capitolo 1

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(Quello sopra è un mio disegno per farvi capire meglio, spero, i personaggi. Buona lettura)

È luglio, finalmente, quella stagione che dopo 9 mesi di duro lavoro, segna una pausa. Tanto atteso dalle famiglie, ma sopratutto dai ragazzi, i quali possono uscire e divertirsi con gli amici tutto il giorno, il sole caldo che accarezza e abbronza la candida pelle e la brezza che lo accompagna scompiglia dispettosa le chiome delle ragazze.

In casa Accardi vi era un gran trambusto, la famiglia, come tante altre, si stava preparando a partire. Franco Accardi stava caricando le valigie mentre il resto della famiglia lo attendeva in macchina. Seduta davanti c'era Simona Accardi, sua moglie. Dietro c'erano le loro due figlie: Sandra e Cecilia, due gemelle completamente diverse. -Sandra vuoi posare quel libro che è estate? Studi e basta, ma non ti vuoi prendere una pausa?!- -uffa Ce! La smetti di criticarmi? E poi guarda che i compiti delle vacanze non si svolgono da soli- -ma se li hai finiti ieri!?- rispose confusa -infatti alludevo ai tuoi- disse lei senza distogliere lo sguardo da quello che stava leggendo -non è che siccome sei più grande di qualche minuto devi fare da mamma, divertiti una volta tanto!- -ne faccio a meno se divertirsi significa uscire con quattro galletti...- Simona, ormai esausta dei continui battibecchi delle figlie sequestrò i libri di Sandra e il cellulare di Cecilia. -siete impossibili ragazze, impossibili. Siete due facce opposte della medaglia, se solo ciascuna imparasse qualcosa dall'altra sarebbe molto più semplice per tutti!- Cecilia, annoiata da quella frase sentita milioni di volte, prese una ciocca dei suoi capelli rossi e i suoi occhi verdi iniziarono ad osservarne i riflessi provocati dal sole. Sandra guardava la sorella, i suoi capelli erano cosi luminosi che sembravano contornati da piccoli rubini. Per la prima volta pensò che forse aveva ragione, studiava troppo e non usciva mai. Prese una ciocca di capelli ricci che, ribelle, si rifiutava di stare dentro la coda e iniziò a girarsela fra le dita. Faceva così ogni volta che era pensierosa o che qualcosa la turbava. Si appoggiò alla portiera e iniziò a guardare fuori dal finestrino. Oltre al paesaggio riusciva a vedere la sua immagine riflessa nel vetro. I suoi occhi ci si soffermarono per qualche secondo per poi bloccarsi sul paesaggio che correva veloce e lei, come una bambina, cercava di seguirlo con lo sguardo. La voce di Franco ruppe il silenzio -siete contente di andare in Puglia?- -si certo in un piccolo paesino dove non c'è un c...- Sandra la interruppe -certo che siamo contente di andare a trovare i nonni in un paese che Ce reputa brutto ma dove ogni anno si diverte con i suoi amici- dice tirandole una gomitata e lanciandole uno sguardo di rimprovero. Questa volta Cecilia non disse nulla, ciò significa che alla fine era d'accordo con la sorella. Sarà un piccolo paese dove vivono i suoi nonni ma un sacco di amici vanno li in vacanza e ogni anno riusciva anche a fare strage di cuori e questa era la cosa che più la divertiva. Anzi, considerava l'estate il suo momento di gloria dove si vantava di essere più bella della sorella, infatti passava la maggior parte del suo tempo a curare la sua chioma infuocata e a valorizzare i suoi occhioni verdi. Nel mentre adorava sgridare Sandra che stava dietro di lei, seduta, a leggere un libro. Si era offerta di pettinarla, truccarla, ma lo faceva perchè era sicura che non avrebbe mai accettato, Cecilia era troppo gelosa della sua bellezza ed era contenta del fatto che la sorella se ne fregasse dell'aspetto esteriore. Già, i suoi capelli castani ricci, ribelli e spettinati, costantemente imprigionati da un elastico e i suoi occhi castani nascosti dietro un paio di occhiali, per non parlare dei maglioni orribili che costituiscono il suo guardaroba, la fanno sembrare vecchia. Gli angoli della sua bocca si curvarono leggermente in su. Ma il suo sorriso si spense quando ricordò che la sorella era più apprezzata dai genitori in quanto non causa problemi, non esce con gli amici, e a scuola è la migliore. E lo è sempre stata, infatti l'anno scolastico è il suo momento di gloria.

Siccome sono cosi diverse, dentro ciascuna di loro vi è un buco che l'altra potrebbe riempire. Ma entrambe sono troppo orgogliose per ammetterlo.

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