E allora guardi, guardi come tutto quello che ti era sembrato reale, si trasforma in un altra barzelletta, in un altra avventura, che non porta a niente. Guardi il mondo da fuori, dalla tua prospettiva, guardi come le persone sono capaci di far tutto per farsi accettare, sono capaci di nascondere se stessi per piacere agli altri. Guardi come il mondo va a rotoli per un mi piace non messo, o per un insignificante commento. Guardi e non ti resta che pensare che tu con tutto questo non centri niente; non ti resta che guardare, sorridere e pensare che nel tuo piccolo ti va bene così. Anche se non hai commenti, anche se sei sola. Si è sempre soli nella vita, bisogna sempre affrontare le cose con la proprio forza, non si deve dipendere da nessuno, perché nessuno rimane, tutti andranno via. Troveranno qualcuno di migliore, qualcuno che magari, li rende migliori, e tu, tu con il tuo carattere freddo, glaciale, con il tuo comportamento arrogante, che nascondi la vera te stessa tra le pieghe del tuo cuore, tu che non ti mostri, e non dimostri. Tu che vuoi essere scelta, ma che per scegliere ci metti un po. Ci metti il tempo di capire se ne vale la pena, perché la sofferenza ormai non fa più per te. La sofferenza che ti logora l’anima, quella a cui sei abituata, ma che speri vada via. Quel senso di vuoto, nullità che ti fa pensare a cosa hai di sbagliato, al perché la vita è così. Si dovrebbe vivere, e non sopravvivere. Si dovrebbe pensare alle cose belle, e non alla morte. Si ci dovrebbe divertire tutti insieme, e non avere pugnalate alle spalle anche da chi credevi amico. D’altronde è sempre stato così, ma tu con il tuo carattere credulone, con la tua sensibilità esagerata, che tieni nascosta, che proteggi, e che poi nella notte, da sola, contro il cuscino, liberi. Liberi lacrime per la tua vita, pensi a cosa hai fatto per meritare di viverla, pensi a quanta ancora sofferenza dovrai subire prima di sentirti completa. Pensi a quanto ancora, dovrai piangere, prima di ridere, senza un motivo valido. E non ti resta che piangere quelle lacrime, con la notte, il vento che ti sfiora i capelli, e le lacrime che scivolano, sapendo già dove finire. Pensi al perché ti cercano, e poi ti lasciano, trovano di meglio ti convinci, ma poi ti chiedi ‘chi è il meglio?’ e non sai risponderti, ma l’unica cosa che ti viene in mente, è che il meglio non sei tu. Cercano la perfezione, ma non sanno che essa non esiste nelle persone. La perfezione, sta nel capirsi, nell’amarsi senza regole, senza nessun dubbio. Sta nel non tradirsi, nel cercarsi e nel trovarsi sempre, nonostante difficoltà e paure. Sta nel comprendersi, nonostante gli sbagli. Sta nel creare, nel progettare, e nel realizzare. La perfezione non è un fisico palestrato, non sta negli occhi azzurri o i capelli neri, non sta nel sorriso lucente, o nel carattere comprensivo. La perfezione sta nella quotidianità. Nel volersi e non dubitarne. Guardi il cielo, pieno di stelle, e chiedi a loro le domande che ti torturano, ma loro non hanno risposte, perché di risposte in questa vita, non ce ne sono. A queste domande rispondono le persone, per come conviene a loro, e tu, nel tuo mondo, ascolti e ridi, constati e pensi a quanto le persone possono essere stupide, cattive, pur di arrivare a ciò che vogliono. Ti sposti nel tuo letto e abbracci il cuscino, pensando a quando e se mai, ci sarà qualcuno ad abbracciare te mentre dormi. Ad ammirarti, con i tuoi chili di troppo, con la tua testa incasinata e dubbiosa, e pensare che nonostante tu non sia il meglio, per lui sei la perfezione. Perché perfetto è chi ama, senza vedere. Perfetto è chi crede, senza sapere. Perfetto è chi non si arrende, ma lotta. Perfetto è chi, nonostante tutto, rimane se stesso, perché ad essere come tutti, ormai è una cosa da niente, ma distinguersi in un mondo dove criticare è ormai un obbligo, quello, è difficile, è complicato, non è da tutti. La mattina è sempre un incubo, più della notte, ti svegli e non sai mai cosa potrà accadere, non sai se magari oggi darai il tuo bacio, primo, quello vero, non sai se invece, perderai la persona che più ti amato o hai amato. Non sai nulla. E il non sapere, spaventa. Ma la vita è questa, è un improvviso cambio di regole, di persone, di fatti. Ti sconvolge, ti stravolge, ti confonde. Allora guardi le persone; ridono, si tengono per mano, senza nessuna certezza. Lo fanno perché vivono al momento, non sanno cosa gli riserva il futuro, e d’altronde questo non lo sai nemmeno tu. E li ammiri, e li invidi, pensando che anche tu vorresti essere così, spensierata, anche tu vorresti vivere. Contraddicendo i tuoi pensieri ti siedi in un angolo, le amiche fidate si avvicinano e sorridono, loro sanno, ma non tutto, perché un briciolo di se, va conservato nel proprio cuore. Mai dare tutto, perché se ne andranno,tutti lo fanno, e a te cosa rimarrà? Prendi una sigaretta e fumi, aspiri, nonostante sia sbagliato, nonostante tuo padre potrebbe lasciarci la pelle per il fumo, ma lo fanno tutti ormai, senza un motivo. Tu perché lo fai? Per la leggerezza, per la libertà, o solo per quello che ti provoca il fumo quando vola. Vorresti essere lui, libero, dannoso, che crea dipendenza, ma che è sempre se stesso. E continui a guardare, come nonostante dentro si ha un vuoto incolmabile, si rimane li a ridere, a scherzare, pensando che un domani c’è o forse no. Pensando che vivere adesso, se pur male, è meglio che rimpiangere di non aver vissuto un domani. Poi, nel silenzio, nell’ombra, passa la causa del vuoto, dei tuoi problemi. Vedi l’indifferenza nei suoi occhi, ma basta un sorriso verso di te,finto, e ti perdi, ti immagini già innamorata, felice. Senza nessuno che riesce a separarvi, ma poi basta una persona, una ragazza, con magari i tuoi stessi dubbi, le tue stesse paure. Si abbracciano, si vogliono davanti a te, e tu sospiri, e guardi, e ti senti sola, vuota. Le tue amiche ti convincono, o per lo meno ci provano, ma tu senti solo i tuoi pensieri. ‘Stupida, ci caschi sempre’, ‘Stupida, non potrebbe mai volere una come te’, ‘Stupida, ti immagini cose che non esistono.’ E le convinzioni crollano, l’autostima viene scacciata dai tuoi stessi piedi, e ritorna il vuoto. Di essere sola, di essere un illusa, una stupida. Poi senti i racconti, racconti delle amiche, della cugina, che vivono quella vita che vale la pena vivere, mentre tu te la sogni, te la crei. A tuo piacimento. Ridi quando lo fanno loro, per non sembrare quella fuori dal mondo che sei. Insulti le cose che ti piacciono, per far credere il contrario. Romanticismo? Bleah. Fiori? Odiosi. Passeggiate a lungo mare mano nella mano? Non fanno per me. Ma in realtà ameresti ogni cosa, se solo fosse lui a darteli. Quel lui che è lontano, probabilmente non tanto, probabilmente va nella tua stessa scuola, o nel chiosco che frequenti il sabato, ma è lontano di testa, di cuore. Le ragazze che frequenta sono quelle che vorresti essere tu, ma che non sarai mai. Inutile, non ti potrai mettere in confronto a nessuno, perché per te, vincerebbe chiunque. Perchè non hai autostima, perché non ti piaci, e questo è un male. Perchè credere in se stessi è la chiave per vivere. E vai, nonostante le paure, vai a mordere il mondo, a mangiartelo, ma poi crolli, sola. Non riesci a fare nessun passo, perché lui è li, con la fidanzata, sorride e ti guarda, e tu ci caschi, e tu crolli, piano piano, ma non per lui, per te, perché adesso ti senti vuota, perché non hai quella voglia di svegliarti, non hai quella voglia di raccontare la giornata, perché è uguale a quella precedente, non hai quelle voglia di rispondere sinceramente alla domanda, come stai? Anche se sai che a quella domanda vogliono una risposta sincera, ma tu menti, non per mancanza di fiducia, ma solo perché ti senti in un modo che è difficile da spiegare, che poi non lo sai nemmeno tu come stai. Dici bene, perché in fin dei conti, c’è chi sta male davvero, chi lotta tra la vita e la morte, i pianti dei parenti ti rimbombano nelle orecchie. Vedi il lutto, non nei vestiti neri che indossano, ma nel viso. Gli occhi stanchi, rossi, vuoti, nei singhiozzi che vogliono trattenere,ma che escono, con forza, con dolore. Con la mancanza, che giorno dopo giorno, ti abitui, ma che poi in realtà non ti ci abitui mai. Pensi ai ricordi, quelli che rimarranno sempre dentro di te, pensi alle domeniche, ai dolci di cui andava pazza, pensi alle giocate, dove imbrogliava, pensi alla poltrona blu, che era sua, ma che in realtà è sempre stata nostra. Pensi al saluto, che ora non ce più, pensi a quanto vorresti abbracciarla,dirle che ti manca, anche se non ne parli, anche se non lo dici, ma che, nel tuo cuore lei c’è, sempre e comunque. Quando guardi il vuoto, quando dopo tante risate, c’è quell’amarezza che ti divora. Pensi a come sta, ma una risposta non ce l’hai. Pensi e speri che si ricorda di te, di tutti i momenti, speri che vegli e che anche in silenzio, possa consigliarti e convincerti a fare la scelta giusta. Pensi che sia felice, adesso, che dopo tanta sofferenza abbia trovato la sua pace, e speri che possa dartela anche a te la pace, e la forza di andare avanti, anche senza il suo sorriso. E pensi a cos’è la mancanza di un ragazzo, che non ti ha mai dato nessuna certezza, se non qualche sorriso, qualche complimento, e poi pensi alla mancanza della tua vita. Non c’è nessun paragone, ma la vita va avanti, rimane una mancanza, ne viene un’altra. E poi ti guardi e ti vedi sbagliata, ti guardano gli altri e ti vedono bella, ma tu no, tu non hai nessun motivo per vederti bella, pensi nero, pensi negativo. Tutti ti vedono sbagliata, tutti ti vedono un errore, ma non lo sei. E l’unica da convincere, e anche la più difficile sei tu stessa. Non fai mai niente, ma sei sempre nel mezzo. Ci credi e ci rimani male. Ci speri e non si avvera. Accade, ma per te non va bene comunque, perché hai paura di soffrire. Ma la sofferenza fa parte della vita, il dolore, le risate,i sbagli. Vai a ballare, per svagare, ma anche li, la mentre non si chiude del tutto come speravi, anche li ti fa sentire sbagliata. Guardi le ragazze in pantaloncini e poi ti guardi tu. Hai dei pantaloncini, per quella voglia di osare, ma adesso ti senti ridicola, vedi le cosce grasse in confronto a quelle delle altre. Poi, però, nel buio c’è qualcuno che ti guarda, ti ammira e pensa che sei bellissima, con le cosce grasse, o con la pancia non piatta. Ma a te non importa, vai in palestra per essere migliore, per te stessa, non per gli altri. Perchè prima di convincere gli altri, si deve convincere se stessi. Esistono i consigli, poi esistono le decisione. Decido di non parlargli più, lo stai dicendo tu, lo farai,probabilmente. Non voglio soffrire, non mi affeziono, ma lo fai, perché è naturale, è la vita, che è fatta così. Allora ti godi l’attimo, chiamate, messaggi, sorrisi, saluti, baci, pensieri,poi tutto si sgretola, come un castello di sabbia, ma lo sapevi, niente dura per sempre, nemmeno la vita. Tutto si spezza, tutto si rompe, e tu sorridi comunque, perché se è destino, si realizzerà, se non lo è, ci sarà qualcun’altro scritto per te. Ti rimane da aspettare, tra sorrisi finti, fumo di sigaretta, qualche bottiglia di vodka, e la solitudine, e i pensieri, ma a volte anche la felicità, la felicità di vivere questa vita che è tua, e che te la vivi come vuoi.