Capitolo 13

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Era uscita dalla sua stanza dopo una nottata veramente difficile. Si trovò Sonoko, Eri e Kogoro ad aspettarla davanti la porta.

Avevano gli occhi gonfi, sicuramente non avevano chiuso occhio neanche loro. Ran li salutò e si diresse subito in cucina perché aveva bisogno di mangiare per rimettersi in piedi.

Aveva riflettuto molto sulla lettera di Shinichi. Aveva capito che lui non aveva mai smesso di amarla e che aveva avuto quella reazione solo per proteggerla.

Ma questo chiarimento la faceva sentire solamente peggio perché, a causa di ciò, aveva sofferto il doppio.

Aveva sofferto per il modo in cui l'aveva trattata, aveva sofferto perché era stata una bugia, aveva sofferto perchè adesso lui non sarebbe stato più che lei.

Non lo avrebbe visto mai più. La sola idea la distruggeva. Tutti iniziarono a mangiare con lei.

Poi si alzò dal tavolo e sistemò la sedia, li guardò tutti.

-Voglio andare da lui, voglio vederlo l'ultima volta-

Eri si alzò e andò vicino la figlia mettendole una mano sulla spalla.

-Tesoro, ne sei sicura? Ce la farai a vederlo lì?-

-Questo non importa. Io devo farlo, mamma. Ne ho bisogno-

Uscì dalla stanza e andò a vestirsi. Nel frattempo, dal dottore Agasa, Yukiko aveva appena finito di sistemare Shinichi che aveva già preso l'antidoto.

Lo impallidì un pochetto dandogli quell'aria da cadavere e lo sistemò all'interno di quella bara speciale.

-Oddio, è orribile questa cosa Shin-chan! Sembra vero!-

-Mamma, guarda che sto bene e poi deve sembrare vero!-

Si sdraiò e Yusaku con l'aiuto del professore lo chiusero lì dentro. Cercarono di attirare poco l'attenzione anche se Gin e Vodka erano già andati da lui.

Infatti, quando il dottore Agasa tornò a casa dopo aver dato la notizia a Ran, fu fermato da Gin che gli chiese se sapesse che fine avesse fatto Shinichi Kudo.

E il dottore gli rispose che era morto ormai da tempo, come da copione. Ma era sempre meglio essere cauti per un po' di tempo.

Proprio quando tutto era pronto e sistemato, Ran insieme a Sonoko e ai suoi genitori, suonò al citofono del dottore Agasa.

Quando vide Yukiko e Yusaku andò subito da loro. Yukiko le si avvicinò e le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

A Ran iniziarono a lacrimare gli occhi. L'ex attrice gli asciugò le lacrime e l'abbracciò forte. Da brava attrice anche lei si mise a piangere.

Yusaku non era in grado di fingere in quel modo perfetto, quindi fece finta di piangere e andò subito in bagno per evitare che la falsa si scoprisse.

-Posso restare sola con lui?-

Uscirono tutti dalla stanza e lasciarono sola Ran. Ripensava a lui. Era solo una questione di tempo, l'aveva visto qualche giorno prima, stava bene.

Le mancava parlare con lui per ore senza fine. Cosa avrebbe dato per farlo di nuovo. Ma lui era sdraiato lì in quella fredda bara. Si chiedeva perchè i suoi occhi non si aprissero.

Voleva parlargli un'ultima volta. Si avvicinò e lo guardo attentamente. Era bellissimo come sempre. Le sue lacrime cadderò sul vetro della bara.

-Sei volato via stanotte ma voglio dirti lo stesso che ti amo. L'ultima notte fa sempre più male, già-

Tirò sul col naso un paio di volte e alzò gli occhi al cielo per far andare via le lacrime. Ma lo stesso metodo non funzionava contro il dolore.

-Spero che tu mi possa sentire. Magari mi starai toccando in questo momento-

Continuava a guardarlo, non ispirava né espirava. Nulla che potesse dare speranza. Se non fosse stato per lui, nella sua vita non ci sarebbe stata felicità, né nel suo cuore.

-Quindi addio per ora, Shinichi. E ti vedrò di nuovo in qualche maniera, in qualche modo. Quando sarà il tempo per me di andare all'altra lato. Non credo che manchi tanto-

Shinichi sentiva quello che diceva Ran. E quando sentì l'ultima frase avrebbe voluto uscire di lì per darle uno schiaffo. Aveva paura di quell'affermazione.

-Ti stringerò di nuovo e mi scioglierò al tuo sorriso. Adesso tutto quello che mi resta sono i nostri ricordi. Tu mi hai insegnato a non prendere per scontato il tempo che abbiamo, di mostrare che ci teniamo. Ma io, senza te, non posso andare avanti. Mi dispiace-

Asciugò di nuovo le lacrime e uscì di lì. Poi entrarono a turno tutti gli altri. Diedere l'ultimo saluto al grande detective e andarono via.

Shinichi uscì da quell'affare tutto infreddolito. Insieme alla madre e a tutti gli altri sistemò la casa del dottore. 

Dopodiché Yusaku salutò il figlio e andò via. Aveva problemi con la scadenza dei suoi libri e doveva tornare immediatamente a Los Angeles. 

Gli dispiaceva non poter restare di più con suo figlio. Sia Shinichi che Yusaku provavano una grande ammirazione nei rispettivi confronti e si volevano un gran bene.

Esattamente come Shinichi e Yukiko. Adorava la madre per il suo coraggio e per la sua determinazione. Era instancabile e sempre presente per tutti.

Certo, le sue pazzie erano tante ma questo non contava. La adorava alla follia. Ma, a causa della sua timidezza, del suo orgoglio, e della sua arroganza, non glielo diceva mai.

Ma era certo che lei lo sapesse già,  esattamente come lui conosceva l'affetto della madre. Yukiko sarebbe rimasta lì ancora un po'.

Doveva vedere Ran l'indomani e poi sarebbe partita. Si avvicinò al figlio e gli diede un bacio facendolo arrossire.
-Shin-chan vado fuori un attimo. Ci vediamo fra poco-

Si infilò la sua tuta rossa di pelle e uscì in moto. Soffriva molto vedendo il figlio soffrire. Ma era stata una sua decisione, era stato necessario.

Shinichi chiese al professore di lasciarlo da solo e lui andò via di lì. 

Si stese sul lettino in cui dormiva quando restava lì e iniziò a fissare il vuoto. Le parole di Ran gli rimbombavano in testa.

Era difficile da credere anche per lui,  ma non vedeva l'ora di ritornare ad essere Conan solo per starle accanto. 

Insieme a Yukiko sarebbe tornato l'indomani a casa di Ran.

~Un'ultima Volta E Altre Mille~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora