Ma Matty non l'aveva ancora trovata. Erano passati dieci giorni, aveva continuato a poggiare le orecchie contro il muro, ma non l'aveva sentita di nuovo.
Era un'impresa impossibile quella che si era prefisso. Insomma, ritrovare qualcuno partendo solo dalla sua voce? Era assurdo. Sarebbe potuto essere sia un maschio che una ragazza- aveva una voce strana, non era riuscito a capirne il sesso- e poi? Supponendo che l'avrebbe trovata cosa avrebbe fatto?
Non poteva certo andargli vicino e dirgli «hey mi piace la tua voce, ti penso da una settimana, ho notato che ti piace Ginsberg»
Sarebbe stato ridicolo.Il suo gruppo oggi era meno numeroso nel solito, ma a lui non dispiaceva particolarmente. Camminarono nella navata, che aveva tre cappelle e si fermarono nella terza, quella sotto la cupola che copriva l'edificio, adornata con episodi della vita di San Paolo.
Matty sospirò lasciando che i turisti scattassero qualche foto; non sapeva esattamente perché aveva accettato il posto li: lui era ateo.
Ma non perché Dio gli avesse fatto qualche torto in particolare, semplicemente, gli sembrava irreale.Salirono sopra, entrando per l'ennesima volta nella whispering gallery.
Si divisero, e Matty poggiò di nuovo il suo orecchio-questa volta lo fece per abitudine, ormai aveva rinunciato a trovare quella persona- e ascoltò.
«Il jazz s'è suicidato
fate che la poesia non faccia la stessa fine»
Sobbalzò quando riconobbe Kerouac.
Si avvicinò al muro e decise di continuare.
«non temiate l'aria fredda della notte,
Non date retta alle istituzioni» bisbigliò.
Alcuni si girarono a guardarlo, mentre i suoi occhi guizzavano da una parte all'altra alla ricerca di qualcuno che stesse parlando. Era ancora con l'orecchio al muro, attese una risposta. Non ci fu.
La delusione iniziava a farsi sentire.
Perché non rispondeva? Era già andato via?
Osservò ulteriormente le persone attorno a lui: tutte vicino al muro.
Avrebbe dovuto chiedere a ognuna di loro, non ce l'avrebbe mai fatta.
Alzò gli occhi al cielo, trattenendo una parolaccia- era pur sempre una chiesa.Uscì fuori, camminava con una sigaretta tra le labbra guardando il marciapiede che aveva fin troppe crepe per i suoi gusti.
«Ciao Matty» alzò gli occhi.
«Hey Roxanne» si leccò le labbra non appena la vide. La fissò dritto nei suoi grandi occhi blu, messi in risalto dalle ciglia piene di mascara.
«Stasera c'è una festa al Bay, quel pub vicino casa di George, hai presente no? Ci vieni?»
«Ci vediamo li» rispose semplicemente, e cercò di non arrossire quando lei gli fece l'occhiolino.Roxanne. Proprio come la canzone preferita dei Police di Matty.
Sembrava quasi destino che gli piacesse quella ragazza tanto quanto di quella canzone.
Aveva gli occhi verdi, piccoli, che sbucavano sotto una lunga frangetta rossa- rosso naturale. Aveva anche una spruzzatina di lentiggini sulla curva perfetta del naso alla francese, che si arricciava in modo adorabile quando rideva e mostrava i denti allineati, perfetti, e bianchissimi.
Erano molto amici, ma non erano mai stati nulla di più, sfortunatamente per Matty: aveva troppa paura di dichiararsi.
Quindi preferiva guardarla da lontano mentre tutti- fuorché lui- potevano averla.AYEEE.
Avevo pensato di farlo più Lungo, ma ho realizzato che ci stavo facendo aspettare troppo, perdonatemi.
Prima o poi migliorerà sta storia, è solo che non ho proprio idee hahahah. Grazie per aver letto 💙💙 comunque quella è Roxanne 😏
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The sound. (THE1975)
Fanfiction" I know when you're around cause I know the sound of your heart" "So quando sei nei paraggi perché conosco il suono del tuo cuore" dove Matty si innamora di una voce, e inizia la disperata ricerca di quest'ultima