PIOGGIA

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PIOGGIA



Ricordatevi di leggere questa storia semplicemente come un sogno di una ragazza che porta sulla pelle le cicatrici di tutte le sue delusioni d'amore,ma nel profondo ci crede intensamente.


CAPITOLO UNO


Sta cominciando a piovere, ma non ho la forza di muovermi.

Guardare le onde del mare che si infrangono sulla spiaggia, e scivolano tra le dita dei miei piedi, mi da un senso si pace e ora, ne ho bisogno.

Piove troppo forte devo trovare un riparo.

-Prego- Un uomo apre il portone ed esce. Salgo in ascensore e spingo il 6 ,sesto piano.

Le porte si aprono e vado dritta alla sua porta, busso, non risponde nessuno.Busso. La porta si apre, ed eccolo li davanti a me, Mason,il classico ragazzo fissato con lo sport.

Alto un metro e ottanta, ciuffetto castano perfettamente pettinato, occhi verdi, magro ma allo stesso tempo muscoloso. Il ragazzo perfetto, o almeno secondo lui.

-Jas! Che ci fai qui?- Ci penso un secondo e... - non lo so.-

mi fece cenno di entrare. -cos'è successo?- guardò i miei capelli, e mi resi conto che erano bagnati fradici. -sono bagnata?!- Era l'unica frase che ero riuscita a formulare. -Ci credo fuori piove a dirotto.-era chiara al confusione nel suo tono di voce. -Perché sei bagnata?-

-Ero in spiaggia e poi ha cominciato a piovere.-

-Ma non dovevi passare il pomeriggio con il tuo ragazzo?-

Quella parola "ragazzo", ora ricordavo.

-Non ho più un ragazzo.- Mi guardò per qualche secondo. -Ti ha... lasciata?-Sembrava avesse paura di pronunciare quella parola. -Si-

-Ma perché?-

-Ieri sera ha rivisto la sua ex, e mi ha tradito con lei. Mi ha detto che vuole tornare con lei.-

-Mi dispiace.- venne verso di me per abbracciarmi, ma cambiò idea. -Che ne dici se ti do dei vestiti asciutti?-

-Hai qualche impegno? Non voglio disturbarti.- Gli dissi mentre rovistava nel suo armadio.

-Non ti preoccupare.- Mi diede una sua tuta, una maglia e una felpa. Mi aiuto ad asciugare i capelli.

-Non volevo venire qui. In realtà non so nemmeno come ci sono arrivata, ricordo la spiaggia, la pioggia. Poi il portone, l'ascensore e la tua porta.Ho provato ha chiamare Noel prima di venire qui, almeno 20 volte, ma non mi ha mai risposto, molto probabilmente è ancora sul aereo per Madrid.-

Noel è il mio migliore amico dalle elementari. Che, come tutte le estati,passa due settimane a Madrid da alcuni parenti.

In casa eravamo solo io e Mason. Andammo incamera sua e ci sdraiammo sul letto. Non ostante tutte le volte che ero stata li era la prima volta che mi sdraiavo nel suo letto. Mi abbraccio. Era steso a pancia sopra e il suo braccio destro dietro lamia schiena. Appoggiai la testa sulla spalla e la mano destra sul suo petto mentre mi accarezzava dolcemente la schiena per consolarmi.Piansi a dirotto fin ché ad un certo punto calo il silenzio e chiusi gli occhi. Pensava che mi fossi addormentata. Mi asciugò delicatamente il viso, ancora solcato dalle lacrime, con la mano sinistra e mi accarezzo i capelli mentre mi stringeva a se. In quel momento riuscivo a pensare solo alle sue carezze, non volevo che  finisse mai.

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