Con molta difficoltà arrivammo nella stanza gremita, affannati e accaldati. Il mio corpo sovrastava quello di Niall e le mie caviglie posizionate attorno il suo bacino. Mi scaraventò contro il muro, mentre la sua ombra torreggiava su di me.
"Mi piaci quando sei tu a darmi gli ordini." Mi toccava.
Sorrisi, afferrando il suo viso e baciandolo in modo eschimese. Stavo per cadere tra le sue braccia, mi reggevo in punta di piedi per la sua enorme altezza.
"Sei alto."
"E tu sei bassa." Si mise a ridere.
"Le ragazze basse conquisteranno il mondo." Gli feci la linguaccia.
"No."
"Perché no?"
"Tu non devi conquistare nessuno. Ce l'hai davanti il ragazzo da conquistare."
"Oh, quindi non ti ho ancora conquistato? Da tutte le parole che mi hai detto mi era parso di averti già conquistato, e anche da un bel po'." Gli lanciai un'occhiata di sfida.
"Se mi hai conquistato? Non dire cavolate Delia, tu non mi hai conquistato. Mi hai tuo e basta."
"Mio?"
"Tutto tuo."
Posizionò la testa nell'incavatura del mio collo. Le sue labbra vi sfioravano delicatamente, mentre le nostre pelli erano sempre più in contatto. Mi si raddrizzò il pelo, e dei brividi percorsero tutto il mio corpo. Quel senso di piacere attraversò nuovamente il mio minuto essere, che con molta difficoltà si reggeva ancora in piedi. Aria affannata ci circondò, umidi baci bagnavano la mia pelle, e il calore si faceva sempre più presente.
"Delia, hai mai avuto paura di me?"
"All'inizio. Qualche volta."
"E adesso?"
"Ehm... A volte."
"Non averne. Non farei mai niente che possa farti del male."
"A volte mi metti paura. I tuoi gesti, le tue parole; i tuoi occhi diventano scuri sai? Diventano neri. Tu perdi il controllo, anche con me."
"Scusa se ti spavento. Io non riesco a controllarmi quando vedo che qualcuno ti sta dietro. Non posso fare a meno di liberare questo mio lato protettivo. Adesso non sono tranquillo, per esempio. Sapere che Austin farà di tutto pur di averti sua, mi manda in bestia. Io voglio solo te nella mia vita."
"Austin non lo farà. Io non sono sua. Io sono tua."
Calde labbra si posarono sulle mie, adesso umide. Le sue mani mi spogliarono, mettendo a tappeto i miei vestiti.
"Spogliami." Ordinò.
"Non ho mai spogliato un ragazzo."
"Ci sono io con te, ad aiutarti."
Portai le mani sulla sua maglietta, cercando il modo giusto per estrarla dal suo corpo. Mi aiutò, facendo salire verso l'alto le mie braccia insieme alle sue. Il suo petto era duro e muscoloso, scolpiti gli addominali e si intravedeva anche la tartaruga. Muscolose braccia si avvicinarono alle mie mani, afferrandole e portandole sui suoi jeans. Tremavo. Il mio respiro divenne affannato e il mio cuore accelerò.
"Non aver paura." Mi aiutò a sbottonarli.
Pian piano li abbassai, poi scivolarono lungo le sue gambe, ed estrasse i piedi per liberarsene del tutto.
"Non è stato difficile, eh?" Premette un bacio sulle mie labbra.
Presi più coraggio, lo afferrai dalle spalle e lo spinsi verso il letto, abbattendolo sul soffice materasso. Iniziai a baciarlo con foga, toccando il suo petto, abbassando poi la mano verso la parte inferiore del suo corpo. Le mie dita arrivarono ai lati dei suoi boxer, cercando disperatamente un modo per toccarlo, ma contemporaneamente essere più naturale possibile. Sfregai il mio intimo con la sua erezione, vedendo dei gemiti lasciare le sue labbra. Cercai di abbassare i suoi boxer, ma lui mi fermò prima che potessi farlo.