CAPITOLO 10

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Alla fine Matt mi è passato a prendere a casa per andare in palestra, ora sono seduta vicino a lui in macchina. Sono preoccupata e non so neanche perché mi fa questo effetto, in fondo deve solo parlarmi sicuramente della prima partita di campionato.
Lui ha gli occhi semi chiusi e concentrati sulla strada, una mano stretta sul volante e l'altra con la sigaretta fra le dita. Cavolo se è sexy, è un bel pezzo di figo, me lo farei proprio.
Siamo davanti alla scuola, sto per scendere ma la mano di Matt mi ferma tenendomi la coscia.
"Che c'è?" E ora che vuole?
"Dobbiamo parlare" È serio. Molto serio.
"Si lo so ma non possiamo andare dentro?"
"No." "Oggi allenamento non c'è."
"Che cazzo dici?"
Sta zitto. Accende il motore e riparte
E adesso dove cazzo mi sta portando? Cos'è questa storia che non c'è allenamento? Non può essere niente di grave è il mio allenatore in fondo. Cerco di autoconvincermi, ma non sono neanche tanto sicura che sia una bella cosa andare non so dove con lui.
"Oh dove stai andando? Abbiamo allenamento. Le altre arriveranno tra poco."
Si ferma di colpo con la macchina.
"Le altre non arriveranno e non c'è allenamento. Ora zitta."
Mi sto veramente incazzando. Nessuno può dirmi di stare zitta, ma lo faccio, non voglio peggiorare la situazione.
Sarà passata ormai un oretta buona da quando siamo partiti e solo ora mi rendi conto che Matt è fuori dalla macchina a fumarsi una sigaretta.
Dove cavolo mi ha portata?
Siamo nel bel mezzo della campagna, abbiamo campi di tulipani ovunque, è bellissimo come posto, è tutto colorato e vivace. Non sono abituata a vedere tutto questo colore, e questa natura incontaminata, San Francisco è una bellissima città, ma è pure sempre una città.
Ma perché sono qui? Avevamo allenamento. O forse mi ha chiesto di venire prima per parlarmi perché sapeva già di portarmi qui. Ora voglio sapere che ha in testa quello.
"Matt perché siamo qui? Che devi fare?"
Lo seguo mentre cammina in questa distesa di fiori colorati.
E cavolo se è bello. Il sole al tramonto colora il cielo di di rosso e arancione mentre fa splendere i capelli biondi di Matt e risalta le sue braccia muscolose e colorate. Ora si è fermato, è seduto su un trattore ormai vecchio e abbandonato e scruta con lo sguardo fisso e corrugato la Valle davanti a noi. Ha dei lineamenti perfetti e conosciuti.
Mi siedo di fianco a lui e lascio perdere del perché siamo qui è tutte le altre cose. C'è un paesaggio fantastico davanti a noi e non posso rovinare questo momento.
Guardiamo quella distesa di colori davanti a noi, stiamo in silenzio, si sentono solo gli uccelli cantare e il vento soffiare, è davvero un bel momento e dovrei solo ringraziarlo.
"E' stupendo qui." Cerco di interrompere questo silenzio imbarazzante e stupendo.
"Ci vengo spesso"
"E con chi?" Non mi dite che ci porta le ragazze. Vi prego.
"Da solo"

^ah ok, ora va meglio^ penso tra me e me.

"Vengo qui a pensare."
Se viene da solo a pensare e credo che sia il suo 'nascondiglio' o posto segreto, perché dovrebbe averci portato me? Mi conosce solo da ieri e anche se abbiamo legato subito, avendo poca differenza di età, non capisco perché mi ha voluta portare qua con se.
"Perché mi ci hai portato? Dovrebbe essere solo tuo questo posto."
Silenzio.
"Devo parlarti di una cosa."

POV ALEXIS:
Ma dov'è Matt cazzo ci dovrebbe aprire questa porta sennò come facciamo a fare allenamento. Coglione. Poteva almeno avvisarci che oggi non si faceva.
E poi pure Greta, dove minchia è? Lei arriva sempre puntuale agli allenamenti eppure è passata più di mezz'ora e di lei nemmeno l'ombra. L'ho pure chiamata e il telefono squilla a vuoto. Matt uguale. Non risponde. Questa cosa mi puzza davvero tanto.
Continuiamo ad aspettare e a chiamarli ma niente.
Andiamo perfino a cercare il custode che non sa nemmeno lui il perché di questo ritardo.
"Possiamo entrare lo stesso?" Chiedo all'uomo davanti a me.
"Alexis sai che non posso farvi entrare in palestra."
"Lo so ma puoi fidarti di noi, non abbiamo mai combinato nulla."
"Mi dispiace ragazze ma dopo quello che è successo l'anno scorso, la preside mi ha detto che se farò entrare qualche ragazzo senza l'allenatore, mi licenzia."
"Grazie lo stesso Lenny, aspetteremo qui fuori."
"Scusate ragazze, ma la palestra è sotto chiave fino all'arrivo di Matt. E sapete che io vi farei entrare lo stesso."

Di Lenny ci si può fidare ciecamente. Lui è davvero un bravissimo custode che ci ha sempre aiutato a noi ragazzi, è stato sempre dalla parte nostra. Ma dopo che ha rischiato non dico l'ergastolo, ma quasi, senza aver colpe, lo capiamo tutti se segue di più le regole.
Si stava prendendo la colpa di aver darò fuoco alla palestra mentre dentro c'era gente,  invece erano stati quegli imbecilli della gang di Drew, che facendo finta di avere un allenamento, entrarono e senza alcun problema, appiccarono un grande rogo che distrusse tutta la palestra. Almeno la fonte più sicura è questa, anche perché Drew e la gang sono capaci di fare stronzate del genere ed erano stati gli ultimi ad entrare in paletra. Altri dicono invece che sia stato qualcuno dall'esterno o che sia stato Lenny stufo del suo lavoro. Non so, ma credo siano stati quelli di Drew.

Restiamo fuori ancor per molto tempo, Mattew non ci risponde e Greta neanche. Secondo me c'è qualcosa sotto.
Decidiamo di andarcene a casa, chiariremo un altro giorno, anche se so già che Gre non mi dirà niente, sia perché abbiamo litigato, sia perché la conosco bene e so che si inventerà una scusa.

Arriva Manu in macchina, poggio il borsone e mi siedo al suo fianco.
"Cos'hai fratello?"
È turbato. Lo so. Lo conosco troppo bene. Ha la fronte corrugata e lo sguardo freddo.
"Niente che ti interessa."
"Manuel sono tua sorella dovresti dirmele le cose, sai che puoi fidarti di me."
"Ho detto che non sono fatti tuoi. E poi non ho niente."
Decido di starmene zitta anche se gli tirerei uno schiaffo che lo manderei in culo al mondo.
Ha pure accelerato e sta andando a 100 all'ora cazzo. Fortuna che non aveva niente.
Arrivo a casa e non faccio neanche a scendere dalla macchina che Manuel già riparte.
E adesso dove va?
Prima o poi lo scopro quello che fa di sera. Ultimamente esce sempre senza cenare a casa e torna tardi.
O ha qualche suo giro strano e non vuole dirmelo, ma non capirei il motivo oppure qualcosa che non devo sapere ne io ne nessun altro.
Mi sto veramente preoccupando. Basta che non ricomincia con il suo passato e con quello che era riuscito a lasciare indietro.
Non può ricominciare, era riuscito benissimo a superare quel periodo. Non può ricominciare a bere e ubriacarsi tutti i giorni.
Un giorno per come era ridotto senza rendersene conto ha fatto una rapina, niente di grave, ma la polizia ormai lo tiene d'occhio.
Era entrato dentro un bar ed è andato dietro al bancone come se niente fosse rubando dei soldi, poi mentre provava a fuggire il barista l'ha spintonato prendendolo a calci e pugni.
Da li mamma ha deciso di portarlo al centro di alcolisti e dallo psicologo.
Spero solo che mio fratello non diventi quel mostro che era 2 anni fa. Si era veramente rovinato a stare con la gang di Drew. Sempre tutti ubriachi che facevano casini in continuo.
Non che io sia una suora ovvio, ma cavolo datti un contegno. Divertirsi e fare cazzate ci sta ma nei limiti.

"Mamma sono a casaaaa!"
"Amore com'è così presto avete finito?"
"Non abbiamo proprio iniziato. Eravamo tutte fuori dalla palestra tranne Mattew e Greta. Nessuno ci aveva avvisate che non ci sarebbe stato allenamento."
"Neanche Greta?!" È stupita quanto me.
"Si Ma, non so perché, di solito lei c'è sempre."
"Avrà avuto da studiare."
"Boh forse, ma mi pare strano." Non ha mai studiato in 3 anni e di sicuro non ci si metterà adesso a studiare. Poi siamo all'inizio della scuola, quindi proprio no.

Ceno velocemente e vado in camera. Disfo il borsone e mi butto nel letto. Provo a chiamare Greta, ancora non mi risponde, quindi gli lasciò un messaggio in segreteria e uno su whatsapp. Semmai gli chiederò qualcosa domani, anche se come ho detto prima, non mi dirà niente.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 23, 2016 ⏰

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