~Stiles' POV.
La mente del giovane Stilinski stava vacillando dall'inizio della lezione. Non riusciva a non pensare neanche per un'istante. Prima il Nogitsune, poi Derek e poi di nuovo il suo incidente con quel Nogitsune. Temeva che potesse succedere un'altra volta; quel demone dentro di lui, che cercava di portargli via le persone più care.
—Stiles?— lo chiamò Scott, il suo migliore amico.
Stiles per poco non si strozzò con la sua stessa saliva. —Ah?!— e lanciò dei colpi di tosse.
—Stilinski?!— esclamò il coach dall'altra parte della cattedra. —C'è qualcosa, o qualcuno, che ti disturba tanto da farti trasalire?—
Stiles riprese fiato e scosse il capo. —No, signore!— rispose deglutendo.
—Ottimo, allora vieni alla lavagna e risolvi questo problema di fisica, riguardanti massa e peso!— ordinò l'insegnante, sbattendo un colpo sulla cattedra.
Scott imprecò sottovoce e poi bisbigliò un "scusa!". Stiles gli fece cenno di non preoccuparsi mentre si alzava e dirigeva alla lavagna. Il coach gli passò il gessetto bianco. —Prego, ci mostri cos'ha capito delle precedenti ore di spiegazione?—
Stiles sbuffò e simulò uno starnuto. —Oh, cavolo, devi essere allergico alla polverina del gesso. Che peccato. Credo che risolverò il problema più tar-— non finì la frase che il coach fischiò nel fischietto con tutto il fiato che aveva in corpo, tanti da far perdere l'udito anche al povero Scott.
Stiles si tappò le orecchie. —Okay, va bene va bene!— e si voltò verso la lavagna.
Tutti quei numeri e quelle lettere... Erano arabo per lui... Letteralmente! Si stropicciò un occhio con la mano libera e cercò di sforzarsi per capire cosa ci fosse scritto. Tutte le lettere sembravano vacillare, i numeri ruotare. Aveva già vissuto un'esperienza simile.
"Oh, no, no..." Pensò, cominciando a tremare in preda all'ansia.
Alzò la mano col gessetto verso la lavagna, che iniziò a tremare. Ovunque guardasse, tutto perdeva senso. I colori, le scritte, i rumori...
—Allora?!— esclamò facendo tornare coi piedi per terra il giovane Stiles.
Quest'ultimo guardò fuori dalla finestra e vide Derek, le mani in tasca, l'espressione confusa e curiosa di capire cosa stesse succedendo.
Stiles scosse il capo e sbatté ripetutamente le palpebre. —Mi dispiace, coach... Non so risolverlo.—
L'insegnante annuì irritato e si riprese il gessetto, con una mossa sgarbata. —Torna al tuo posto, Stilinski!—
Ma Stiles non tornò a posto. Oltrepassò la cattedra, aprì la porta e uscì di corsa.
Scott non attese un secondo di più e gli corse in contro.
—McCall?!— strillò il coach. —Non è casa vostra dove potete entrare e uscire quando vi pare e piace!—
Scott lo ignorò e seguì il suo amico fin dentro il bagno dei ragazzi. —Stiles?! Ehi!—
Stiles era seduto per terra, spalle contro un armadietto e testa chinata in avanti, nascosta tra le braccia conserte e le gambe.
Scott si avvicinò. —Stiles, che cavolo hai?!—
Stiles alzò la testa tremando, e a Scott per poco non venne un infarto. I suoi occhi ebbero un lieve bagliore giallo-arancio, così come il resto della sua faccia. Poi svanì, e gli occhi tornarono color nocciola.
Tra un singhiozzo e l'altro, Stiles riuscì a formulare una frase. —Sta tornando... Scott, si sta di nuovo impossessando di me.—
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Human Heat [Sterek]
FanfictionCiao a tutti! Questa è la prima Fanfiction che scrivo su Teen Wolf. Sono una grande fan della Sterek e non ho potuto non scriverne una FF! Alcune cose ovviamente (per chi ha visto la serie) le cambierò. Spero vi piaccia!