Behind Close Doors.

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Questa One Shot è nata in una notte insonne, mentre pensavo ai Larry e a tutti i loro momenti. 

Ho cercato, quindi, di raccontare come secondo me sia andata la loro storia. Il significato dietro le canzoni, le litigate, il divertimento.. un po' tutto, ecco.

Inoltre, vorrei che leggeste mentre ascoltate le canzoni che vi elencherò (solo per dare maggiore significato a ciascuna parte).
Spero vi piaccia. <3



*ascoltate Little Things*

<<Smettila, cazzo! Ti ho detto di non farlo più, e tu continui! Smettila!>> urlava il liscio, spingendo contemporaneamente il corpo di quello che era stato il suo ragazzo, la sua ancora, tutte le sue canzoni..

Ancora una volta Harry aveva cambiato la canzone da your ad his. E ogni volta fissava Louis. Come se gli fosse ancora permesso, come se fossero ancora dei ragazzini.

Harry scuoteva la testa. Non avrebbe smesso di guardarlo e di dedicargli ogni singola parola durante gli show. Non era colpa sua se Louis Tomlinson occupava i suoi pensieri ventiquattro ore su ventiquattro.

Piangevano, silenziosamente. Tutta quella situazione faceva schifo, e avevano un limite. Certo, all'inizio era stato facile; erano accecati dal primo amore che respingeva l'odio di chi quell'amore non lo accettava e censurava. Poi, però, crebbero. Louis prima di Harry, capendo cos'era giusto. Harry era stato una bellissima storia che avrebbe ricordato per sempre.

Ma doveva rimaneva solo questo: una bella storia.

Londra, 2 Aprile 2013.

O2 Arena.

Little Things.

Louis lo sentiva.

Sentiva lo sguardo del più piccolo come fuoco sulla pelle, sicuro che prima o poi lo avrebbe perforato. Doveva ignorarlo o i management li avrebbero ricattati di nuovo.

"Vi possiamo spegnere con la stessa velocità con cui vi abbiamo fatto splendere, piccole star" ricordavano loro ogni volta che Harry e Louis si mostravano troppo intimi.

Ma quella sera Harry era nervoso ed emozionato, troppo per ricordare ciò che era giusto e ciò che era sbagliato. Le milioni di luci negli occhi, che in realtà erano tante piccole persone arrivate da ogni parte del mondo per guardare lui, loro.

Non aveva mai retto bene la pressione. Tra i due era Louis quello che manteneva la calma.

Gli fu quindi naturale guardarlo per ritrovare la pace interiore. Il sorriso che formava delle rughette intorno gli occhi, lo sguardo luminoso e pieno di vita, la presa sul microfono delicata.

Zayn iniziò a cantare, e si sentì l'intera arena ad imitarlo. Louis, finalmente, guardò Harry -sorridendogli. Chiuse la mano intorno al microfono, alzando poi il pollice.

Harry fece lo stesso.

Dopo il suo assolo, Louis si voltò a guardare Harry. Si sentiva sempre immensamente fortunato a poterlo considerare suo.

Louis sapeva a chi era dedicato l'assolo cantato da Harry. Sapeva a chi era ispirato.

Tutte le volte che aveva fatto eliminare una sua registrazione perché pensava di non essere abbastanza bravo per poter piacere alla gente. Le volte in cui era stato offeso per il suo filo di pancia che non permettevano agli skinny di aderire perfettamente al suo corpo.

Ma tutte quelle volte Harry era lì, a ripetergli quanto fosse perfetto.

A Louis bastava; non gli importava piacere agli altri se era perfetto per lui.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 09, 2016 ⏰

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