Capitolo 1

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.:Ginevra:.

La sensazione più bella è quando decolli. Si proprio quando l'aereo prende la rincorsa e spicca il volo, se ne va via,verso il cielo blu.
Purtroppo questa sensazione non c'è più quando utilizzi troppo spesso questo mezzo di trasporto. Ormai diventa una cosa così naturale che non senti più quella scarica elettrica che le prime volte provavi.

"Ginevra per favore non perderti nei tuoi pensieri e ascolta le lezioni" mi rimproverò la mia istitutrice.
Si proprio così avevo un istitutrice; niente scuole niente compagne e soprattutto niente ragazzi... Il che era un problema, almeno per me che avevo 15 anni, ma i miei genitori non ritenevano importante questa cosa. E forse avevano anche ragione...

Five years later

Ero in ritardo,di nuovo.
La mia psichiatra pensava che io vivessi solo per i suoi inutili appuntamenti. Non si preoccupava del fatto che mentre rispondevo alle sue domandine io perdevo ore di studio.
Ma pazienza dovevo andarci, era per il mio bene.
"Buongiorno cara"
"Salve dottoressa Gariboldi"
"Come va oggi? Le pillole per dormire sono servite?"
"Molto meglio grazie. Si si sono state utili" mentii spudoratamente; non sopportavo essere dipendente da niente e men che meno da delle pillole, il che voleva dire, però, che dormivo massimo, massimo tre o quattro ore la notte.
"Allora oggi che farai? Uscirai con qualche tua amica?"  
"Si penso di andare a teatro con Camilla sta sera. Ma pomeriggio devo studiare"
"Ah si?! Cosa andate a vedere?"
"Lo schiaccia noci alla Scala. C'è Bolle"
"Che bello!"
" Eh già."  

La dottoressa continuava a farmi domande, alla metà delle quali rispondevo con delle bugie per far in modo che compilasse quel modulo dove dichiarava che potevo finalmente liberarmi di lei.Ma purtroppo la dottoressa adorava talmente tanto i soldi miei e dei miei genitori che non aveva per niente intenzione di lasciarmi andare.

Passò circa un ora e poi le dissi che dovevo andare per forza a studiare nonostante, lo facessi giorno e notte.  Avremmo recuperato un altro giorno, probabilmente.

"No no si figuri! Se ha bisogno di qualcosa mi chiami subito. Il mio numero ce l'ha"
"Grazie mille arrivederci"
"Ciao ciao tesoro"
Tesoro?! Tesoro?! Ma come si permette?!
Avevo proprio bisogno di un caffè per dimenticare questo incontro. Subito.

Arrivai al bar, accesi il mio Mac e cominciai a studiare in compagnia di una bella brioche e di un buon caffè espresso.
Quando a un certo punto senti bruciarmi la schiena. No no no la mia camicetta di chiffon appena comprata si era rovinata per colpa di uno stolto ragazzo che mi aveva versato addosso la sua bevanda bollente. 

La giornata non era iniziata nei migliori dei modi, questo ormai era abbastanza chiaro.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 28, 2016 ⏰

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