Un amore stroncato

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1 giugno


Una Mercedes Simplex color crema correva tra le strade umide di una Parigi dal cielo coperto di nuvole.

Era l'anno 1903 e quella automobile era il primo modello della sua gamma: 18/22 PS.

Un veicolo rivoluzionario per il trasporto umano.

La vettura attraversò un grande cancello di ferro ed entrò in un largo viale campagnolo. Si fermò dinanzi all' ingresso di una piccola villa, dal tetto di legno e dalle mura color pesca.

      - Siamo arrivati, signorino! – esordì l'uomo alla guida dall' aspetto paffuto: l'autista.

Il "signorino" scese dall'auto, porgendo la mano ad una ragazzina per farla scendere: la sua ospite.

Il ragazzo, di nome Daniel, vestiva di giacca e pantalone di cotone blu chiaro, una camicia bianca e dei mocassini di pelle marrone. Il suo viso era magro, i capelli corti e biondi e il naso piccolo quanto le sue labbra.

La ragazzina, di nome Sheeta, era l'opposto: vestiva di un'umile veste nera e portava dei sandali scuri consumati. Aveva un viso tondetto e dei capelli castani legati in due lunghe trecce.

Daniel le sorrise e la tenne per mano, mentre la conduceva davanti ad una porta in legno di ciliegio, sulla quale era stato scolpito l'Arcangelo Michele.

Sheeta restò a bocca aperta nell'osservare cotanto spettacolo: quella casa era il Paradiso ...

Daniel aprì la porta ed urlò:

      - SONO A CASAAAA!

Con la mano, spinse dentro la ragazza, che rimase ancor più sconvolta: l'ingresso dava su un ampio soggiorno: un pavimento di ceramica bianco e quattro divani in pelle rossa, disposti attorno ad un largo tavolo tondo vetrato.

Una vera gioia per gli occhi dell'umile ragazzina.

      - Questa è casa tua? – esordì la sua voce, colma di meraviglia.

      - Sì! – rispose il sorridente ragazzo – Vieni, ti presento mia madre.

La prese di nuovo per mano, ma Sheeta avvertì un leggero tremolìo nella sua stretta.

I due attraversarono il largo spazio e corsero dentro una piccola stanza: la cucina, formata da mura e pavimento bianche.

Ad un lungo tavolino per la colazione, era seduta una donna, vestita di un abito rosso, con due collane rosa al collo e due orecchini tondi e larghi color rosso porpora.

I suoi occhi verdi osservavano il vuoto, i suoi capelli biondi spettinati le coprivano il volto; una mano stringeva una bottiglia di Sherry semi-vuota, l'altra un bicchiere semi-pieno.

      - Mamma? – chiese il figlio, preoccupato.

La donna alzò lo sguardo, strappata ai suoi pensieri e osservò i due "intrusi" : suo figlio era presentabile, come sempre ... la sua ospite no.

Rimase esterrefatta dall'umiltà impressa nel corpo della ragazza.

      - Mamma ... – disse Daniel, timido - ... questa è Sheeta.

La madre spalancò gli occhi:

gli occhi di Sheeta erano stretti, le iridi blu cobalto ... così diversi da quelle grandi e verdi del figlio;

il viso era tondo, così diverso da quello magro del figlio;

la pancia era rotonda, diversa da quella magra del figlio ...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 08, 2016 ⏰

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