Capitolo Uno.

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《Mamma, mamma! Non ho sonno》

Ma è possibile che una bambina di tre anni non abbia sonno alle undici di notte? Accidenti.

《Jane, amore mio, devi dormire, lo sai》

《Sì, ma mamma non ho sonno! Dai, raccontami una storia!》mi dice mia figlia alternando un tono di voce fin troppo alto ad urletti eccitati.

E adesso? Che le racconto?
Devo trovare una soluzione in fretta, altrimenti inizia a piangere e passiamo un'altra nottata in bianco, e non sono dell'umore giusto: sto morendo di sonno.

Provo a pensare a qualcosa, ma non mi ricordo nessuna delle storie che le ho letto, e sono sicura che voglia che me ne inventi una.
Sì, certo, ma quale?
Non sono proprio il massimo ad inventare storie..

Allora perché non limitarmi a descriverne una accaduta nella realtà?

Al pensiero, mi vengono le lacrime agli occhi: so perfettamente di cosa parlare.

《Amore, che ne dici se te ne raccontassi una che è successa veramente?》

《Va bene mamma!》mi rispose con un sorriso che sono sicura riuscirebbe ad arrivare agli occhi.

《Bene, è iniziato tutto parecchi anni fa...》

Erano gli anni '40.
Io, Elizabeth Brown, ero una semplice diciottenne americana che sognava di far parte dell'esercito diventando un'infermiera.
Perché?
Beh, in primo luogo amavo l'idea di fare qualcosa di utile per gli altri nella vita, e poi non sarei potuta restare senza far niente quando il mio Paese sarebbe entrato in guerra a breve.
Certo, nessuno sapeva quando, ma il mondo intero sapeva che gli Stati Uniti avrebbero fatto parte della Seconda Guerra Mondiale, era scontato.

Quando venni a sapere di aver passato le selezioni e di essere entrata a far parte del corpo infermieristico statunitense avevo le lacrime agli occhi: finalmente avrei avuto un posto nel mondo, finalmente mi sarei sentita completa.

Fu così che mi fecero traslocare in varie città.
Solo a Washington, però, avrei incontrato quelle che sarebbero state le mie migliori e che, tutt'ora, anche da sotto terra, rimangono nel mio cuore.

Ruby, Giuliet e Rose sono state le uniche alleate che io avessi avuto durante quel periodo che resterà nella memoria di tutti, per sempre.

Eravamo quattro amiche inseparabili, tutte avevamo appreso al meglio il nostro mestiere, e tutte eccellevamo nel campo del'infermieristica militare, tant'è che ci trasferirono in una delle basi militari più importanti del Paese.

Una volta arrivate, non riuscivamo a credere ai nostri occhi: un immenso prato si estendeva davanti a noi, pieno di uomini di tutte le età che si esercitavano, esattamente come ci si potrebbe immaginare un addestramento dei marines.

Alle loro spalle, una gigantesca struttura dominava il paesaggio: dovevano essere i dormitori.

Mi girai verso le mie ormai sorelle, e simultaneamente facemmo degli urletti di felicità.

Insomma, era il paradiso: un posto magnifico immerso nel verde, le mie amiche al mio fianco, e un'immensità di scelta di ragazzi davanti ai nostri occhi, tutti molto belli, da quanto avevo potuto notare.

Un uomo ci scortò nel sentiero che divideva quella bellissima distesa d'erba molto curata.

Quando ci incamminammo nella stradina, tutti i militari che fino a quel momento non ci avevano notato, ci fissarono per tutta la durata della nostra breve camminata, guardandoci con occhi adoranti

Beh, era da ammettere, non eravamo veramente niente male: eravamo tutte alte e snelle, Ruby era bionda, Giuliet rossa, mentre io e Rose eravamo sul castano chiaro/biondo scuro.
Sicuramente potevamo essere una facile preda per qualunque ragazzo che ci fosse stato presentato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 04, 2016 ⏰

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