Capitolo 1

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"Questa è l'ultima chiamata per il volo delle 14.30 diretto a San Francisco,California." annuncia la voce proveniente dall'altoparlante dell'aeroporto.

Eravamo in ritardo,e come sempre ci tocca dover correre pregando di arrivare in tempo per non perdere l'aereo.

"Jessica,per piacere ti vuoi muovere!" urla mia madre nel bel mezzo dell'aeroporto,come se fossimo al mercato.
Decido di non risponderle e di muovermi.
Arriviamo al check in giusto un minuto prima che chiudesse e per fortuna riusciamo ad imbarcarci in tempo,dopo esserci beccati un'occhiataccia dall'hostess per il ritardo.

"Benvenuti a bordo della skyline,il volo da Orlando per San Francisco partirà a breve,intanto vi preghiamo di prestare attenzione alle dimostrazioni in caso di emergenza" annuncia l'hostess di prima.

Ormai tante di quelle volte che ho preso l'aereo ho imparato a memoria le dimostrazioni.
Oggi,per quella che sara' la centesima volta ormai,mi sto trasferendo,mio padre é un funzionario diplomatico,cioè è addetto al ministero degli affari esteri,per questo ci trasferiamo da una parte all'altra degli stati uniti e almeno ogni 6 mesi cambiamo paese,il che significa ricominciare sempre da zero.
Fino a qualche anno fa era divertente sia per me che per mia sorella,ci divertivamo a vedere nuove persone,esplorare nuove città,ma ora siamo cresciute io ho 16 anni mentre Sophie 14,sentiamo il bisogno di trovare degli amici,frequentare una scuola come tutti i ragazzi della nostra età e non studiare a casa,uscire,divertirci,avere un posto come punto di riferimento,e da poco anche mia madre ha iniziato a pensarla come noi,così mio padre ha dovuto arrendersi e ci ha promesso,che San Francisco diventerà la nostra nuova casa.

"Jess,vuoi qualcosa da mangiare?" mi chiede mia sorella,ero così persa nei miei pensieri che non mi ero accorta del decollo.

"No,per ora sto bene così." rispondo,prendendo le cuffie dallo zainetto nero che ormai è diventato il mio compagno di viaggio,avvio la riproduzione casuale e parte Photograph di Ed Sheeran,decido di rilassarmi e immergermi completamente nella canzone e nelle parole.

"Jessica,svegliati siamo arrivati." mi chiama mia madre,con il suo tono delicato,quando viaggiamo è sempre antipatica,anche se non le rivolgi la parola,trova sempre un pretesto per sgridarti.

Per fortuna però ho dormito tutto il viaggio,così mi affretto a prendere il bagaglio a mano e scendere dall'aereo,abbiamo gia' mandato tutti gli scatoloni nella nuova casa,così non restero' senza vestiti in attesa delle mie cose,come già successo in passato.

Sono le 16.30 a San Francisco,ora dovro' abituarmi anche al fuso orario,ma non credo sia un problema.

La casa,o meglio villa,si trova poco distante dal centro della città,vicino il Golden Gate Park,e mi fa piacere visto che amo stare a contatto con la natura.

Appena arriviamo,corro a vedere la mia stanza che è al piano di sopra,é più grande rispetto a quella che avevo a Orlando,ma soprattutto non la divido con Sophie,notizia che mi fa fare i salti di gioia,odio il suo disordine,e volevo avere una camera tutta per me,decido di darmi da fare così scendo a prendere i miei scatoloni per iniziare a sistemare le mie cose.

Dopo aver finito,faccio un rapido giro della casa,è grande ha un giardino bellissimo con la piscina altrettanto grande e persino le scale di emergenza che sono accanto alla mia camera,è una delle case più belle in cui abbia vissuto.
Decido di uscire,per andare ad esplorare la città e iniziare ad ambientarmi,cammino a lungo e se non fosse stato per il parco vicino casa,non sarei riuscita ad orientarmi.
Il parco è grandissimo,ci sono moltissime persone,alcune sole che ascoltano la musica,altre portano a passeggio i cani,altre ancora fanno sport e poi ci sono i gruppi di amici,che ridono,scherzano e si godono quest'ultimo giorno di vacanze.
Eh già domani anche per me inizia la scuola,chissà come sara' se riusciro' a farmi degli amici,se mi trovero' bene.

All'improvviso sento qualcosa che urta contro la mia testa,e vengo sommersa dal dolore.
Mi giro per guardare cosa fosse e vedo un pallone da calcio.

"Ti sei fatta male?" mi chiede un ragazzo,che suppongo sia il responsabile della pallonata che ho ricevuto.
"Sì" mi limito a rispondere
"Beh scusa" e dicendo questo se ne va dai suoi amici,per continuare la partita.

Decido di tornare a casa e prepararmi psicologicamente per domani,in assoluto il mio primo giorno di scuola.

"Jessica allora?com'è la città?" domanda mio padre
"Bella" rispondo,ed era vero,ci sono un sacco di strade da percorrere,tantissimi parchi,pub,ristoranti,un ponte bellissimo che collega l'oceano pacifico con la baia di san francisco.
"Mi fa piacere,sono sicuro che ci troveremo bene" mi dice sorridendo.

Salgo al piano di sopra e ed entro in camera di Sophie,mi fa cenno di andare via,probabilmente sta parlando con David il suo fidanzato,che ha conosciuto ad Orlando,per lei è stata una partenza molto difficile,è molto presa da questa storia e vederla giu' di morale non e' una cosa normale,lei è sempre attiva,solare,divertente,anche troppo delle volte.
Chiudo la porta e vado in camera mia,apro l'armadio per scegliere cosa mettere domani,non ho moltissimi vestiti così decido di indossare un jeans una canotta nera e le converse,molto semplice lo so,ma non voglio mettermi qualcosa di troppo eccessivo.

Dopo aver preparato tutto ed essermi messa il pigiama,mi butto sul letto e subito mi addormento.

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Questo è il primo capitolo di "Something about us",spero vi piaccia,ditemi cosa ne pensate.
:)
-Cla

Something about usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora