Capitolo 1

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Sono nascosto in un angolo della stanza. È sporco, come il resto della casa, d'altronde. Finalmente sono solo a casa e non devo temere niente, nè lo stronzo, nè l'odore di alcool e Marlboro che emana.
Decido che è arrivato il momento di giocare un pò. Prendo la mia macchinetta preferita, quella rossa, e inizio a farla correre per tutta la "casa" intonando suoni meccanici. Per un primo momento è come se tutto ciò che mi circondasse non esistesse piú. Siamo solo io, e la mia macchinina rossa.
"Da grande voglio essere ricco sfondato! Cosí potrò giocare con tutte le macchinine che desidero!" Penso tra me e me.
Non ho nemmeno il tempo di assaporare quel desiderio, che la realtà torna a colpirmi in faccia come uno schiaffo: Il bastardo e la mamma sono tornati.
Corro a rifugiarmi dentro la credenza, sotto i fornelli. Ringrazio ogni giorno d'esser nato tanto piccolo da poterci entrare.
Lui entra in casa tirando la mamma per i capelli.
<<Che puttana da quattro soldi sei!>> Urla alla mamma. <<Non sai neanche tenerti stretto un cliente, sei una brutta puttana scadente!>> Conclude, gettandola a terra.
La mamma sta piangendo, e nel frattempo piango anch'io. Ho paura. Troppa paura.
Lo stronzo vede lo spiraglio che ho lasciato nella credenza dove sono nascosto. Si avvicina sempre piú a me.
<<Eccoti, piccolo idiota!>> Dice, tendendo la sua mano verso di me per afferrarmi.

Mi risveglio di soprassalto.
"Un incubo! Un altro stupido incubo!"
Sono le 8:00 del mattino. Cerco di calmarmi, e, come ogni giorno, indosso la maschera da "re del mondo" almeno cosí, nessun incubo mi perseguita.

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