POV. MEGANle ore successive passarono in un lampo e tra poco sarebbe arriva mia nonna, NONNA, N O N N A. Faceva davvero strano dare questo appellativo ad una donna che non avevo mai visto, d'altronde madre di un figlio comparso dopo 16 anni dalla nascita di sua figlia.
Ero nervosissima per l'imminente arrivo, mi aspettavo una donna con i capelli grigi, bassina ed un sorriso amorevole la classica "nonna" dei film che piuttosto che non darti da mangiare si taglia una gamba.
Stavo seduta sul divano picchiettando nervosamente il piede a terra vagando per i miei pensieri. La paura di non essere all'altezza mi divorava, se non le sarei piaciuta? Louis cosa avrebbe fatto? Mi avrebbe abbandonata nuovamente?
Ad interrompere questi pensieri pessimisti fu proprio lui, si sedette accanto a sfoggio un sorriso rassicurante. Come faceva ad essere così positivo? Aggrottai le sopracciglia confusa, mille domande continuaromo a risionarmi nella mente. Perché mi aveva preso con lui? Mia nonna sapeva della mia esistenza prima che Louis mi prese con se? Come aveva reagito alla notizia? Mi avrebbe accettata?
《Ehi, a che pensi?》. Louis mi fece tornare nuovamente alla realtà probabilmente notando la mia espressione assente.
《Niente》. Divincolai la domanda, mi avrebbe solo preso per idiota sapendo di tutte le mie incertezze.
《Non mentir-》. Fu interrotto dal suono del campanello e fui mentalmente grata dell'ottimo tempismo, ma allo stesso tempo potei sentire il mio battito cardiaco aumentare incessantemente.Ad aprire la porta fu Carla che sbucò dalla cucina come un fulmine, ogni secondo potevo sentire il nervosismo salire. Louis si alzò dal divano e senza accorgermene lo imitai anche io.
《Carla tesoro! Come stai? Il ginocchio tutto bene? Ho saputo dell'operazione》. Una voce pacata e soave mi arrivò all'orecchio. Volevo vederla totalmente, allungai il collo per poter vedere oltre la figura abbastanza robusta di Carla, ma non riuscii a vedere granché.
《Benissimo signora! Non ho più avuto altri dolori, grazie dell'interesse》. Finalmente carla si spostò facendo entrare in casa l'ospite. Wow. Una splendida donna fece il suo ingresso in salone, lunghi capelli castani le corniciavano il viso angelico, zigomi abbastanza evidenti proprio come Louis e occhi chiari, la trovai davvero splendida e molto giovane.
Non appena mi vide si fermò sul polso, appoggio la sua borsa accanto a lei e mi squadrò. Non sapevo come comportarmi, il suo contatto visivo mi metteva suggestione, forse era solo curiosa ma non potei fare a meno di pensare che mi stesse giudicando nella mente, lo pensavo sempre quando qualcuno mi guardava con troppo insistenza... il silenzio imbarazzante che si era formato all'interno della stanza venne sostituito da schiamazzi provenienti dall'ingresso.《Spostati stupida! Non ci passiamo!》. Due ragazze identiche più o meno della mia età entrarono in soggiorno spingendosi a vicenda non facendo caso a cio' che stava succedendo attorno a loro.
《Non chiamarmi così Phoebe! MAMMA L'HAI SENTITA?!》. Entrambe continuarono ad infastiditi a vicenda, erano davvero graziose avrei sempre voluto avere una sorella, notti insonni, parlare di ragazzi, raccontarsi i propri segreti... sarebbe bellissimo. Le due sembrarono notarmi così si zittirono e si sedettero composte sul divano ed anche loro mi guardarono incuriosite. Che fastidio.Dopo di loro entrò una ragazza più grande delle gemelle, devvero bella, capelli lunghi e leggermente rosa, indossava una salopette nera di pelle e sotto una maglia corta bianca, probabilmente notando il silenzio alzò lo sguardo del suo cellulare per poi incontrare il mio, aggrottò le sopracciglia confusa e mi squadrò da capo a piedi, rimase a fissarsi per un po', poi guardò Louis che le sorrise, sembrò illuminarmi e in un istante fece un espressione quasi scioccata.
《Ma allora tu sei... Oddio CIAO!》. Si avvicinò a me e senza preavviso mi abbraccio calorosamente, forse troppo.
《Io sono Charlotte, ma puoi chiamarmi Lottie, e sono la sorella di Louis! Quindi tua zia! 》. Mi riabbracciare ancora più stretta di prima, era troppo euforica per i miei gusti. Ma per fortuna aveva interrotto il silenzio per qualche istante. ZIA. Avevo anche una zia, una zia davvero giovane avrà circa 20 anni.
Non sapevo come comportarmi, la stanza era tornata in un silenzio tombale, ogni tanto si sentiva qualche bisbiglio delle gemelle.
Louis non era dicerto d'aiuto, se ne stava in piedi saettando lo sguardo da me a sua mamma che era rimasta immobile per tutto quel tempo. Sembrò risvegliarsi e con lei anche il mio battito cardiaco, riprese la sua borsa da terra e l'appoggio sul tavolino di vetro, si tolse il cardigan e lo appese con cura all'appendiabiti. Guardai Louis non capendo la sua reazione di evitarmi e neanche lui sembrò capire perché alzò le spalle con noncuranza e si risedetti sul grende divano accanto a Lottie.
《CARLA! Potresti portare del the?》. Sobbalzai all'urlo della donna per richiamare la domestica, dove era finita la donna con la voce angelica di qualche minuto fa? Il suo ignorarmi mi spaventava a morte. Si sedette sulla poltrona e riportó i suoi occhi a contano con i miei.
《Accomodati non essere nervosa》. La sua affermazione abbe l'effetto contrario da mettermi ancora più a disagio.
Mi sedetti sul divano accanto a Louis, la sua vicinanza mi metteva leggermente più tranquillità, ma forse mi ero davvero troppo vicina, le nostre braccia si sfioravano e potei sentirlo ridacchiare così feci un balzo più in là per poter avere più distanza tra noi.《Allora tu sei... Megan giusto?》. Annuii roboticamente con insistenza cosa che la fece sorridere. Inquietante.
《Il gatto ti ha mangiato la lingua per caso?》. Arrossii alla sua domanda e mi resi conto che in effetti non avevo ancora detto una parola.
《No, m-mi scusi》. Le parole mi uscirono come sussurri insicuri, ma perché era così antipatica?
《Non ti scusare cara, e non darmi del lei mi fai sentire vecchia, chiamami johannah oppure nonna!》. Aggrottai le sopracciglia confusa, ma è bipolare?Carla entrò in cucina con il thè e per fortuna johannah si concentrò su di lei, guardai Louis in cerca di aiuto ma lui non sembrò capire il mio sguardo implorante e aggrottò le sopracciglia.
《Che hai? Mal di pancia?》. Mi domandò lui e non potei fare a meno di pensare a quanto fosse idiota.Non risposi e mi girai verso le due gemelle che mi si erano avvicinate con un sorriso a 360°, non avevo mai incontrato due gemelle, come avrei fatto a distinguere?
《CIAO! Io sono Phoebe e lei è Daisy e siamo tue zie!! ma ci credi? Già zia a 16 anni è pazzesco! 》. Affermò lei con entusiasmo più a se stessa che a me.
《Allora... come ti trovi qua?》. Mi chiese quella che doveva essere daisy con più timidezza della prima.
《Oh em... abbastanza bene grazie》. Alla mia affermazione non del tutto convinta Louis sembra risvegliarsi e in un momento ti distrazione delle gemelle mi si avvicina.
《Non ti trovi bene?》. Mi domanda in un sussurro probabilmente per non farsi sentire dalle persone nella sala.
《Si- cioè credo》. Erano pochi giorni che vivevo in questa casa com Louis ma questo non ha impedito che accadesse ciò che non doveva accadere.
Le gemelle richiamarono la mia attenzione su di loro così mi rigirai dando le spalle a louis.
《Quanti anni hai?》. Chiese phoebe.
《16 voi?》.
《Anche noi, data di nascita?》.Continuò sempre lei.
《27 novembre》. Risposi semplicemente.
《Colore preferito?》. La sua spontaneità mi mise allegria e sorrisi divertita.
《Rosa e verde》. Lei continuò con l'interrogatorio.
《Quanti figli vorresti avere?》. Alla domanda restai sorpresa dalla sua fin troppa curiosità.
《Phoebe! Non credi sia troppo presto pensare a dei bambini?》. Intervenì mia "nonna"
《È fin troppo presto!》. Affermò Louis con sguardo scioccato.
《A dire in vero tu saresti dovuto diventare padre a quell'età...》. Gli mandi una frecciatina facendogli capire che lui non era mio padre quando sono nata...
Lui sembrò capire il significato della mia affermazione e si rimise composto senza rispondermi.
La stanza cadde in un silenzio tombale e per fortuna johannah ruppe la situazione imbarazzante che si era creata.
《Allora tesoro, cosa hai fatto in questi anni?》. Mi chiese lei per riuscire a fare conversazione.
《Sono stata in orfanotrofi e... ho studiato》. Pensandoci bene in questi anni non ho fatto altro che studiare, non potendo uscire dall'istituto non c'erano molti passatempi con cui svagarsi.
《Davvero?! Quanti anni hai? 16 credo... è in tutta la tua vita non hai fatto altro che studiare?》. Chiese sconvolta Lottie, cosa credi che si possa fare vivendo in una sottospecie di carcere? Mi domandai ironicamente.
Lei notando il mio silenzio prese la risponda come un'affermazione e la sua mandibola quasi toccò terra...
《Dobbiamo ASSOLUTAMENTE rimediare! Sta sera ti porto ad una festa a casa di una mia amica! E non accetto un no! 》. Non ero per niente sicura che fosse una buona idea, non ero mai andata ad una festa e Lottie era più grande di me questo significava una compagnia diversa da quella che solitamente io avrei frequentato.
《Io non cred-》. Venni interrotta da lei.
《Oh andiamo! È solo una festicciola tra di noi promesso!》. Le sue parole non mi misero molta sicurezza.
《Lottie neanche io credo sia un'idea eccezionale...》. Disse Louis in mia difesa e per una volta ero d'accordo con lui.
《Daii ti scongiuro! La riporto a casa per l'una... in fondo a sedici anni non quattro lasciala vivere!》. Guardai Louis che dopo aver lanciato un sospiro frustato mi parlò.
《Che ne dici? Vuoi andare?》. La mia mente mi implorava di dire di no, ma la curiosità di scoprire come era una festa tra ragazzi era davvero maggiore rispetto alla consapevolezza che era una brutta idea.
Annuì ripetutamente, 《Ok vengo》. Lottie espanse il sorriso che già precedentemente aveva e battè le mani felice.
《A noi non ci hai mai portate ad una festa》. Disse una delle gemelle con sguardo quasi arrabbiato.
《È non accadrà mai... non mi porto le mie sorelline ad una festa》. Affermò Lottie con ovvietà.
Successivamente si volto verso di me con uno sguardo quasi inquietante.
《Ed ora mostrati il tuo armadio》. Neanche il tempo di alzarmi che lei mi prese per il polso e corse verso la mia camera.
《LOTTIE NON ESAGERARE!》. Sentimmo urlare Louis dal piano di sotto.
Lottie neanche gli rispose e sbattè a porta della mia cameraSPAZIO AUTRICE
MI SCUSO TANTISSIMO PER IL RITARDO
in questo periodo sono stata super impegnata
Ora con l'estate cercherò di pubblicare più frequentemente.
SPERO CHE LA STORIA VI STIA PIACENDO
PROSSIMO CAPITOLO A 5☆ E 2 COMMENTISerena♡
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I WASN'T ENOUGH? {L.T.}
Fiksi PenggemarMegan era una solo una bambina di 4 anni quando sua madre l'abbandono. La madre soffriva di una malattia terminale così per non soffrire ancora si sottomisse all'eutanasia... Si ritrovò sola dopo il rifiuto del giovane padre mai conosciuto. Non si s...