capitolo 2.

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Quando lo sguardo del ragazzo si era posato su quello di Angela, quest'ultima sentì il bisogno di andare via.
Quei capelli neri e lisci tirati indietro da un'enorme quantità di lacca, quegli occhi grandi, neri e profondi contornati da delle ciglia lunghissime e coperti da un paio di occhiali da vista e quel sorriso che mostrava i denti dritti, uno dei quali leggermente spaccato, e faceva nascere le fossette più profonde che avesse mai visto, le erano fottutamente familiari.
Angela camminava senza meta da ormai dieci minuti fino a quando non arrivò ai piedi di un edificio grigio, abbandonato da anni, dove sin da piccola si rifugiava ogni volta che i problemi o la tristezza bussavano alla sua porta.
Proprio lì, conobbe il suo piccolo grande eroe.
*Flashback*
Una bimba dai capelli lisci e corti era accovacciata adiacente ad un grande edificio rovinato mentre dei ragazzi di forse un paio d'anni più grandi la picchiavano senza un apparente motivo lanciandole insulti ogni secondo.
Le lacrime scendevano incontrollate sul suo piccolo viso nascosto dalle sue esili braccia che provavano a pararsi da alcuni colpi, ma la sua bocca, stranamente, non emetteva urla.
Non era la prima volta che quella piccola bambina veniva picchiata e quel giorno aveva deciso di mostrarsi forte e di non urlare di dolore così da non appagare quei bulletti come era solita fare.
Svariati minuti dopo i colpi e gli insulti cessarono e la piccola Angela si ritrovò tra le braccia di un ragazzo che neanche conosceva che le baciò le lacrime.
-Shh, è tutto okay, li ho mandati via-.
Angela riuscì a notare solo i suoi capelli lisci e castani prima di perdere conoscenza.
Era quel ragazzo, ora, il suo eroe preferito.

-Ehy tu!-

N/A
So che nessuno la leggerà ma nel caso avvenisse un miracolo voglio ricordare che accetto ogni critica, perché come ho detto nel capitolo precedente, voglio migliorare nello scrivere e per farlo ho bisogno di un appoggio.

'It's all okay'.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora