Oneshot

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SANTANA

< L'unica cosa a cui riuscivo a pensare era la delicatezza e il modo in cui Brittany aveva nuovamente dichiarato i suoi sentimenti per me, il giorno prima. Ancora avevo alla mente il ricordo dei suoi occhi color cielo che mi squadravano il volto a pochi centimetri dalla mia bocca. Riuscivo chiaramente a sentire il suo respiro accaldato dopo avermi baciato con una dolcezza da togliere il fiato. Stavamo parlando del più e del meno nella sala coro, e le stavo puntualizzando nuovamente che aveva bisogno di farsi una nuova vita e abbandonare quelle noiose e insulse formule matematiche. Le stavo spiegando che la vita non è fatta di calcoli numerici ma di momenti che vanno vissuti giorno per giorno, occasioni che non vanno perse. Lei era lì a guardarmi, persa nelle mie parole e di tanto in tanto dava un morso al suo piccolo grissino che teneva nella mano destra. Ogni volta che mi stava accanto più del dovuto, riusciva sempre ad imbarazzarmi, a dare un tocco di colorito in più sul mio volto. "E'così bella e innocente" pensavo tra me e me mentre ascoltavo le sue risposte simpatiche e distratte. Ad un tratto si fermò di colpo, mi aveva guardato con un intensità tale da rimanere fermi come una pietra incastonata perfettamente nella terra. Si era alzata lentamente poggiando le ginocchia sopra il piccolo divanetto in cui eravamo sedute, rimanendo con lo sguardo fisso sulle mie soffici labbra. Una volta messa in ginocchio non ci pensò due volte, si spostò leggermente verso di me in un bacio richiesto. Mi baciava come se lo desiderasse da non so quanto tempo ed io ero rimasta ferma e immobile permettendo a lei di baciarmi ancora e ancora, ma improvvisamente mi tornò alla mente a quanto avevo sofferto nel dimenticarla e quanto fosse troppo tardi per tutto quello. L'avevo fermata di colpo dicendo che non potevo e lei leccandosi piano le labbra si ritrasse immediatamente. In quel momento pensai che lei volesse ancora assaporare per un ultima volta il mio sapore. Non fu una novità per me perché conoscevo Brittany, amava baciarmi come io amavo baciare lei. Ero in un imbarazzo tale da non riuscire a guardarla per più di tre secondi. Rimanemmo in silenzio per qualche minuto. Potevo giurare di aver visto con la coda dell'occhio le guance morbide di Brittany farsi sempre più rosse. Poi improvvisamente lei parlò e fu in quel momento che la mia mente si fece più confusa di quanto non lo fosse già, dopo che lei mi aveva baciato cosi inaspettatamente. "Mi fa stare bene l'averti intorno" è cosi che mi aveva detto mentre io guardavo un punto imprecisato della stanza. "Mi fai sentire di nuovo come una ragazza..." a quel punto mi girai verso di lei seguendo con lo sguardo i movimenti impacciati del suo viso. "Come se il mio corpo si svegliasse" continuò, e a quel punto mi uscì dalla bocca l'unica cosa sensata che potessi dire in quel momento. "Ti prego non farlo, ok? Mi sono fatta il culo per dimenticarti!" lo dissi con un misto tra rabbia e tristezza allo stesso tempo. Sentendo le mie parole lei smise di guardarmi e si alzò improvvisamente girandosi nuovamente verso di me. I nostri occhi si scontrarono ancora. Si sistemò una ciocca scomposta dei capelli dietro l'orecchio, e con imbarazzo si affrettò a rispondere. "Voglio davvero stare con te, Santana." a quella frase rimasi di sasso ma decisi di non fermarla. "Ho visto il mondo,e ora sono più convinta che mai che appartengo a te. E sono sicura che la tua ragazza è fantastica..." sentendo "la tua ragazza" mi sentii un po' in colpa. "...ma non puoi ricreare quello che avevamo io e te." Lei aveva ragione, non potevo ricreare con nessuno quello che avevamo io e lei, anche se lo volessi più di qualunque cosa al mondo. "Quindi, è una tua scelta...." aggiunse sporgendosi piano verso di me. Per un attimo ho avuto quasi paura che mi baciasse di nuovo ma nel momento in cui arrivò quasi vicina alle mie labbra si spostò di lato lasciandomi un bacio dolce sulla mia guancia calda e imbarazzata. Lei si ritrasse rimanendo a fissarmi negli occhi. Sentii chiaramente il suo profumo alla vaniglia. Mi era familiare. Lo sentii solo per un attimo perché poi trattenni il respiro a causa della sua troppa vicinanza. Infine,rimanendo ancora lì a guardarmi negli occhi disse solo una semplice frase, "Se mi vuoi, io sono qui." E io mi sciolsi completamente. Si allontanò da me fissandomi ancora per un ultima volta, poi se ne andò permettendomi di respirare e di pensare alle parole che mi aveva detto >

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