Era un respiro umano,potevo starne certa.
Sentivo come qualcuno che mi stesse fiatando sul collo,era una sensazione di paura mai sentita prima.
Pensai che in fondo potevo fare solo due cose:o cercare di scappare da quella casa lasciando indietro le mia amiche ormai scomparse,o raggomitolarmi in un angolino ed aspettare che qualcuno venisse a salvarmi.
Io ero molto coraggiosa,si si.
Infatti mi misi subito con le spalle al muro mettendo le braccia attorno alle ginocchia.
Frugai nella borsa cercando disperatamente un fazzoletto,poi mi ricordai del cellulare ancora acceso,e senza pensarci due volte provai a chiamare qualcuno,ma notai che era bloccato:qualcuno doveva averlo manomesso,oppure non c'era la linea per chiamare.
"Pazienza,aspetterò." dissi tra me e me con il cuore in gola.
Circa due minuti dopo sentii due secchi battiti di mano da dentro un piccolo armadio fissato alla parete che prima non avevo neanche notato.
«Ha-ha,vi ho trovato!»Esclamai io alzandomi di scatto dal mio posto e dirigendomi verso l'armadio,sicura di aver trovato le mie amiche.
«Bello scherzo,ma non è durato tanto sapete?Mi avete messo paura ma non abbastanza,un giorno mi vendicherò sappiatelo,hahaha»
Urlai forte per farmi sentire dalle mie amiche e per rinfacciargli il loro scherzo ormai fallito,poi aprii velocemente le ante dell'armadio con un sorriso soddisfatto stampato in faccia.
Sbiancai quando vidi che dentro c'era solo qualche stampella arrugginita appesa ad un sostegno che sarebbe caduto da un momento all'altro.
Nessuno.Non c'era nessuno.
Sentii un brivido percorrermi la schiena come se qualcuno mi stesse toccando.
Sentii un'altra porta sbattere,poi,il nulla.
*S-Sara?Secondo voi si sveglierà presto?*
*Boh,certo che ha dato una botta forte alla testa,eh?*
*Si...Elly,speriamo non sia niente di grave*
*Shh..guardate!*
L'unica cosa che sentivo in quel momento erano delle voci in sottofondo,non avevo ancora capito a chi appartenessero.
Aprii piano l'occhio destro,cercando di distinguere chi mi stesse parlando.
Vidi una massa di capelli neri e due occhioni azzurri che mi guardavano...aspetta,così poteva essere solo Elisa.
Aprii lentamente e con fatica anche l'altro occhio,allungai le braccia e solo allora mi accorsi di essere su una panchina di legno in un parco,e che intorno a me non c'erano armadi arruginiti o muri rovinati,ma persone,occhi sconosciuti che mi guardavano con un fare interrogativo.
«D-dove sono?» dissi come per avere una conferma di quello che stavo pensando.
«Al sicuro,adesso» mi sussurrò Elisa abbracciandomi.
Mi alzai lentamente fulminando con gli occhi tutte quelle persone che intanto si stavano chiedendo:
«Starà bene?»
«Digli...grazie del pensiero...ma sto bene,grazie.E poi,devo dirti una cosa.» sussurai nell'orecchio a Elisa.
«Qui non c'è niente da guardare gente!Samammare,smammare!» urlò lei alla cerchia di gente che si era formata atteggiandosi come una vigilessa.
«Hahaha grazie,proprio cosi» dissi io.
Quando tutte quelle persone curiose se ne furono andate,dissi alle mie amiche più che arrabbiata,spaventata: