That your heart will just turn around.

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Piccola parentesi aperta da me, Lay398.

Vorrei scusarmi perchè negli ultimi capitoli non ho mai risposto ai commenti che avete lasciato, ma vi giuro che li ho letti tutti.

Mancano se non sbaglio 4 capitoli alla fine, poi la vera autrice pubblicherà dei missing moments, non so se su efp o wattpad, ma vi terrò aggiornate ahaha

Buona lettura :)

*Attenzione: I comportamenti dei personaggi descritti nella fan fiction non sono assolutamente da imitare: quello che fanno e pensano spesso è sbagliato. Con questo mio scritto pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, né offenderle in alcun modo*

That your heart will just turn around

Valentina, 

Tu e le tue teorie, tu ed il tuo modo di far vivere a parole personaggi che io stessa ho creato. 

​Per te.

Quando mi svegliai, quella mattina, un forte senso di nausea invase la mia bocca ed un forte il mal di testa, invece, colpì la mia nuca. Mugugnai infastidita, stropicciando i miei occhi nel tentativo di focalizzare ciò che avevo intorno. Mi accorsi con stupore che il letto sul quale ero distesa non era affatto il mio e quella tanto meno la mia stanza. Presi un grande respiro e scostai le coperte pesanti dal mio corpo, scoprendo di non indossare il mio pigiama di lana, bensì un corto vestito ed una felpa che, palesemente, non era la mia.

Harry.

Mi alzai a sedere improvvisamente, storcendo il naso a causa del dolore forte provocato da un’altra fitta alla testa. Mi guardai attorno, constatando con orrore che quella era proprio la camera di Harry. Come ci ero finita lì?

«Mal di testa, micia?»

La sua voce roca indirizzò il mio sguardo verso di lui, seduto sulla sua scrivania spoglia. Lo osservai con un bicchiere d’acqua in mano e quella terribile espressione soddisfatta ed arrabbiata allo stesso tempo.

Era così bello, il suo viso scolpito alla perfezione anche in quel momento. Mi accorsi subito di un taglio netto, però, proprio sotto il suo sopracciglio. Come l’impronta di un pugno che aveva ricevuto. Era stato Louis, la sera prima? Scossi la testa non appena quest’ipotesi vi si formò: Louis era in settimana bianca con la famiglia, non faceva sicuramente parte dei ricordi persi di ieri sera.

Anche perché mi avrebbe impedito di andare a casa di Harry.

Annuii appena, riavviandomi una ciocca di capelli dietro la testa. Mi strinsi ancor di più nella sua felpa, assaporando il suo buonissimo odore ed iniziando a tremare, di paura.

«Prendi, è un’aspirina.»

Mi passò il bicchiere, osservandomi mentre ingurgitavo quel liquido trasparente. Ne bevvi qualche sorso e poi cercai di disfarmene poggiandolo sul comodino, ma Harry si avvicinò cautamente a me posizionando la su mano sulla mia presa e riportandomi il vetro alla bocca; poi, senza rompere il contatto tra i nostri occhi, infilò un dito sotto il bicchiere, costringendomi a finirne tutto il contenuto.

«Brava ragazza.»

Commentò poi, lasciandomi poggiare il bicchiere vuoto e tornando ad appoggiare la schiena alla scrivania, braccia incrociate al petto. Aspettava che io facessi qualcosa, ma cosa, esattamente?

I miei pensieri erano annebbiati, confusi. Non ricordavo assolutamente nulla del giorno prima, non riuscendo neanche a capire cosa mi avesse messo k.o. in quel modo. E perché ero finita, poi, a casa di Harry?

He'll only break youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora