Capitolo 2

2.3K 135 65
                                    

Adesso che aveva preso l'antidoto, l'unica cosa che restava da fare era andare da lei. Solamente l'idea di ciò che stessa andando a fare, delle parole che le avrebbe dovuto dire, lo faceva sentire un essere crudele. "Solo per il suo bene", era ciò che continuava a ripetersi. L'avrebbe fatta soffrire, ma sarebbe stata l'ultima volta. Doveva dimenticarsi di lui, essere libera di andare avanti senza che il suo nome pesasse sul suo cuore. Shinichi non sarebbe più esistito. La sua vita sarebbe continuata nel corpo di Conan Edogawa. Le sarebbe rimasto vicino in quel modo, l'avrebbe protetta da tutto e tutti, sempre.
Ran si trovava nella sua stanza a studiare, mentre aspettava Sonoko per andare a fare una passeggiata al parco. Conan le aveva chiamato per dirle che sarebbe rimasto a casa del dottore per qualche giorno. La scusa era sempre la stessa. Odiava restare da sola nella sua stanza, non riusciva a difendersi dai suoi pensieri. Fin quando si è fuori con gli altri fingere che il proprio mondo sia colorato e felice è molto più semplice, ma con se stessi è tutto un altro paio di maniche e il mondo si mostra per quello che è. La mancanza di Shinichi, in quei momenti, si faceva sentire in ogni alito d'aria. La notte non riusciva più a dormire, non appena chiudeva gli occhi le spuntavano il suo viso sorridente e i suoi occhi azzurri davanti, tutto quell'oceano sempre in movimento, profondo, ma che non le avrebbe mai permesso di annegare. Si ritrovava sempre a piangere, per poi alzare la testa, mettersi a sedere, appoggiarsi al muro piegando le gambe davanti a sé, asciugare le lacrime e sperare sempre che sarebbe stata l'ultima volta, ma erano solo vane speranze. Si sentiva stupida solo a pensare che quel dolore potesse finire asciugando semplicemente le sue lacrime e ogni notte andava avanti così, con un pianto che gridava in silenzio. Per quanto tempo ancora sarebbe riuscita ad andare avanti così? Per quanto tempo ancora sarebbe riuscita a tenere tutto nascosto agli altri? La sola idea di poter perdere Shinichi la uccideva. Non si sentiva così forte da poter affrontare una tale cosa. Capita tutti i giorni che una coppia si separi. Soffrono, ma poi la loro vita continua. Ran, però, sapeva che loro non erano una normale coppia. Si amarono al primo sguardo, al primo sorriso. Non sarebbe riuscita a dimenticare tutta la sua vita con lui, sarebbe stato davvero troppo.
Se fosse rimasta ancora seduta sulla sedia della sua scrivania senza far nulla i pensieri l'avrebbero uccisa, dunque si alzò e andò verso la grande finestra della sua stanza. Nevicava. Adorava la neve, il cielo grigiastro. Era tutto così triste e calmo. Abbassò lo sguardo verso la strada per vedere la neve attecchire al suolo. Non c'era molta gente, faceva davvero troppo freddo, e  chiunque preferiva starsene a casa al caldo, ma proprio sotto l'agenzia investigativa Mouri, c'era un ragazzo. Ran, incuriosita da chi avesse avuto tanto coraggio da uscire, si avvicinò di più alla finestra e non appena lo riconobbe corse fuori dalla stanza, scese le scale fino a ritrovarsi davanti al Poirot dove c'era lui. Iniziò a piangere e corse ad abbracciarlo. Era il suo Shinichi. Era veramente lui in carne ed ossa. Anche Shinichi avrebbe voluto prenderla e stringerla a sé, dirle che era finalmente lì, che era finito tutto e che non sarebbe andato da nessun'altra parte senza lei, ma i piani erano altri. Non poté ricambiare l'abbraccio, restò fermo immobile. Ran si accorse di quella strana, mancata, reazione. Lo guardò confusa, piangeva ancora. Shinichi le prese le mani che ancora erano salde su di lui e le allontanò. Ran continuava a guardarlo senza capirci nulla e anche Sonoko, che era appena arrivata, guardava la scena senza capire il comportamento di Shinichi. Non era mai stato un tipo tutto baci e abbracci, ma fare in quel modo non era proprio da lui. 

-Shinichi...- sussurrò Ran, continuando a non capire la sua freddezza.

-Che vuoi? Perché fai quella faccia? Non vedi che i tuoi abbracci mi danno fastidio? Allontanati!- l'allontanò, Shinichi.

Ran lo guardò sconvolta, confusa, incredula e ferita. Non capiva, dov'era il suo adorato Shinichi? Poteva essere che tutte le sue paure più grandi si fossero avverate? Si era veramente allontanato da lei? L'aveva veramente dimenticata? L'aveva davvero perso? Non contavano veramente più nulla tutti i momenti passati insieme?

-Shinichi ma noi...perché mi dici così? Sei sparito da mesi! Perché non sei più venuto? Ti rendi conto di come io sia stata in tutto questo tempo?- incalzava Ran, cercando di mettere ordine ai suoi pensieri.

-Noi? Non c'è nessun noi. Non m'interessa affatto come tu sia stata. Sono venuto solo a salutarti per educazione. Fra due giorni partirò definitivamente. Ho la mia vita che mi aspetta fuori da qui. Non posso starti dietro, saresti solo un peso. Beh, almeno grazie per avermi evitato la fatica di fare le scale. Ciao, buona vita- concluse gelido.

Gli erano costate così tanto quelle parole. Ad ogni sillaba che usciva dalla sua bocca chiedeva scusa a Ran, le chiedeva perdono in ginocchio. Decise di darle le spalle e andare via in fretta, ma Ran gli prese la mano. Scosso, sofferente, si girò a guardarla. Piangeva...quelle lacrime l'avrebbero potuto uccidere in quell'esatto istante. Avrebbe tanto voluto dirle che era tutto uno scherzo, che niente era vero, ma non poteva. Doveva farsi odiare e lei stava rendendo tutto più doloroso e difficile di quello che già fosse.

-Lo vuoi capire che per me sei solamente un'estranea? Non conti più nulla nella mia vita! Vai via!- le sbraitò contro, mentre Ran fece un passo indietro spaventata.

Shinichi allontanò la mano di Ran e andò via lasciandola inginocchiata a terra, con sulle spalle il dolore del suo cuore a pezzi, mentre le sue lacrime cadevano sulla neve. Si assicurò che nessuno lo vedesse e si infilò in una stradina da cui fosse possibile osservarla. Si appoggiò al muro e scivolò a terra pure lui.

-Perdonami Ran, perdonami davvero...-

Angolo autrice

Ci tenevo a dirvi che sono veramente felice di continuare a scrivere per voi! Tengo particolarmente a questo libro perché l'ho scritto in base alle mie esperienze personali e in base a quello che ho provato io. Beh, tanti baci!
Alice.

~Un'ultima Volta E Altre Mille~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora