Capitolo 5

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Non riuscivo a credere della mia sfiga cioè, quante probabilità c'erano di incontrare Mark in un posto come quello? Basta sono la persona più sfigata del mondo! Avevo un solo pensiero: SCAPPARE! Il problema è che non volevo sembrare una psicopatica che scappa dalle persone, così feci un'enorme respiro e salutai Mark. Lui ricambiò dicendo anche: -Sei venuta a far compere? Senti... Visto che hai finito di fare la spesa che ne dici se ti accompagnassi a casa e poi andassimo in quei giardini sotto casa tua?-

Avevo la risposta sulla punta della lingua ed era "NO!", però gli dissi che andava bene. Ci incamminammo verso casa mia e per tutto il viaggio non spiccicammo parola, nessuno aveva il coraggio di dire qualcosa. Il mio subconscio continuava a ripetermi di quanto io sia stata stupida nell'accettare la sua proposta. Arrivammo a casa mia, entrai un attimo per posare la spesa ed intanto lui stava fuori dal cancello. Uscì di casa e ci diremmo verso i giardini. Nessuno, ancora, diceva niente, fino a quando entrammo nei giardini e lui disse: - Ti ricordi quel giorno di dicembre quando tu ed io venimmo in questo giardino? Era la prima volta che uscivo con una ragazza, beh fidanzata, e tu eri così timida.... Così adorabile e carina..-

Il suo viso diventò rosso ed accorgendosene si girò per non farmelo vedere. Mark si ricorda di questo? Mark si è arrossato pensando a quel giorno? Mark che mi chiede se me lo ricordo? Certo che me lo ricordo... Era uno di quei soliti giorni dove aspettavo che ritornasse mia madre, ma come sempre lei non tornò. Decisi, così, di chiamare Mark e glielo dissi. Lui senza che io gli chiedessi niente piombò sotto casa mia e mi portò ai giardini. In quel giorno Mark sembrava diverso, era diverso. Era dolce, gentile e non faceva altro che abbracciarmi e darmi dei baci sulla fronte. All'improvviso mi ricordai che mi aveva chiesto se me lo ricordavo così, un pochino intimidita, con le guance rosse e la voce fioca gli dissi: -Certo che me lo ricordo. È stato un giorno bellissimo.-

Aspetta, aspetta, aspetta che mi è saltato in mente? Gli ho detto che è stato un giorno bellissimo? Ma sono una stupida! Di scatto, senza che io me l'aspettassi si girò e mi guardò dritto negli occhi. Quel suo sguardo mi pervase il corpo scaldandomi il cuore. Il mio cuore era impazzito, stava battendo fortissimo ma io non volevo che lo facesse. All'improvviso rovinai quella bellissima atmosfera dicendo che dovevo tornare a casa perché non avevo messo il cibo nel frigo, così scappai via e lui rimase lì senza dire niente, soltanto con quelle sue guance arrossate... Entrai in casa sbattendo il portone dietro di me e mi lasciai cadere per terra. Non riuscivo a smettere di pensare a tutto quello che era appena successo... Il suo viso, la sua voce, il suo respiro, il mio cuore... Già il mio cuore che non riusciva a smettere di battere... Basta devo smetterla di pensare a lui! Anche se in quel momento... Ho riprovato le stesse emozioni che provai la prima volta che lo vidi... Mi alzai e tentai davvero di smettere di pensare a quella persona, ma non ci riuscivo, oramai è fisso nella mia mente. Erano le 14:30 così decisi di pranzare. Dopo aver pranzato andai in camera mia ed incominciai a fare i compiti per il giorno dopo. Non riuscivo a concentrarmi, riuscivo solo a pensare all'accaduto così decisi di chiamare Nicole, almeno lei mi avrebbe capito e mi avrebbe aiutato a non pensarci. Presi il telefono, composi il suo numero e dopo pochi secondi, eccola! Solo a sentire la sua voce era una medicina per me, riusciva a tranquillizzarmi. Le raccontai tutto, sia di Mark sia di Michael. Lei ne rimase stupita e non riusciva a dire niente, ma comunque, dopo che terminai di parlare, lei parlò e mi disse che prima di tutto dovevo pensare che Mark mi aveva già spaccato il cuore e che, secondo lei, non li costava nulla rifarlo e che forse stava solo fingendo. Mentre Michael è sempre stato gentile con me ed in quel momento, forse, anche a lui batteva forte il cuore dall'emozione. Da quelle parole ci pensai davvero molto e forse Nicole aveva ragione. Dopo parlammo del più e del meno. Stammo a parlare 2 ore. Finita la nostra lunghissima chiacchierata andai a farmi una lunga doccia per togliermi tutte le preoccupazioni, per mandar via tutta la "negatività" ed i pensieri che mi frullavano fra la testa. Finito di farmi la doccia e di essermi asciugata i capelli mi misi il mio bellissimo pigiama con i coniglietti e dei fiori di ciliegio. Presi il computer, misi della musica ed intanto continuavo a fare i compiti che mi mancavano da fare. Dopo 1 ora di tortura riuscì a finire i compiti. Era di già l'ora di cena così andai in cucina e cenai. Dopo cena guardai, per una mezz'ora circa, la TV e poi andai subito a dormire dato che ero super stanca. Mi svegliai alle 7:00 dato che avevo scuola. Mi truccai, mi vestì, feci colazione, presi lo zaino ed uscì di casa ma uscendo c'era ad aspettarmi...

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