Lost Memories

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<<Oh, Juss...>>, mormorai mentre stanco, il suo corpo si accovacciò a terra.

Vidi il signor Jack con una mazza di scopa in mano, la quale ha colpito Justin un paio di volte pur di farlo calmare almeno un po'. Aaron si liberò di lui, e si alzò con evidenti ferite al volto; senza pensarci minimamente, medicai il ragazzo dirigendomi in bagno con lui.

<<Ehi, vacci piano! Quello picchia forte>>, si lamentò.

<<Ah, e sta fermo, o non farò mai un buon lavoro!>>, risposi sulla difensiva.

<<Certo che è stato proprio una bella accoglienza da parte sua. Perché ha reagito in quel modo? Cioè, lui è matto, ma non fino a questo punto! Non mi aveva mai messo le mani addosso. Ed è stata una sensazione... brutta>>, mi confessò guardando a terra con gli occhi spenti.

<<Perché, prima com'era?>>, chiesi curiosa.

<<Una persona normale. Era amichevole, dolce e a volte, anche timido... ricordo ancora quando gli presentai una ragazza. Quelli sì che erano bei tempi... poi, ha conosciuto la discoteca, la vita notturna, le prostitute, e la sua vita ha avuto una piega ben diversa. I suoi genitori non erano per niente d'accordo con il suo comportamento, e lo cacciarono di casa. Aveva seguito le stesse orme del fratello, capo del traffico di droga. Mi stupisce che la legge non lo abbia ancora condannato...>>.

<<Sì, è alquanto strano. Ha subìto altri processi in passato?>>.

<<Due. Se ne è uscito dichiarando di non saperne nulla, e la giuria era d'accordo con lui, nonostante ci siano delle prove schiaccianti contro di lui>>, dichiarò.

<<Giuria corrotta...>>, constatai mettendogli un cerotto in fronte.

<<Esattamente. E Justin, da bravo fratello è diventato esattamente come lui>>. Che fine di merda...

<<Il signor Jack, perché ha deciso di accudirlo dopo aver fatto mosse così meschine? Insomma, dovrebbe essere dietro alle sbarre, in questo momento>>, dichiarai confusa. Lui abbozzò un sorriso, poi mi guardò pensieroso, e mi rispose dopo un po'.

<<Vorrebbe che torni come prima, Jessica. Desidera che la droga, le serate e altro siano fuori dalla sua vita. Ma si sà, il lupo perde il pelo, ma non il vizio. E questo è piuttosto preoccupante... credo che dovremmo prendere delle decisioni drastiche>>.

Quel ragazzo stava iniziando a spaventarmi. Seriamente. Sapevo che era bipolare e sociopatico, ma di certo non fino a questo punto! Potrebbe arrivare all'uccidermi? Al solo pensiero, mi venne la pelle d'oca, ed io tenevo molto alla mia vita, nonostante non contasse più di tanto. Ma devo vivere. Per il mio futuro, per le persone che amo, per mia zia, per mio padre. Lui non avrebbe mai voluto la mia morte, e mai lo vorrà. Sono una leonessa, e devo essere forte per entrambi.

<<Cercherò di convincere Justin a frequentare un corso di riabilitazione. A me starà a sentire, e se decidessi di andare con lui, le probabilità che partecipi potrebbero aumentare. O almeno, lo spero>>, proposi, mentre posai la valigetta nel piccolo armadio sul lavandino. <<Insomma, guarda come ti ha ridotto...>>, gli dissi mostrandogli lo specchio dinanzi a lui.

<<Molto male, a quanto vedo. Okay, ma sta attenta>>, si raccomandò dandomi una pacca sulla spalla.

<<Ehi! Sono figlia di un soldato che ha lottato le più grandi guerre del mondo! Ho un po' della sua forza. Mi ripeteva sempre che sono la sua leonessa, e che lo sarò per sempre>>, lo tranquillizzai ottimista.

<<Allora sei una persona molto forte. Forse molto più di quanto tu creda. Bene, ora andiamo in salotto, sicuramente troveremo Justin con una busta di ghiaccio in fronte>>, cercò di buttarla sull'ironia.

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