Questa one-shot partecipa all'ottava prova del concorso Our Strange Fantasy di Artemide12 e Moonline.
Era una notte nevosa e fredda, il vento soffiava prepotente facendo danzare i fiocchi di neve, come incantati da una musica silenziosa. Il Gargoyle, immobile accanto al camino fumante di un ristorante, osservava la casetta posta sull'altro lato della via, nella lontana periferia di Parigi. Il sole era tramontato da qualche ora, permettendogli di abbandonare la cattedrale di Notre-Dame de Paris fino al suo nuovo sorgere.
Attraverso i vetri appannati riusciva a scorgere un'esile figura piangere nell'angolo di una stanza, scossa da forti singhiozzi. Davanti a questa una figura molto più grande gridava con prepotenza, forte tanto che anche il Gargoyle riusciva ad udirla, nonostante i sibili del vento. Quando la figura più grande afferrò i capelli di quella all'angolo, strattonandola e costringendola ad alzarsi, la creatura capì che era una bambina e subito digrignò i lunghi denti affilatissimi. I muscoli sotto alla sua pelle simile a roccia si tesero e gli appuntiti artigli delle quattro zampe si conficcarono nelle tegole del tetto su cui era elegantemente seduto.
Nel frattempo Charlie si sentiva persa, soffocata da un mare di sofferenza. Piangeva incessantemente e sperava tanto che la sua matrigna la smettesse di farle del male, avrebbe dato qualunque cosa perché ciò avvenisse in quel preciso istante. Fuori nevicava tanto e l'unica cosa che avrebbe voluto fare in quel momento era correre in strada, per poter toccare quei soffici cristalli che cadevano silenziosi dal cielo con le sue manine.
Quando la matrigna di Charlie smise di gridarle contro e di picchiarla si era già fatto tardi, ma il Gargoyle era ancora lì, immobile e ora calmo. Vide la bambina salire le scale con ancora il viso rigato dalle lacrime, che non avevano smesso un attimo di bagnarle le guance, e qualche istante dopo, in soffitta, accendersi una fioca luce di candela, che illuminò un piccolo letto rovinato e sporco e il dolce viso triste della bambina.
Il Gargoyle spalancò le possenti ali simili a quelle di un drago e si apprestò al volo posizionandosi attento. Il vento soffiava insistente e gelato, ma non poteva nulla contro di lui; la sua pelle gli permetteva di non sentire il freddo e il suo peso di volare con precisione. Lui ora era una creatura magica e potente, lui che era stato creato con il solo scopo di ornare le grondaie della cattedrale e di rappresentare l'immaginario collettivo di allora: un'intera classe sociale riversatasi a Parigi dalle province e percepita come animalesca e spaventosa dalla raffinata borghesia cittadina.
Le speranze di Charlie si erano finalmente realizzate: era tutto finito, un'altra volta. Silenziosamente si avvicinò alla finestra spalancandola lentamente. Una folata di vento la investì facendo svolazzare i suoi lunghi capelli neri come la notte e il freddo pungente le sferzò il viso. Prese tre grandissime boccate d'aria, nel frattempo che i fiocchi di neve entravano senza permesso nella piccola stanza e come impazziti svolazzavano ovunque. La candela alle sue spalle si spense d'improvviso e lei chiuse gli occhi sognante.
Prima che Charlie riaprisse le palpebre il Gargoyle raggiunse volando il davanzale della sua finestra ponendosi proprio di fronte a lei, infrangendo il giuramento fatto al mago che gli aveva dato vita, il quale vietava ogni tipo di contatto con la razza umana, e andando consapevolmente incontro a conseguenze gravi per se stesso. Quando gli occhi della bambina furono riaperti le mancò il fiato. I suoi occhi azzurro ghiaccio si sbarrarono, lo sguardo imprigionato da quello spento della figura davanti a lei. Il Gargoyle la osservò impassibile a pochi centimetri dal suo viso. Gli occhi di pietra della creatura erano fissi e trasmettevano sicurezza e calma.
Incredula di ciò che vedeva e troppo curiosa per avere timore, Charlie tese una mano verso quella figura misteriosa, in cerca della conferma che fosse reale. Il Gargoyle digrignò i denti, nessuno lo aveva mai toccato, ma nonostante ciò Charlie non mostrò segni di spavento e anzi proseguì lentamente, fin quando i polpastrelli delle sue dita non toccarono la dura pelle della creatura: era vera. La bambina rimase rapita dalla visione e sorrise come mai aveva fatto prima.
La magia di quel momento venne interrotta da rumorosi passi provenienti dalle scale che portavano alla soffitta. Charlie, spaventata, staccò in uno scatto la mano dal Gargoyle e si voltò a guardare la porta della stanza. La matrigna stava arrivando e non sapeva perché. Non voleva che le facesse ancora del male, ma sopratutto non voleva che scoprisse ciò che aveva appena visto. Preoccupata che la donna potesse fare del male alla creatura appena conosciuta iniziò a muovere le braccia energicamente, come a dirle di volare subito via. Il Gargoyle però non la ascoltò ed entrò volando nella nella stanza.
I passi si avvicinavano veloci e Charlie piombò nel panico: l'avrebbe scoperta. Il Gargoyle, impassibile e deciso cambiò bruscamente direzione esibendosi leggero nell'aria e puntando dritto verso la bambina, ancora in piedi davanti alla finestra. Gli occhi di lei erano fissi in quelli del Gargoyle e il tempo parve rallentare; il vento continuava a soffiare prepotente facendo entrare i fiocchi di neve nella stanza e il Gargoyle fendeva l'aria con precisi battiti delle sue forti ali, si avvicinava con eleganza e per un millesimo di secondo Charlie vide gli occhi della creatura scintillare e la sua bocca piegarsi in un sorriso. Il Gargoyle tese le braccia verso di lei e la afferrò con straordinaria delicatezza, senza ferirla minimamente con i lunghi artigli. I piedi di Charlie si sollevarono da terra e si ritrovò abbracciata a quella misteriosa creatura di cui ancora non sapeva nulla. Oltrepassarono assieme il perimetro della finestra e la bambina si sentì libera, per la prima volta in tutta la sua vita. Nello stesso istante la porta della piccola soffitta si spalancò bruscamente accompagnata da grida di rabbia.
Charlie osservò la sua casetta allontanarsi dalla sua vista, sapendo che non l'avrebbe rivista mai più.
Il Gargoyle teneva stretta tra le sue braccia la bambina che aveva appena salvato dalla sofferenza.
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Il Gargoyle E La Bambina
FantasyQuesta one-shot partecipa all'ottava prova del concorso Our Strange Fantasy di Artemide12 e Moonline. Buona lettura! EVA