Era da poco suonata la campanella dell'ultima ora e i vari studenti uscivano da scuola, chi contento per aver preso un bel voto, chi disperato per la verifica a sorpresa o per un'interrogazione andata male ma due ragazzi purtroppo dovevano rimanere ancora all'interno di quel vecchio e bianco edificio.
Luke e Jake camminavano nel corridoio a distanza di sicurezza, se c'era una cosa che volevano entrambi era di poter passare il più velocemente possibile quelle due ore successive di punizione.«Finalmente siete arrivati» la voce del preside fece sobbalzare i due ragazzi
«Queste due ore le passerete a pulire le aule di questo piano» annunciò l'uomo, ponendo in avanti scope, un secchio e il mocio
«Divertitevi» il preside lasciò lí da soli i due ragazzi ridendo mentre se ne andava
Sembrava quasi di essere in un film horror.
Luke sbuffò guardando le aule a pulire, saranno state circa quindici più o meno e tutte erano abbastanza grandi. Guardò il display del suo cellulare e notò che mancava esattamente un'ora alle tre, ovvero all'ora in cui Isabella doveva incontrarsi con Logan. Se avesse potuto sarebbe scappato in quel preciso istante per mandare all'aria il loro appuntamento, ma purtroppo per lui la sfortuna regnava dalla sua parte e Isabella lo vedeva solo come il suo migliore amico.
Il biondo si rassegnò e sperò che almeno Isabella si potesse divertire, al contrario di lui che era obbligato a rimanere a pulire per due ore con il ragazzo che odiava di più al mondo.
Prese una delle due scope e cominciò a spazzare l'aula notando però che l'altro era beatamente e comodamente sdraiato sui banchi a guardare il cellulare, in quel momento la rabbia cominciò a ribollirgli nelle vene.
Si avvicinò.
L'avrebbe preso a pugni, di nuovo.
Ma poi si ricordò delle conseguenze che avrebbe portato un'altra lite e prese un bel respiro.«Hai intenzione di aiutarmi?» chiese Luke irritato
«E perché dovrei?» ribattè Jake mettendo sul volto un sorriso maligno
«Ti ricordo che anche tu sei in punizione. Anzi dovresti essere qui tu a pulire e io dovrei guardarti» sputò il biondo rivolgendo a Jake uno sguardo di sfida
«Certo, vai convinto» ribattè il ragazzo dai capelli corvini
«Se non sbaglio sei stato tu a iniziare tutto Jake. O dovrei chiamarti Jacob?» il biondo alzò il sopracciglio e vedendo l'altro sorpreso sorrise
«Ti ne pentirai, Lucas» il biondo cercò di calmarsi e riprese a pulire l'aula, questa volta con l'aiuto di Jake
****
È da dieci minuti che sto aspettando Logan su questa panchina e non c'è ancora traccia di lui.
Guardo l'ora sul display: le tre e un quarto.
Chissà come starà passando la punizione Luke.Ad un tratto sento qualcuno che picchietta un dito sulla mia spalla e girandomi noto Logan. Finalmente è arrivato!
«Scusa per il ritardo ma ho avuto un piccolo problema a casa» dice
«Sei in ritardo di un quarto d'ora» puntualizzo
«Lo so, ma sono passato anche a prenderti un regalo» ammette e i miei occhi si illuminano
«Sul serio?» chiedo e Logan si siede accanto a me sulla panchina
«Certo! Tieni» mi porge un sacchetto piccolo argentato legato con un fiocco bianco, slego cosí il fiocco e aprendo il sacchetto trovo una bellissima collana: è fatta in argento e in mezzo è tenuta da due cuori uno anch'esso argentato e uno d'oro. È molto semplice ma la trovo favolosa.
«Wow! È stupenda Logan, grazie» dico entusiasta e senza pensarci due volte lo abbraccio
«Niente può essere definito stupendo se ho te accanto» sorrido nell'incavo del suo collo per quelle parole dolci che allo stesso tempo mi hanno fatto salire i brividi lungo la spina dorsale e mi hanno provocato miriadi di farfalle nello stomaco
«Sei davvero molto dolce» ammetto staccandomi dall'abbraccio e tirandomi indietro una ciocca di capelli
«Per te questo e altro Bella» mi sorride e sento il mio cuore accelerare il battito
Non posso fare a meno di mordermi il labbro per il modo in cui mi fa sentire e sorridere per il modo in cui mi tratta.
«Me la puoi mettere?» chiedo e lui annuisce, cosí tiro su i capelli e lui me la allaccia, facendola poi cascare sulla mia pelle
La guardo un'altra volta, è bellissima.
«Cosa vuoi fare ora?» chiede dolcemente
«Ti va un gelato?» domando
«Certo» risponde e mi prende per mano aiutandomi ad alzare dalla panchina
«Che gusti ti piacciono?» chiede e noto che tiene la mano nella mia, sorrido involontariamente
«Fragola e cioccolato» rispondo, so che questi sono gusti da bambini ma ne vado pazza
«Pensa sono anche i miei preferiti! Da bambino non facevo altro che assillare mia madre per convincerla ogni volta a prendere quei gusti» ride e contagiata dalla sua risata rido anch'io
«Anche io ogni volta che facevo una passeggiata con mia nonna mi chiedeva sempre che gusti volessi e io le rispondevo sempre "nonna voglio fragola e cioccolato"» sorrido ricordando dei bellissimi ricordi che ho di mia nonna
«E poi ogni volta mi guardava e mi diceva "Sunny prova qualche altro gusto, non potrai mangiare fragola e cioccolato per tutta la vita"» dico e Logan mi guarda divertito
«E tu cosa le dicevi?» chiede
«Le dicevo "Nonna, fragola e cioccolato battono tutti gli altri gusti"» rispondo sorridendo
«Hai ragione Bella» concorda con me
«Ma perché ti chiamava Sunny?» domanda
«Mia nonna diceva sempre che ho un sorriso che ilumina il mondo, proprio come il sole» ricordo e mi salgono le lacrime a tutti quei bei ricordi, vorrei semplicemente fermare il nastro e riniziare da capo per vivere ogni momento
«Hey, che hai?» chiede vedendo che tolgo quelle piccole lacrime che iniziano a scendere, ma faccio un bel respiro, voglio essere forte di fronte a lui
«Nulla, è che ricordare il passato per me non è facile» rispondo cercando di rimanere forte
«Scusami»
«Non devi scusarti, mi hai fatto ricordare dei momenti bellissimi, vorrei solo riviverli un'altra volta» ammetto e lui mi sorride, capendomi
Ci fermiamo e mi rendo conto che siamo arrivati alla gelateria, entriamo nel negozio e una ragazza giovane ci accoglie con un caloroso sorriso.
«Buongiorno, cosa volete ordinare?» chiede e Logan mi guarda complice per poi rivolgersi verso la ragazza
«Buongiorno, volevamo due coni: fragola e cioccolato» dice e, felice, sorrido
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Amnesia •Luke Hemmings•
Romansa«Comunque, io sono Luke» mi porse la mano sorridendomi e le sue iridi azzurre incontrarono le mie color nocciola per più di un secondo. Avevo questa grande paura di guardare le persone negli occhi, paura che qualcuno riuscisse a capire tutto ciò che...