1, 2, 3....matrimonio!

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"Non essere ridicola Sandy!" mi disse Giovanni "Fidati di me è stato il maggiordomo" gli risposi io, più sicura che mai sull'identità dell'assassino. Ormai era un'ora che discutevamo su questo argomento e, come al solito, nessuno dei due voleva dare ragione all'altro. "Vedremo" mi sfidò Giovanni.

Ero felice che Giovanni si fosse ripreso, non riuscivo più a sopportare il fatto di non potergli stare vicino, senza di lui la famiglia era diventata cupa e asfissiante. Ma come tutte le situazioni nella mia meravigliosa vita c'era un pro ma anche un contro. Ormai tutti i riflettori erano puntati su di me, o meglio sul mio matrimonio. Tutti volevano essere invitati. Mia zia aveva passato ore a scongiurarmi di poter organizzare lei il mio matrimonio, assurdo no? Nelle sue parole "Una persona di classe come me potrebbe organizzare un magnifico matrimonio, degno di una principessa. Mentre tu Cassandra.....non sapresti neanche scegliere il dessert".

Però devo ammetterlo, aveva ragione. Non sarei mai stata in grado di organizzare un evento di tale importanza e grandezza. Per questo e per altri motivi avevo avevo quattro numeri in cima alla mia rubrica: il cellulare di Giovanni, il numero della pizzeria, quello dell'agenzia di viaggi e il telefono della mia migliore amica Matilde. E fu il quarto numero che decisi di chiamare.

Non dovetti aspettare molto, al terzo squillo Matilde mi rispose:

"Alleluia pensavo che fossi morta! Posso sapere perché non mi chiami più!?"mi chiese lei urlando più che parlando

"Ciao anche a te Tea, come stai?" le risposi io ignorando il suo tono

 "Sono stata meglio, che succede?" mi chiese questa volta e la domanda aveva un tono preoccupato

"Se ti chiedessi di farmi un favore in nome della nostra amicizia lo faresti?" cominciavo a temere la sua reazione

"Devo preoccuparmi? Okay spara"

"Organizzeresti il mio matrimonio?" 

"Sono lì tra venti minuti" fu la sua risposta  e spense il telefono

"Spero che non faccia un incidente sulla strada, sarebbe veramente sgradevole avere una damigella ingessata" pensai e ritornai in sala dove spaparanzato sul divano c'era Giovanni che leggeva i titoli di coda. "Mannaggia mi sono persa la fine" pensai. "Immagino che tu sia curiosa di sapere l'identità dell'assassino" mi disse Giovanni "Chi era?" gli chiesi io "La cuoca" mi rispose lui divertito dalla mia espressione che doveva essere di incredulità. "La cuoca!? Ma come è possibile!? Mi sembrava una così brava donna" "Le apparenze ingannano Sandy".

Eccome se aveva ragione

Mi chiedevo chi fosse l'attentatore di Giovanni. Passavo le notti in bianco immaginando il volto del sicario o dei sicari. Avevo chiesto a chiunque portasse il mio cognome, ma come sempre nessuno mi riteneva degna di ricevere informazioni. Mi dicevano che me lo avrebbero rivelato più avanti. Come no!

Sentii il citofono suonare e nella schermata apparve l'immagine di Matilde "puntuale come sempre" pensai per niente sorpresa con la puntualità della mia amica. Le aprii la porta e la mia amica entrò portandosi dietro l'uragano che era la sua persona.

"Rosa" disse lei non appena mise piede nella stanza "Cosa?" chiedemmo io e Giovanni in coro "Il tema del tuo matrimonio sarà rosa: i fiori, le decorazioni, le bomboniere, tutto! E non quel rosa shocking cafone e per favore non fatemi vedere il magenta ma parlo del rosa pastello come le mie unghie" ci dichiarò lei più elettrizzata di un bambino il giorno di natale e ci mostrò le sue famose unghie rosa pastello.

"Mi piace l'idea del rosa semplice, femminile ed efficace" concordò Giovanni "A me no!" li contraddissi io "La tua opinione non conta!" mi rispose Matilde impuntandosi sull'idea del rosa. Se vuole riempire il mio matrimonio di decorazioni rosa dovrà passare prima sul mio cadavere, e non credo che il matrimonio avvenga se la sposa muore.

"A proposito voglio che tu mi risponda a delle semplici domande Cassandra" mi disse Tea come se ricordasse solo ora che le dovevo delle spiegazioni "Quali?" "Quando, dove, perché ma principalmente chi" "La settimana scorsa, in ospedale, per salvare la mia famiglia e lui è un De La Cruz, la famiglia rivale".
Tea rimase a bocca aperta. 

"Tutto nella norma" scherzò Giovanni per rompere il silenzio che si era creato "Un minuto, devo riprendermi dallo shock" ci disse Matilde e aspettammo un minuto e poi finalmente Tea ritornò se stessa "mi sembra di essere in una versione moderna e meno romantica di Romeo e Giulietta" "Già" rispose Giovanni.

E ci fu un attimo di silenzio, un attimo in cui ciascuno si perse nei propri pensieri, un attimo in cui ciascuno di noi si preparava ad affrontare i cambiamenti futuri.

"Beh - disse Matilde - non statevene lì impalati abbiamo un matrimonio da organizzare!"

Il Volto Del CrimineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora