Hope fece il suo ingresso in casa, trovando uno strano silenzio.
-Mamma, sono a casa!-
Non ottenne nessuna risposta.
Ispezionò l'intero piano, della madre non c'era nessuna traccia.
Controllo allora al piano di sopra, tranquillizzandosi quando sentì il getto della doccia.
Sua madre stava semplicemente facendo una doccia.
Si diresse verso la sua camera, buttando lo zaino in un punto indefinito una volta entrata.
Si gettò a peso morto sul letto, quel pomeriggio avrebbe avuto tanto da studiare.
L'interrogazione di Storia era alle porte.
Hope non andava pazza per quella materia, motivo per la quale durante le lezioni era completamente assente.
Aveva prestato attenzione all'insegnante solo quando aveva annunciato l'imminente interrogazione.
Adesso si trovava con tre interi capitoli di cui non sapeva assolutamente nulla, se non i rispettivi titoli.
In due giorni avrebbe dovuto impararli tutti.
-Non ce la farò mai- borbottò.
Hope non era quel tipo di ragazza che passava i pomeriggi a studiare, magari anticipando anche qualche materia.
Tuttavia ci teneva un sacco alla scuola e ad una buona media. Per questo si era sempre organizzata egregiamente con lo studio.
Ovviamente non lo aveva fatto con la storia, lasciando tutto agli ultimi due giorni.
Dopo aver sgranocchiato qualcosa, più che altro per ammazzare il tempo, decise di mettersi sui libri._______________________________________________________
-Oggi facciamo quattro tiri?- propose Niall, entusiasta all'idea di praticare un po' di sano calcio insieme ai suoi amici.
-Perché no- fece Liam, contento di mantenersi in forma ma con divertimento.
-Ovvio- rispose Louis, che il calcio lo amava.
-Uhm, se proprio devo..- bofonchiò Zayn.
L'idea di dover correre, sporcarsi, sudare, scompigliarsi i capelli non lo allettava per niente.
Ma infondo, essendo con i suoi amici, si divertiva sempre un mondo.
-Io oggi passo-
La risposta di Harry lasciò gli altri quattro sbigottiti.
Harry non rifiutava mai appuntamenti del genere.
Era un asso a calcio.
Era un talento in difesa, un bomber in avanti, e se la cavava egregiamente anche in porta.
Non c'era divertimento senza di lui.
-A cosa dobbiamo questa drastica decisione?- chiese ironico l'irlandese.
-Ho di meglio da fare questo pomeriggio- fece vago.
Louis osservò attento la sua espressione.
Diceva solo una cosa: Hope.
-Potrebbe per caso entrarci una ragazza?- proprio lui prese la parola.
Harry puntò lo sguardo verso il suo amico, notando il suo sorrisetto soddisfatto.
-Si, Tomlinson-
I ragazzi rimasero ancora più sbalorditi di prima.
Tutti tranne Louis, ovviamente.
-Si tratta di quella bella biondina?- Zayn, pensando a quella ragazza, si leccò maliziosamente il labbro.
Jennifer era bella, si, ma quella ragazza era uno schianto.
-Hope, si chiama Hope- ringhiò il riccio contro Zayn. -E si, andrò da lei-_______________________________________________________
Abigail accese svogliatamente la TV.
Si guardò attorno, la casa sembrava vuota.
Quel posto accanto al divano era vuoto.
Pensò a quando la figlia l'aveva liquidata, saltando il solito venerdì all'insegna di schifezze e programmi spazzatura, con la scusa dello studio.
Le mancava sua figlia.
Le mancava chiacchierare con lei, farsi quattro risate anche per delle cose apparentemente stupide.
Non riusciva a concepire il fatto che Hope preferisse chiudersi in camera sua piuttosto che passare un po' di tempo con lei.
D'altronde, sua figlia era pur sempre un adolescente.
Chi, a quell'età, non si chiude in se stesso ignorando tutto e tutti?
Eppure con Hope questo non era mai successo.
Sospirò affranta. Magari c'entrava un ragazzo.
I pensieri di Abigail vagarono su qualche possibile tipo che poteva essere interessato a sua figlia.
Le balenò in mente il figlio degli Styles.
Era l'unico che, in quell'ultimo periodo, vedeva spesso con lei.
Il campanello la distrasse dai suoi pensieri.
Borbottò qualcosa prima di andare ad aprire.
Parli del diavolo e spuntato le corna, dice il detto.
-Oh, Harry-
-Salve signora- fece lui, con un finto sorriso innocente. -Sua figlia?-
Abigail osservò il ragazzo che si trovava davanti, un sorriso si allargò nel sentirlo porre quella domanda.
I suoi sospetti erano fondati.
-E' di sopra- si scostò dalla porta, facendolo entrare con un caloroso sorriso. -E' chiusa in camera da ore, credo stia studiando-
Harry si grattò la nuca, si trovava comunque in imbarazzo davanti alla madre della sua 'ragazza'.
-Uhm, allora salgo- si congedò, senza risparmiare un ultimo sorriso.
Salì la rampa di scale, trovandosi davanti un corridoio.
Percorrendolo notò ben quattro porte.
-E ora dove vado?-
-Ah, Harry..- gridò Abigail dal piano di sotto. -La seconda porta a destra-_______________________________________________________
Hope borbottò una serie di insulti verso i vari personaggi storici che aveva incontrato nel leggere i capitoli.
Si portò le mani in faccia, disperata.
-Ripeto, non ce la farò mai-
Si battè una mano in fronte. Perché parlava da sola, ma soprattutto perché non ce la faceva più.
Sentì la porta della sua camera aprirsi, ma non ci fece caso più di tanto.
Era sedute a gambe incrociate sul suo letto matrimoniale -perché, anche se era sola, aveva da sempre quel grande letto- dando le spalle alla porta.
-Mamma, ti ho già detto che devo studiare- disse scocciata.
Non udendo più nulla, pensò che la madre se ne fosse già andata.
Quando sentì un peso muoversi sul letto, però, dovette ricredersi.
-Mamma..-
Due mani, decisamente più grandi rispetto a quelle della madre, si poggiarono sui suoi fianchi.
-Mi dispiace dirti che non sono la tua mammina- sussurrò una voce roca al suo orecchio.
Hope si irrigidì.
Come faceva ad essere lì?
-Tua madre è davvero gentile- disse Harry, lasciando qualche casto bacio sul collo della ragazza. -Mi ha lasciato entrare senza alcun problema-
Hope in quel momento odiava profondamente la donna che l'aveva messa al mondo.
Non poteva essersi davvero fatta ingannare da un paio di occhi verdi e da un sorrisino fintamente innocente.
La ragazza si liberò del libro, prima poggiato sulle sue gambe, richiudendolo per un attimo.
Si voltò verso il ragazzo, mettendosi in ginocchio per stare più comoda.
-Che ci fai qui?- chiese, cercando di non far trasparire la sua irritazione.
Non aveva ancora dimenticato la serata che aveva dovuto sorbirsi.
E non dimenticava certo la situazione anormale in cui si trovava.
Un ragazzo violento e completamente partito di mente, un innocente e spaventata ragazza.
-Volevo vederti- Harry fece spallucce.
Hope strinse le mani a pugno fino a farsi male, contenendo la rabbia che iniziava a crescere.
-I-io.. Devo studiare- la voce che doveva uscire dura e ferma, risultò debole e tremante.
Il ragazzo ridacchiò, vedendola in difficoltà.
-Bene- si stese sul letto, incrociando le braccia dietro la testa. -Non ti disturberò-
Hope si morse il labbro inferiore. Non sarebbe mai riuscita a studiare veramente con la presenza di Harry.
Tuttavia doveva, il professore non avrebbe certo accettato un "C'era Harry" come giustifica prima di piazzarle un bel due.
Ritornò a dare le spalle al ragazzo, recuperando il libro e riprendendo da dove si era interrotta.
Harry la osservò, perdendosi nei suoi dettagli.
Vedeva i suoi occhi verdi, così simili ai suoi, che saettavano da una parte all'altra mentre leggeva. A volte notava le sue sopracciglia aggrottarsi, forse a causa di un concetto che non le era chiaro.
Vedeva la sua piccola bocca, che in quel momento avrebbe tanto voluto baciare, muoversi lentamente, accarezzando come solo lei sapeva fare ogni parola a bassa voce.
Istintivamente si morse il labbro inferiore.
Non si sarebbe trattenuto ancora a lungo.
-Cosa stai studiando?- chiese, portando due dita sulla sua schiena, accarezzandola lentamente.
-La guerra fredda-
Ed Harry notò quanto la ragazza fosse imbarazzata.
Sorrise soddisfatto, tracciando la linea della colonna vertebrale e sentendola irrigidirsi sotto il suo tocco.
Si sedette per poi posizionarsi dietro di lei, le gambe ai lati del suo corpo, le braccia a cingerle i fianchi.
-Non so di cosa tu stia parlando, ma ti vedo in difficoltà- continuò, poggiando una testa sulla sua spalla.
Hope si appellò a chissà quale divinità per continuare a far finta di niente, leggendo frasi che stranamente sembravano non avere più senso.
Sentì il naso del ragazzo sfiorarle il collo. Naso che poi venne sostituito da due labbra che ormai conosceva fin troppo bene.
-Hai un po' di tempo per me?- e la sua voce suonava incredibilmente sensuale ed eccitata.
Hope sospirò, divincolandosi dalla sua presa.
Si voltò verso di lui, guardandolo con uno sguardo che sembrava implorarlo.
-Devo studiare, sul serio-
Harry sembrò non sentirla, mentre lentamente accorciava le distanze fra i loro corpi.
-Un bacio me lo concedi?- sussurrò, a pochi centimetri dalle sue labbra.
La ragazza non potette fare altro che immobilizzarsi, completamente rossa in viso.
Il riccio ne approfittò, facendo finalmente incontrare le loro labbra.---
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BAD OR GOOD?
FanficGià da tempo ormai, Harry aveva fatto capire chi era agli studenti della Holmes Chapel High School. Al primo anno era lo sfigatello preso di mira dai ragazzi più grandi. Al secondo era un ragazzino che iniziava a ribellarsi. Al terzo era il brutto...