnare pochi soldi, il necessario per comprare cibo e acqua e vivevamo d'amore > continua il racconto mio padre.
< Finche non scoprii di essere rimasta incinta > dice tranquillamente mia madre.
< E bene sì, però eravamo troppo instabile per crescere un bambino, eravamo giovani e incompresi, non eravamo neanche sposati e i nostri lavori non ci davano abbastanza soldi per mantenere noi figuriamoci un bambino >
< iniziammo a litigare e a discutere su come fare, Ted propose di abortire ma io non ci pensai neanche minimamente, chi ero io per togliere la vita al mio bambino?! Non aveva colpa lui se noi eravamo così incoscienti da andare a vivere in mezzo al nulla, così proposi di tenerlo ma fu bocciata subito > respira profondamente mia madre.
< E alla fine allora cosa avete deciso? > chiede Christian avendo finito tutti biscotti.
< Di non riconoscere il bambino cosicché sarebbe andato ad una famiglia più stabile della nostra > risponde mio madre.
< Era la scelta più sensata da fare, non abbiamo più avuto notizie del bambino poi > conclude mio padre.
Sono veramente in confusione, non riconosco i miei genitori, ci hanno sembra raccontato una bugia, forse per darci il buon esempio di vita, ma adesso non li riconosco più, non sembrano i tipi da partire così senza organizzare ogni minimo dettaglio, mia madre è ansiosa non potrebbe mai, a mio padre piace sapere cosa fare, è organizzato e preciso come Hirys.
Il telefono mi suona all'improvviso interrompendo il discorso dei miei genitori.
< scusatemi > mi alzo un secondo sotto i loro sguardi, Hyram mi guarda male, come se non avrei dovuto rispondere.
< Pronto? > chiedo.
< Amore, sei andata via così di corsa, va tutto bene?! > Layton sembra preoccupato.
< Tuo padre sta bene? > chiede ancora.
< Si non ti preoccupare, i miei mi stanno dicendo una cosa, stai tranquillo > lo rassicuro attraverso il telefono.
< Menomale, stasera allora horror?! > domanda entusiasta.
< Certo, non vedo l'ora > sorrido.
Layton con questa semplice chiamata mi ha dato la forza di rientrare in quella stanza per sapere il finale di quella complicata storia.
Faccio un sospiro profondo e rientro nella stanza con un piccolo sorriso pensando al mio ragazzo che dopo verrà a casa mia, quando tutto questo sarà finito.
Mi siedo accanto ad Hyram che non si è mosso nemmeno di un centimetro nel corso della storia e ha avuto la solita espressione impassibile.
< Decidemmo di ritornare a Carmel dopo questa esperienza, i nostri genitori erano arrabbiati ma per lo più felici di rivederci.
Io trovai un lavoro più importante e vostra madre continuò gli ultimi studi lasciati in sospeso per poi trovare lavoro pure lei. Dopo un anno nascesti tu Asam, la nostra vita era finalmente stabile e normale ma non smettemmo mai di pensare a quel bambino, a dove potesse essere. Dopo qualche anno nacque poi Christian e tu Asam andavi già alle elementari > riprende mia madre.
Sorrido per come i nostri due genitori si amano e come ci guardano pieni di amore.
< E quel bambino adesso? Avete avuto notizie? > chiedo un po' sollevata.
< Si, quel bambino ormai è maggiorenne ed accanto a te Asam > mio padre sgancia la bomba che rovina il mio trovato sollievo.
Che!!?
< Quando hai visto Hyram parlare con tua madre e con me in ospedale ci informava che lui era il nostro bambino perduto, ha fatto delle ricerche ed è risalito a noi> continua lui.
< Cosa significa questo! > il fiato mi manca e la voce è quasi un sussurro, la mia testa è un insieme di confusi pensieri e io sono nel panico.
< Significa che sono tuo fratello e adesso che sono maggiorenne posso vivere con voi finché non trovo un appartamento> la voce roca e sicura di Hyram appare per la prima volte nella conversazione e si fa spazio nelle mie orecchie.
< EVIVAA! Ho un fratello!!! > esclama Chirstian felice, corre verso il ragazzo e lo abbraccia.
< Ma non c'è una stanza vuota > riesco soltanto a dire.
< C'è la camera degli ospiti, che adesso diventerà la sua camera > risponde mia madre guardando dolcemente il tatuato.
Mi soffermo per la prima volta sul viso di Hyram. I capelli sono difatti uguali al colore di mio padre quando era più giovane e i suoi occhi così particolari sono verdi come i miei soltanto con le ramificazioni che anche mia madre ha.
Sul suo naso c'è un accenno lieve di lentiggini che si può vedere soltanto se ci stai molto attento e la bocca ha più o meno la mia stessa forma.
< Portalo a vedere la sua camera Asam > mi ordina mio padre.
Sono troppo stanca e confusa per controbattere, così mi alzo e a ruota lui mi segue fino al piano di sopra e gli mostro la sua nuova camera.
Entra e si guarda intorno mentre io non posso non fare caso ai suoi muscoli che anche con la felpa riesco ad intravedere.
È veramente alto, molto più di me, mi potrebbe benissimo schiacciare se mi cadrebbe sopra.
< Hai qualcosa da dirmi? > mi chiede con la sua voce roca.
Lo guardo dubbiosa.
< Il bagno è solo uno, e io ci sto parecchio, quindi se vuoi che nessuno ti rompa le scatole svegliati prima > riferisco un dettaglio fondamentale per vivere in questa casa e soprattutto per vivere insieme a me.
< io avrei detto tipo: Benvenuto in famiglia Hyram! Ma fa lo stesso > sghignazza sempre con il suo fascino sicuro di se.
Lo guardo male e poi sbuffo, rimango per qualche secondo appoggiata sullo stipite della porta.
< Vedo che sei sempre scontrosa > accenna un sorriso.
Se si potesse uccidere con lo sguardo adesso lui sarebbe già sottoterra rinchiuso dentro una bara.
Mi giro per andarmene in camera mia che è inevitabilmente di fronte alla sua, quando lui mi prende con la sua mano ferma il mio piccolo polso e mi fa girare verso di lui.
Lo guardo confusa quando fa un sorriso malizioso e si avvicina piano al mio orecchio, sento il suo respiro caldo su di me e io non posso fare a meno di inghiottire a vuoto. Che sta facendo?
< E dire che mi piacevi anche bambolina, peccato che sei mia sorella > conclude sussurrando al mio orecchio per poi farmi uscire dalla stanza e chiudendo dietro di se la porta.

🚨 Il segreto di Hyram è stato svelato 🚨
Ditemi cosa ne pensate e se pensavate che fosse questo!
Spero che vi sia piaciuto e non uccidetemi per quello che ho fatto ahahhaha
Baci A. ❤️

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