CAPITOLO 6

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Jade's POV
Medico: Bene, direi che può essere dimessa, si ricordi però di non fare troppa fatica e di riposare abbastanza.
A: Grazie mille, arrivederci.
Io: Oh finalmente posso uscire, il cibo qui fa schifo, stasera pizza?
A: E lo chiedi anche? Dobbiamo festeggiare!
Io: Mi chiedo ancora come abbia fatto a cavarmela solo con alcune distorsioni e contusioni, pensavo mi sarei rotta qualcosa.
A: Ti prego non ricordarmelo, non sai come mi sono sentita quando hai perso i sensi, pensavo non ce l'avresti fatta dopo quel volo.
Io e Asia prendiamo un taxi che ci conduce fino al nostro appartamento. Paghiamo l'autista e con calma prendiamo l'ascensore discutendo su che pizzeria andare stasera. Arrivate alla nostra stanza vediamo un ragazzo uscire da quella di fianco, dove una volta viveva Alex.
X: Oh, ciao, voi dovete essere le vicine. Piacere mi chiamo Evan.
Io: Ciao Evan, io sono Jade e lei è la mia amica Asia.
E: Siete straniere? Avete uno strano accento.
A: In effetti veniamo dall'Italia, siamo qui per una vacanza offerta dalla scuola.
E: D'accordo, beh ci vediamo in giro, ora devo andare a lavorare.
Io:Ciao!
Io e Asia entriamo nell'appartamento e subito vado nella mia stanza.
Io: Sembra simpatico il nuovo vicino.
Dico prendendo le ciabatte e l'asciugamano, dirigendomi poi in bagno.
A: Si lo penso anche io.
Mi risponde Asia accendendo la televisione.
A: Ieri al telegiornale hanno parlato di te e di come hai salvato Sebastian!
Mi urla per farsi sentire mentre io apro l'acqua della doccia.
Io: Fico! Spero che tu abbia registrato tutto!
Le rispondo crogiolandomi nell'acqua calda della doccia. Mi allungo per bene stirando le braccia e la schiena mentre l'acqua cade dolce sulla mia pelle. Mi lavo i capelli scuri e lunghi e poi passo al corpo. Quando finisco mi risciacquo e resto ancora sotto la doccia per scaricare la tensione dell'ultimo giorno. Sono successe troppe cose insieme: l'incidente, l'ospedale, le lacrime di Asia e la visita di Sebastian. Esco dalla doccia e asciugo in fretta corpo e capelli. Con l'asciugamano attorno al corpo raggiungo la mia stanza mentre Asia guarda ancora la tv annoiata. Mi vesto con le prime cose che mi capitano sito mano: jeans corti neri e maglietta dei Green Day grigia. Mi spazzolo i capelli e dopo aver preso un codino raggiungo Asia in salotto.
Io: Mi fai una treccia?
A: Solo se mi suoni una canzone
Io: Ok d'accordo allora andiamo nella mia camera.
Mi siedo sul letto ed imbraccio la chitarra mentre Asia si siede dietro di me e inizia ad intrecciare i miei capelli come solo lei sa fare.
Inizio a suonare una canzone dei Green Day e quando la mia amica finisce la treccia canta insieme a me.
Quando finiamo la canzone poggio la chitarra sul letto e vado in cucina per bere un bicchiere di acqua.
Io: Hey Asia, mi sa che è ora di andare a fare un po' di spesa, il cibo sta quasi per finire.
A: D'accordo, oggi pomeriggio andiamo al negozio giù all'angolo per la spesa.
Mentre mi sto versando l'acqua nel bicchiere sentiamo qualcuno bussare insistentemente alla porta e Asia va ad aprire.
Io: Mamma? Papà? Ma che ci fate qua?
Chiedo stupita mentre i miei genitori si fiondano su di me abbracciandomi.
M

: Asia ci ha avvisato dell'incidente e siamo venuti per vedere come stavi tesoro.
Lancio uno sguardo di fuoco alla mia amica, poteva almeno avvertirmi che sarebbero arrivati!
P: Allora come stai? Cosa ti sei fatta?
Io: Solo alcune distorsioni e un po' di botte ma niente di che.
M: Oh povera la mia bambina.
Mia mamma mi soffoca in un abbraccio mentre mio padre parla con Asia, cosa che dopo farò anche io.
Io: In effetti ora sono un po' stanca, vorrei andare a dormire se non vi dispiace.
A: Ma se ti sei appe-
Non lascio finire la frase alla mia amica lanciandole uno sguardo assassino e dopo altre raccomandazioni di mia madre finalmente mi stendo sul letto. Non fraintendetemi, sono contenta che i miei genitori siano venuti per vedere come stavo, ma sono arrabbiata con Asia perché non mi ha detto niente e non avevo molta voglia di vederli in questo momento. Sento mio padre dire alla mia amica che si fermeranno un po' a New York per lavoro, almeno saranno dall'altra parte dello stato e non li vedrò. Quando sento la porta aprirsi e richiudersi mi alzo e torno da Asia per chiederle spiegazioni. La trovo in piedi in mezzo al salotto che mi guarda mordendosi il labbro.
A: Penso che tu voglia delle spiegazioni...
Io: Si infatti.
A: Appena sei arrivata in ospedale i medici mi hanno obbligata a telefonare ai tuoi genitori e a spiegargli cos'era successo, Mi ha risposto tua madre, era preoccupatissima e ha detto che sarebbero venuti di persona a vedere come stavi. Non ti ho detto niente perché sapevo che non ti andava di vederli e pensavo che ti saresti arrabbiata sapendo che sarebbero venuti.
Mi dice tutto d'un fiato. Improvvisamente sentiamo qualcun'altro bussare forte alla porta.
Io: EH MA ALLORA FATE APPOSTA!
Urlo aprendo di scatto la porta trovando Sebastian con la mano a mezz'aria e uno sguardo incerto.
S: Hey ciao posso entrare? Vorrei parlarti.
Io: Si certo entra, accomodati in salotto, vuoi qualcosa da bere?
S: No grazie, sono apposto, ciao Asia!
A: Ciao...
Io: Allora di che mi volevi parlare?
S: Be...del fatto che non mi hai nemmeno scritto.
Io: Come? In che senso?
S: Ho lasciato il mio numero ad Asia e pensavo che mi avresti chiamato una volta uscita dall'ospedale.
Io: ASIA! Sebastian ti chiamerò giuro, ora però vorrei parlare con la mia amica, scusa
Dico facendolo alzare e portandolo fuori dalla porta
Io: Ti chiamo stasera
Dico per poi chiudergli la porta in faccia mentre lui deve ancora elaborare ciò che è appena successo.
A: Senti Jade....
Io: Cos'è questa storia?? Perché non mi hai detto niente? Prima i miei genitori e ora tu? Si può sapere che stai facendo??
A: Mi dispiace Jade io...
Io: Non voglio sentire scuse
Dico prendendo la borsa, una felpa e uscendo dall'appartamento. Inizio a camminare per la città con le cuffiette nelle orecchie ascoltando i Nirvana. Arrivo in un parco e decido di sedermi su una panchina. Tiro fuori una sigaretta e dopo essermi tolta le cuffie inizio a fumare pensando a cosa è appena successo, stavo quasi per perdonare Asia per la storia dei miei genitori ma dopo questo sono veramente arrabbiata.
E: Guarda chi si vede!
Io: Ciao Evan.
E: È successo qualcosa? Sembri molto arrabbiata, ti va di parlarne?
Io: No ma grazie lo stesso.
E: D'accordo...
Dice sedendosi affianco a me e iniziando a fumare una sigaretta.
Stiamo così per una decina di minuti fino a quando non decido di alzarmi e dopo aver salutato Evan mi dirigo nel locale dove mi ero ubriacata. Fuori dal locale vedo un poster di una band che suonerà stasera così entro e prendo posto davanti al palco dove suoneranno. Sono già al terzo bicchiere di birra e il mio cellulare segna le 22:30.
Io: Merda, dovevo chiamare Sebastian...ma come faccio, ora che ci penso non ho il suo numero!
Dico sbattendomi una mano sulla testa.
S: Perché chiamarmi quando puoi parlarmi di persona?
Dice Sebastian sedendosi davanti a me e regalandomi un bellissimo sorriso.
Io: Hey ciao, che ci fai qua?
S: Avevo voglia di uscire e tu?
Io: Ho litigato con Asia dopo che ti ho mandato via, a proposito mi dispiace per le maniere.
S: Tranquilla, vuoi che ti accompagno a casa?
Io: Ok grazie.
Io e Sebastian usciamo dal locale e camminiamo per le strade affollate fino al mio appartamento.
S: Hey dammi il telefono, così ti do il mio numero.
Porgo il mio cellulare a Sebastian che salva il suo numero e poi si manda un messaggio per salvare il mio.
Quando me lo ridà gli lascio un bacio nella guancia l, gli auguro la buonanotte ed entri nel mio appartamento. Asia deve essere già andata a dormire così mi metto il pigiama e vado a letto anche io.

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