• Un Amore Impossibile •

Capitolo 16°

Era una mattina di lunedì , quando svegliandomi cerco di prendere il telefono sul comodino, cercando di non svegliare Riccardo. Mi alzai , lo presi e mi sdraiai nuovamente sul letto . Noto vari messaggi da Zac e alcuni dai miei amici. Prima visualizzo quelli di Zac:' incontriamoci oggi alle 11 al bar difronte casa tua devo parlarti '.
Guardai subito l'orologio e notai che erano le 10 così di fretta mi lavai e scelsi i vestiti da indossare . Quando rientrai in camera , notai che Riccardo si era svegliato .
"Ciao Ric devo uscire ." gli diedi un bacio sulla guancia.
Lui arrossì e mi fece cenno di andarmene mentre lui avrebbe continuato a dormire. Sono le 10:53 così scesi ,presi le chiavi e chiuse la porta alle mie spalle , lasciando un foglietto ai miei genitori dicendo che sarei uscita e ritornavo presto. Erano le 11 così arrivai in tempo e vidi Zac, ci salutammo e cominciò a parlarmi.
"Bea devi dirti una cosa "
"Mi devo preoccupare ?"
"Mmmm.... Devo partire in Amburgo"
Rimasi in silenzio , avevo un espressione triste , nel senso tutto questo era successo per "colpa" sua e ora mi lascia sola ? Mi stavano scendendo le lacrime solo a pensarci. Come può farmi questo?
"Bea mi dispiace vorrei restare qui con te ma sono costretto , lì mi hanno ingaggiato per un film , non ti ho detto che ero un attore . Girerò il mondo non ti posso promettere che ritornerò perché non lo posso sapere. E poi t-"
Non continuò perché io corsi via . Non mi venne neanche dietro perché sapeva che aveva totalmente torto e che il mio comportamento era ragionevole. Avevo intenzione di dimenticarlo mica volevo aspettarlo per che ne so 3 mesi?
Bhe andai a casa e mi sfogai con Riccardo che mi capì e mi diede conforto. Quando anche lui si confessa
"Devo ritornare in California, sinceramente io sono venuto soltanto per stare con te, rivederti ma non posso rimanere a lungo così domani prenderò l'aereo."
Alla sua frase non fui triste perché se è volato per 6 ore per rivedermi può solo fare un bel piacere e sono grata di avere un migliore amico come lui. Ma ovviamente mi misi a piangere e lui mi strinse forte a sè. Così fece le valigie e fece finta di suonare il campello per salutare i miei. Dopo ciò se andò in aeroporto.