24.

126 8 1
                                    

Presomi di coraggio, mi diressi verso l'ospedale per andare dal mio Niall. Quello che mi aveva detto sua madre mi scivolò addosso come fosse acqua. Non avevo la minima intenzione di lasciarmi intimorire da quelle semplici minacce, per questo decisi di correre in ospedale poco dopo quell'incontro, cercando di essere più veloce di lei.
Purtroppo non andò tutto come avevo previsto.
Entrato dentro, sentii dal corridoio una voce familiare che parlava di me. Ebbene sì, era la madre di Niall, sussurrava qualcosa ai medici del tipo "se si presenta di nuovo quel ragazzo chiamate subito la polizia, deve stare il più lontano possibile da mio figlio." Che rabbia mi faceva ascoltare la sua voce. Avrei combinato qualche guaio se non mi fossi trattenuto cercando di mantenere la calma il più possibile.
Sembrava che fossi in un film, speravo che tutto ciò finisse al più presto e speravo anche di poter rivedere presto Niall, sono pronto a tutto pur di vederlo, di certo non sarà sua madre ad impedirmi di vederlo, lo amo e farò di tutto per impedire tutto ciò.

Una notte entrai nella sua stanza senza che nessuno mi vedesse, quando lo vidi delle lacrime iniziavo a rigare il mio viso e, dopo aver smesso di piangere, con i miei occhi gonfi e rossi come un drogato mi avvicinai per dargli un bacio sulla fronte.
Era tutto così bello, sembrava un angelo e non vedevo l'ora che si risvegliasse.
Dopo averlo fissato per un po' mi avvicinai a lui e gli sussurrai all'orecchio "Tu sei il mio tutto, tutto quello che mi rende felice".
Non appena finii la frase, udii dei passi che si avvicinavano alla stanza ed io, spaventato, mi chiusi dentro l'armadio, l'unico posto dove non mi avrebbero potuto trovare in quella stanza così vuota. Il cuore mi batteva a mille, avevo paura che da un momento all'altro mi potessero scoprire, ci sarebbe voluto davvero poco: un minimo rumore avrebbe condotto qualsiasi persona ci fosse stata nella stanza a controllare. Se mi avessero trovato potevo veramente dire "addio" alla mia vita.
Aprii la porta lentamente e vidi i medici che discutevano tra loro, la loro espressione sembrava molto felice, ciò voleva dire che ci sarebbero state buone notizie.
Appena furono fuori dalla stanza esistai ancora un minuto ad uscire per essere certo che tutti avessere lasciato la camera, quindi presi tutta la mia roba ed andai via senza che nessuno se ne accorgesse.
Arrivato a casa credetti di potermi rilassare, quando vidi un bigliettino sul tavolo con su scritto:
"Se provi ad avvicinarti ancora al mio ragazzo, finisci in guai seri." Devo ammettere che provai un brivido di paura leggendo quelle parole. Il bigliettino non era firmato, lo rigirai e lo rigirari milioni di volte sperando di trovare almeno un segno che potesse ricondurmi a chi lo aveva scritto, ma niente.
Restai per un momento a fissare il soffitto, cosa voleva questa persona da me? Ma soprattutto, chi era? Com'era arrivato quel bigliettino in casa mia?
Dopo aver letto ciò decisi che avrei indagato il giorno seguento, le mie forze le avevo esaurite tutte e sarebbe stato per me molto complicato andare alla ricerca di quel mittente misterioso, quindi mi sdraiai sul letto e iniziai a guardare il nulla e poco dopo mi ritrovai, sorpreso, con le lacrime che inondavano il mio viso.

You are my skin ||ZiallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora