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Il venticello fresco di Little Silver mi scompigliò i capelli quasi con prepotenza. Quella sensazione di libertà, di spensieratezza, di serenità e pace. Quella sensazione che ognuno di noi desidera nei momenti di tempesta, quella tempesta che ti sconvolge da dentro. Ma ben presto il mio piccolo momento di serenità sul terrazzo di camera mia fu rovinato.

-tesoro, la mamma ti vuole.

disse Kat sistemandosi nervosamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Quel giorno aveva un espressione sul viso che poteva esprimere tante parole, tante emozioni, e dal suo viso infatti, capii tutto.

-certo zia, arrivo subito. Solo il tempo di legarmi i capelli.

le risposi cercando di donarle uno dei miei piu dolci sorrisi, un sorriso rassicurante, perche anche lei aveva bisogno di un po' di serenità. Annuì rapidamente con un gesto del capo e se ne andò silenziosamente come per paura di disturbare. Sentii, mentre mi sistemavo i capelli in una crocchia disordinata, i suoi passi rieccheggiare nel corridoio, leggeri come delle carezze per poi tirare un piccolo sospiro e continuare il suo percorso verso il salotto.

uscì da camera mia, scesi le scale e andai verso la cucina, ma dal salotto spuntò di nuovo mio zia.

-Am, qualsiasi cosa che ti dica, sappi che non la pensa veramente. Le passerà, sai com'è fatta.

disse cercando di forzare un sorriso, anche se dai suoi occhi si vedeva la preoccupazione che aveva in quel momento, non potevo biasimarla, sapevo a cosa andavo in contro. Senza risponderle a parole, feci un sorriso sincero continuando a guardare il suo viso. Aveva gli occhi stanchi e tristi che facevano contrasto con il resto del viso ancora molto giovane. Continuai a contemplare il suo viso finchè non riprese la parola.

-ti vuole molto bene Am, ma dopo che è morto John sai che le cose si sono completamente stravolte per lei.

-lo so zia, sto cercando di aiutarla il piu possibile e so che mi vuole bene e anche io gliene voglio ma le cose non sono facili neanche per me..

le risposi guardandola negli occhi.

-convivo col senso di colpa kat, sto facendo l'impossibile per prendermi cura di lei, ma non ce la farò ancora per tanto a nascondere il dolore che provo dentro di me.

continuai per poi abbassare lo sguardo sulle mie pantofole.

-tranquilla Amneris, io non ho bisogno del tuo aiuto se questo ti disturba.

disse mia madre spuntando da dietro di me.

Mi girai di scatto e la osservai. Aveva un viso pallido, spento della propria luce ormai tempo fa, gli occhi tristi che però cercavano di lanciare uno sguardo arrabbiato anche se era un po complicato a causa del gonfiore causato dal pianto. Mi rattristiva un sacco vederla cosi e mi sentivo molto egoista, avrei voluto provare io il suo dolore, avrei voluto privarla di ogni sofferenza; ma ovviamente non mi fu possibile.

-mamma vai a riposare, non hai una bella cera

dissi mettendole una mano sulla spalla e cercando di aiutarla ad andare in camera.

-oh ma per favore! risparmiati queste scenate da brava ragazza, non fare con me la ruffiana, tanto ho scoperto qual'è la tua vera faccia.

sputò acidamente scostando ma mia mano bruscamente dalla sua spalla.

-ma cosa stai dicendo mamma, lo sai che lo faccio perche ti voglio bene, se no non sarei nemmeno qui.

scattai immediatamente sull'attenti, guardandola con occhi supplichevoli dato che non avrei retto un altro litigio con lei.

-oh adesso sarei io dalla parte del torto?! beh ti comunico che da domani tornerai da tua nonna, non voglio piu vedere la tua faccia in casa mia. Tu con me hai chiuso.

mi ulrò contro rivolgendomi uno sguardo carico di odio e rancore.

-cosa?

mi feci uscire istintivamente un sussurro stupito

-hai capito bene.

disse per poi dirigersi verso le scale.

-no aspetta! Perche mi vuoi mandare via, dopo tutto quello che ho fatto per rimanere unite tu mi vuoi mandare via?

- perche?! mi chiedi anche perche!?sei un'ingrata, io e tuo padre non ti abbiamo mai fancato mancare niente e tu lo ripaghi cosi? Ci ripaghi cosi Amneris?
Disse cercando di non piangere.
- cosa?
-é inutile che fai finta di niente, Cindy mi ha detto tutto.

Feci una piccola risatina isterica.
-é sempre stato questo il tuo problema, hai sempre creduto alle parole della gente, meno che alle mie, proprio a quelle di tua figlia.
Dissi sentendo le lacrime minacciare di uscire.

-ed é qui che ti sbagli, tu non sei piu mia figlia ormai.

E con quest'ultima frase se ne andó lasciando me e kat da sole a tapparci la bocca sconcertate.
Me ne aveva dette di cattiverie durante quel periodo ma non era mai arrivata a tanto

Intanto io rimasi li, impalata a fissare il vuoto davanti a me, anche se le lacrime mi ofuscavano la vista. Le parole di mia mamma che risuonavano nella mia mente e formavano una tragica melodia unite al suono del mio cuore che andava a pezzi..

TWO FOOLS // harry stylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora