Parte senza titolo

4 0 0
                                    

Il calcio a Pisa fece il suo esordio in piazza San Paolo a Ripa d'arno, dove alcuni ragazzi, cominciarono a giocare con un pallone di stracci e le porte create con i cappotti. Di lì a poco, il 9 aprile 1909, gli stessi giovani studenti fondarono il Pisa Sporting Club. I colori sociali, inizialmente bianco-rossi del gonfalone cittadino, l'anno successivo divennero nero-azzurri, su proposta del segretario-giocatore Ferruccio Giovannini. Intanto in città erano nate altre società calcistiche e il 28 gennaio 1912, in uno scontro epico tra il Pisa Sporting Club e l'altra Football Club, fu la prima compagine a imporsi e a guadagnare l'onore di rappresentare la città di Pisa.

I giovani ragazzi nerazzurri cominciarono a calcare i campi della toscana, vincendo il titolo regionale nel campionato 1914-15, appena in tempo per la pausa bellica. Il primo dopoguerra fu caratterizzato dalinagurazione del nuovo campo dell'arena Garibaldi (26 ottobre 1919) e dall'ingaggio di un allenatore ungherese, Josef Gong, che per primo portò in città competenze calcistiche di alto livello.

Il Pisa, nel 1921, arrivò a sfiorare un clamoroso scudetto, dopo aver vinto la Coppa Toscana e lo spareggio per il titolo di campione centro-meridionale, a Bologna, vincendo 1-0 contro i cugini livornesi. La finalissima per il titolo italiano fu disputata il 24 luglio 1921 a Torino, ma non bastò una strepitosa prestazione dei nerazzurri: la Pro Vercelli batté il Pisa per 2-1, approfittando del fattore campo, di una direzione di gara molto sfavorevole e dell'infortunio di Gregucci (costretto ad uscire con la tibia fratturata dopo un grave fallo di gioco). Il Pisa sporse reclamo, che tuttavia fu respinto.

Prima e dopo la Guerra (1921-1957)

La delusione del mancato scudetto fu l'apice di una parabola discendente che portò il Pisa, alla fine degli anni Venti, a scendere fino in terza serie. Nel frattempo l'Arena Garibaldi, ribattezzata Campo del Littorio, era stata trasformata in un moderno e razionale campo sportivo in grado di accogliere fino a 7.000 spettatori. Seguirono stagioni con esiti alterni fino alla sospensione, dal 1943 al 1946, dovuta alla seconda guerra mondiale. Nella stagione 1947-48 il Pisa concluse la serie B a un punto dal Palermo, con il torneo che non fu omologato per forti sospetti di irregolarità dei rosanero. L'inchiesta fu però archiviata e il Palermo fu promosso proprio ai danni del Pisa. Svanita la prima Serie A a girone unico, nel giro di pochi anni i nerazzurri si ritrovarono nel campionato di IV Serie. Il 5 dicembre 1955, di ritorno dalla trasferta di Fabriano, il pullman che trasportava il Pisa ebbe un incidente nel quale molti giocatori rimasero feriti, quindi impossibilitati a proseguire il campionato. La stagione si concluse con una retrocessione in Promozione, il punto più basso della storia dello Sporting Club. Due anni dopo, Il 2 giugno 1957, nell'ultima giornata di campionato, il Pisa secondo in classifica affrontò il Grosseto capolista; la vittoria per 1-0 concesse ai nerazzurri il meritato ritorno in IV Serie, due anni prima del cinquantenario della società.

La prima serie A (1957-1978)

Nella stagione 1963-64 fu eletto presidente Giuseppe Donati, che rifondò completamente squadra e società, riportando il Pisa in serie B. La stagione 1967-68 segnò poi linaspettata promozione in serie A, arrivata allultima giornata. Loccasione fu ghiotta per un rapido rifacimento dello stadio, il cui anello venne quasi totalmente completato. Tuttavia il sogno della massima serie durò solo un anno: il Pisa si dimostrò volenteroso, ma ancora troppo fragile per il grande calcio. Gli anni Settanta videro di nuovo scivolare il Pisa in terza serie, sotto la presidenza Rota.

Dalla c alla bWhere stories live. Discover now