9th

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Caro Tu,
sono rimasta così delusa dal nuovo Ian che, sul serio, per me non esiste più. Non rimpiango un secondo passato con lui, ma per me ora lui non esiste.
Stavo ferma sotto una pioggerella leggera, con una cuffietta nell'orecchio destro e lo sguardo fisso sulla grandezza e magnificenza di quelle statue famose in tutto il mondo. Le statue Moai dell'Isola di Pasqua.
Guardavo in alto senza preoccuparmi della pioggia, come parecchi turisti stavano facendo. Guardavo in alto con Alive nel cervello, con il volume al massimo.
¿Quieres un paraguas? mi ha chiesto una guida, porgendomi un ombrello con un sorriso.
No quiero protegirme de la lluvia ho risposto, e sono scoppiata a ridere alla vista della sua faccia confusa. Se n'è andato biascicando un saluto, e borbottando cose che non sono riuscita a capire.
Poi, ho riportato lo sguardo verso le statue, mentre Sia ripeteva il ritornello della canzone con solo alcuni accordi di chitarra come base.
In quel momento, ho sentito il cuore liberarsi, la mente sollevarsi, e le budella fare una capriola. In quel momento, tutti i problemi scivolarono fuori, lontano, sotto terra.
Il ragazzo italiano che pretende di essere conosciuto che continua a rompere le scatole (che si chiama come uno stereotipo sulle lesbiche), la fretta di trovarmi, anche il cambiamento di Ian.
Tutto è lontano, e spero non torni mai più.

Mi sento bene, perché è questo che la musica fa.
La musica libera.
La musica aiuta.
La musica fa sentire bene.
E la parte migliore, è che è fatta dagli uomini per gli uomini. Come ogni altra forma d'arte, la musica è uno degli esempi di cosa l'uomo può fare, a parte le guerra.
La vera musica, quella che resta, quella che fa piangere, riesce a toglierti tutto, e a farti concentrare su quegli accordi, su quelle parole, su quella band. Ognuno, con un minimo di carattere, ha un genere preferito, in cui si rispecchia nel modo di vivere, di pensare o di vestire. Sono sempre stata una di quelle ragazzine fuori dal coro, che preferivano quello che amavano a quello che tutti gli altri seguivano.
Sceglievo sempre quello meno desiderato, ma non per mantenere sempre un'idea di alternativa, ma perché era quello che volevo sempre.
In fatto di musica, in fatto di vestiti, in fatto di comportamento.

Sono sempre stata una di quelle alternative-rock, con un pizzico di grunge e un accenno al punk.
Spesso, a scuola, a causa di questo mio atteggiamento piuttosto ribelle, abbastanza impulsivo e sfacciato mi cacciavo nei guai.
Una volta sono persino stata sospesa per tre giorni. Un ragazzo che faceva ginnastica con me e altri compagni di classe si erano messi d'accordo che mentre noi ragazze facevamo riscaldamento, loro stavano dietro di noi, guardavano e commentavano quello che vedevano, senza censure e senza delicatezza.
Così, quando il giorno dopo finii tutte le lezioni del giorno, sono rimasta pochi minuti in più, per scrivere con una bomboletta spray sul suo armadietto "fai l'uomo, che alle donne non piacciono i cafoni".
Tutti, il giorno dopo, ridevano del comportamento del ragazzo —Brad, penso—, e lui subito capì che ero stata io.
Venni sospesa per atti di vandalismo, ma in fondo il preside era d'accordo con me.

In molti mi dicono che sono stupida, a non sfruttare la fama della mia famiglia nel mondo della musica che crearmi un futuro in quel campo, ma, a mio parere, è questa una delle cose che mi fanno stare bene con me stessa. Io non sono una musicista virtuosa, non canto come Beyoncé e non riesco a scrivere canzoni, posso aiutare  solo con qualche frase contorta. Qualunque altra persona, però, avrebbe comunque cercato di ricavarne qualcosa, magari con qualche collaborazione o con un tormentone di tre settimane.
Quello che cerco di fare io nella musica, per non contaminarla con la merda che gira negli ultimi cinque anni, è trovare quelle band che mettono più importanza sul testo di una canzone, che sul proprio aspetto nei video, e aiutarli a ottenere un po' più di riconoscenza, un po' più di fama.
Perché in questo mondo così strano, più ti mostri freddo, forte e superficiale, più sei riconosciuto come un esempio, figo, importante. Più umano, vulnerabile sei, più vieni sfruttato dagli altri, preso in giro, emarginato.

Non capirò mai il mondo, Tu.
Non capirò mai gli umani.
Ma spero comunque di trovare un posto adatto a me, senza che questo mi cambi.

dal Cile con furore,
ROnnie.

___[N/A]___
dopo quattro secoli e tre decenni
wuhu, eccomi qua.
c'è qualcosa che non mi convince, in  questa lettera,
ma ehi, la musica è questo per me, quindi vai così.
che ne pensate?

ro.

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