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"Che vuoi dire in Europa?" Chiedo con voce tremante.

"Mi trasferisco in Europa con la mia famiglia.. Viene anche Hardin con me." Spiega Kayla con lo sguardo basso.

"Dio.." Sussurra Fey mettendosi le mani nei capelli.

"E quando partite?" Chiede Isaac in procinto di un pianto.

"Appena finisce la scuola." Risponde Hardin in un sussurro.

Inutile dire che le due ore successive le abbiamo trascorse tra lacrime, pianti, e discorsi incoerenti. Discorsi che dovevano essere di incoraggiamento ma che ci hanno fatto piangere ancora di più. Il nostro gruppo è sempre stato: io, Fey, Kayla e Isaac, con l'aggiunta poi di Theo, Hardin e delle volte anche di Adrian. Ma Kayla c'è sempre stata nel gruppo, voglio dire, siamo come una grande famiglia.. Ne abbiamo passate tante insieme. E' una delle mie migliori amiche, e se ne sarebbe andata a breve.

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Appoggio la testa sulla spalla di Theo, in silenzio, nel nostro splendido appartamento. Ovviamente io avevo preso le scale perchè nonostante sia passato tanto tempo, ho ancora la fobia degli ascensori.

"E' colpa tua." Penso ad alta voce.

"Di cosa?" Chiede Theo preoccupato.

"Se ho paura degli ascensori." Spiego guardando un punto fisso nel vuoto. Lui scoppia a ridere come se avessi appena detto una barzelletta stra divertente.

Din don.

Un suono di campanello ci fa alzare di scatto.

"Chi cavolo è?" Chiedo assonnata, mettendomi ancora più comoda sul divano.

"Non lo so, quando apro te lo dico." Dice Theo ironico e, svogliato, va ad aprire la porta.

"Alissa.. Credo che abbiamo un problema." Dice serio lui, ed io corro a vedere che succede.

Sulla soglia della porta vige una donna sulla cinquantina con le mani ricoperte da un liquido rosso scuro, sembrava proprio sangue.. Sgrano lentamente gli occhi per accertarmi di non essere impazzita. Ma quello che vedo è la cruda realtà.

"E lei.. Chi è?" Chiedo stranita rivolgendo un'occhiata fugace a Theo.

"S-sono.. M-mi chiamo Emily.." Comincia la signora balbettando.

"Mi sa che ha sbagliato porta." La liquida Theo intento a richiudere la porta.

"Forse mi conoscete come la madre di Isaac." Afferma la donna.

Io spalanco gli occhi e rimango a fissare la signora che, a guardarla bene, aveva una vaga somiglianza ad Isaac.

"Alissa.. Fammi un favore, chiama quel coglione di Isaac." Ordina Theo con sarcasmo ed un punta di serietà. Era forse uno scherzo questo? Tutta una sceneggiata? Perchè diavolo ci devono essere sempre problemi?

"O-okay.. Intanto lei si può.. Lavare le mani." Dico facendo accomodare la signora in cucina, indicandole il lavandino.

"Pronto?"

"Isaac!"

"Dimmi Ali." Dice lui innocentemente.

"Mi spieghi perchè tua madre è in casa mia?" Sussurro per non farmi sentire dalla signora.

"Ma che.." Sembra anche lui stupito, anzi scioccato e più che altro confuso.

"Già. Alza il culo e muoviti!" Dico dopo aver visto l'occhiata incazzata e preoccupata di Theo.

Dopo una decina di minuti che oltretutto sembravano infiniti, arriva Isaac di corsa.
Quando vede la madre seduta sulla sedia della cucina sgrana anche lui gli occhi come avevo fatto io e rimane pietrificato.

"T-tu che ci fai qui?" Chiede lui sul posto.

"Sono in pericolo."
"Siete in pericolo." Aggiunge.

"Che diavolo significa!?" Comincio a urlare io in preda all'esasperazione.

"I branchi del sud. Si sono incazzati parecchio per la morte di Nathan." Afferma decisa Emily.

Nathan? Quello che Theo ha ucciso prima che lui potesse uccidere me?
Che razza di scherzo è mai questo?
Voglio dire, le acque si sono appena calmate, stavo riuscendo ad avere una vita normale senza troppi casini di questo genere.

"Nathan?" Chiede scioccato Theo.

"Già, vogliono vendicarsi. Ascoltatemi bene ragazzini, se i branchi del sud vengono qui faranno una strage, e non gliene importerà niente di tutti i 'danni collaterali' che ci saranno." Continua Emily.

"In che senso 'danni collaterali'?" Chiede ancora Theo.

"Non si faranno problemi ad uccidere anche le persone comuni, i cittadini. Sono venuta per avvisarvi, prima che sia troppo tardi." Spiega lei.

Oh merda.

"Che cazzo dobbiamo fare?!" Urla Theo con una bella nota di panico nella voce.

"Per non farli venire qui l'unico modo è andare noi da loro. So che può sembrare un suicidio, e magari lo è, ma se loro vengono qui questa città non esisterà più.. Voi non li conoscete.
Nathan? Lui era solo un membro di un branco piccolo, voi avete affrontato il male minore, credetemi.
Questo sarà molto peggio." Emily va avanti a parlare ma io non ascolto più, la mia mente si è come fermata.

A cosa stiamo andando incontro?

"Partiamo stasera. Io e Isaac." Afferma Theo convinto.

"Cosa!?" Dico prolungando e accentuando la 'o'.
"Io vengo con voi." Aggiungo ancora più decisa di lui.

"Non se ne parla." Fa Theo guardandomi dritto negli occhi.

"Ha ragione Theo, Alissa.. Potrebbe essere pericoloso." Questo è Isaac.

"Non andrete da soli. Vengo con voi, fine della questione. Non potete impedirmelo." Concludo andandomene in camera e sbattendo la porta. La rabbia prende il posto della paura. Non so se sia un bene o un male.

Ci sarei andata.
Eccome, se ci sarei andata.

Ciao people:3
Innanzitutto grazie per le più di 27k visualizzazioni e per oltre i 2k voti!

Non riesco ancora a realizzare che la storia è #5 in Lupi Mannari:o

Lo Sguardo Del MaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora