La conversazione con Flo mi ha lasciato a dir poco scossa.
Da quanto tempo era che mia figlia pianificava la fuga?
Flo mi ha raccontato che negli ultimi mesi Erika non faceva altro che parlare di suo padre e di quanta voglia avesse di rivederlo. Quanto vorrei che avesse menzionato la cosa qualche volta anche con me!
Flo ha anche detto che non era la prima volta che diceva di voler prendere il treno per andare da lui, ma che fino ad ora, erano rimaste solo parole. Non si sarebbe mai immaginata che Erika prima o poi avrebbe trovato il coraggio di farlo davvero.
Flo non sente Erika dal giorno della sua scomparsa. Esattamente come me.
Ripensando a quanto mi ha detto la migliore amica di mia figlia, mi sento come se qualcuno mi avesse tolto dagli occhi il velo oscuro che mi impediva di vedere come stavano realmente le cose.
Improvvisamente mi è tutto chiaro. I silenzi e i musi lunghi di Erika. I suoi malumori.
Era dunque questo che la rendeva tanto scostante?
Stefano mi parlava di un'adolescente rabbiosa in cerca di spiegazioni.
Solo ora sto realizzando quanto male possa fare la mancanza di comunicazione.
In assenza di spiegazioni da parte mia, Erika ha interpretato i fatti come meglio poteva, sulla base dei pochi elementi che aveva.
Quali pensieri e sentimenti avrà coltivato negli ultimi mesi?
Non mi sorprende che le fosse passata anche la fame e la voglia di sorridere. Si sarà convinta che suo padre l'abbia abbandonata perché non le voleva bene.
Lei non ricorda.
Come può non ricordare?
Forse è vero che nel ricordo la realtà viene in qualche modo alterata, spesso abbellita. Si ricorda solo quello che si vuole ricordare. Misterioso organo il cervello umano.
Lei desiderava un padre. E l'unica cosa che voleva ricordare erano i giochi che facevano insieme. I giri in bicicletta. Le corse sul prato al parco. Il solletico. Le risate. Un estratto purificato di tutti i bei momenti che l'hanno unita a Stefano.
In quanto a tutto il resto... Le urla, la tensione in casa, i miei pianti, il malessere. Tutto il resto l'ha chiuso sotto chiave in qualche scompartimento del suo cervello, inconsciamente decisa a non ricordarlo più.
Mentre sto ancora analizzando i pensieri e i sentimenti dietro alle azioni di Erika, mi prende alla sprovvista il trillo del telefono, facendomi saltare in aria.
Non ho avuto il tempo di sbirciare lo schermo per sapere chi fosse prima di rispondere e d'istinto riesco a pronunciare una sola parola:
"Erika?"
"Gianna, sono Marta! Ma che fine hai fatto? È da mezz'ora che ti aspettiamo! Che ti è successo?"
"Marta? Oh mio Dio, perdonami"
Nel trambusto degli eventi, mi sono completamente dimenticata di avvisare sul posto di lavoro della mia assenza.
Avrei evitato volentieri di parlarle della scomparsa di mia figlia, ma mentire dopo una mancanza ingiustificata, temo che avrebbe peggiorato ulteriormente le cose.
Marta è rimasta muta dall'altra parte del telefono, palesemente sotto shock. Tutto si poteva aspettare tranne una cosa del genere. È stata molto comprensiva. Mi ha detto di non preoccuparmi per il lavoro e si è anche proposta come aiuto per le ricerche. Ma io ho preferito declinare l'offerta. La polizia sta già facendo il suo dovere. E io non ho bisogno di altre persone ansiose intorno a me. È più che sufficiente la mia ansia personale.
Stefano è ancora in macchina ad aspettarmi. È rimasto lì per tutto il tempo che io ho parlato con Flo, preferendo non entrare a scuola con me. Mi guarda con aria sospesa, in attesa di sapere come sia andato l'incontro.
Senza bisogno che mi faccia domande, rispondo al suo silenzioso interrogativo:
"Non l'ha sentita e non sa dove si trovi. Mi ha solo detto che sapeva della sua intenzione di andare da suo padre"
"Gianna... E se Erika fosse andata a cercare il suo vero padre?"
A quelle parole sento una fitta allo stomaco che mi toglie il respiro. Solo il pensiero che Stefano possa aver ragione mi opprime. Scaccio immediatamente quell'insopportabile idea, rispondendo più a me stessa che a lui:
"Non è possibile! Non saprebbe nemmeno da dove partire! Non sa nulla del suo vero padre!"
Stefano non insiste e io gliene sono immensamente grata.
"Certo. Hai ragione. Dove andiamo ora?"
"Non so... Pensavo di seguire il consiglio del Maggiore e mettermi in contatto con le persone da cui Erika potrebbe essersi rifugiata. Se non è andata dalla sua migliore amica, forse potrebbe essere andata dalla sua ex tata. Potremmo andare da lei..."
"Perfetto"
Stefano guida in silenzio seguendo meccanicamente le mie indicazioni stradali, fino a quando decide di approfittare di un semaforo rosso per parlare:
"Gianna, è da stamattina che volevo dirtelo... Grazie per avermi permesso di restare e per... Per aver tolto l'ingiunzione"
"L'ho fatto solo per Erika... Non ti fare strane idee. E poi ricordati che è solo una cosa provvisoria"
"Lo so. Ma per me significa comunque tanto! Grazie Gianna"
Senza aggiungere altro proseguiamo le nostre ricerche. Dopo esser stati dalla sua ex tata, ci dirigiamo in palestra, poi alla scuola di danza e ancora al parchetto vicino casa dove spesso Erika si trovava coi suoi amici. Le ore passano in fretta, ma nonostante gli sforzi, non approdiamo a nulla.
È quasi sera quando i nostri stomaci ci ricordano che non mangiamo nulla da questa mattina. Decidiamo di tornare a casa per rifocillarci e riposare un po' prima di riprendere le ricerche.
Arrivati a casa, noto la luce della segreteria telefonica del telefono fisso che lampeggia.
Mi precipito a premere il pulsante sperando in qualche messaggio di Erika o del Maggiore. Ma non sono le loro voci a investirmi. È una voce rauca, invecchiata, ma pur sempre familiare.
"Gianna... Chiamami appena torni a casa"
Non può essere vero! Mia figlia scompare e dopo più di quindici anni di silenzio riappare mia madre. Sembra uno strano scherzo del destino che beffardo mi deride: "Puoi avere solo una delle due al tuo fianco, o tua figlia o tua madre".
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Un desiderio dentro al cuore
Ficción GeneralUna madre. Una figlia. Le difficoltà di un'età difficile. La mancanza di comunicazione. Un segreto, che le porterà a perdersi. Saranno in grado di ritrovarsi? "Un desiderio dentro al cuore" nasce dall'aspirazione di affrontare un tema spinoso come...