Un altro anno scolastico ha inizio, mi sveglio grazie al suono frastornante della mia sveglia impostata sul cellulare, il primo giorno di scuola sono sempre euforica, decido di rimanere ancora qualche minuto nel letto pensando a cosa dovrò affrontare oggi.
L'incamminarmi di nuovo sullo stesso percorso che ho intrapreso per un anno intero per raggiungere la scuola, prendere la merenda dal negoziante difronte il cancello, rincontrare la mia classe, che ormai si è dimezzata, sono stati quasi tutti bocciati, alcuni come me hanno preso dei debiti e hanno dovuto studiare durante l'estate, altri invece hanno evitato la mia stessa cazzata e si sono semplicemente impegnati, come si dovrebbe fare.
Sono le 07:10, decido di alzarmi, sono abbastanza lenta nel prepararmi quindi anche se abito nei paraggi della scuola devo comunque alzarmi un'ora prima. Appoggio prima un piede e poi l'altro sul pavimento freddo, afferro il completo che ho preparato la sera prima che ho appoggiato sulla sedia della scrivania e mi reco verso il bagno, faccio scivolare il pigiama sulle mattonelle ed entro nella doccia, mi lavo molto velocemente.
Dopo aver fatto la solita routine mattutina ed infilato i miei vestiti, afferro la borsetta dove tengo tutti i miei trucchi e finisco di prepararmi, faccio una base per coprire le imperfezioni, un tocco di blush, mascara ed un pizzico di rossetto nude, lascio cadere i lunghi capelli lisci dietro di me, sistemandoli con una fila al centro, mi reco nella mia stanza per infilare le solite Dr.Martens, afferro la zaino portandolo su una spalla e mi osservo allo specchio.
Indosso degli skinny jeans neri, una t-shirt con sopra una camicia di flanella di cui ho arricciato le maniche e che mi arriva al ginocchio. Il mio abbigliamento rispecchia spesso il mio umore ed oggi mi sento così, strong, forte, pronta ad affrontare il primo giorno di questo secondo anno scolastico al liceo artistico.
Mi incammino verso la porta e prima di lasciarle chiudere dietro di me afferro le chiavi. Accendo il display del cellulare e noto che sono le 07:40, come sempre, non mi smentisco mai.Scendo di corsa le scale e mi incammino verso scuola, a tenermi compagnia ci sono le mie cuffiette, se le perdessi non so cosa succederebbe, sono le uniche che riescono a farmi godere la mia solitudine, che non mi fanno annoiare quando sono sola per strada. A quest'ora ci sono poche persone, le saracinesche sono ancora chiuse ed io mi godo il venticello fresco mattutino, mentre sono a metà del tragitto noto molti volti familiari, ragazzi e ragazze che fanno parte della mia stessa scuola, persone con cui non ho mai parlato, ma di cui quasi tutta la scuola parla, e mi sembra di conoscerli. Per arrivare a scuola bisogna attraversare una piazza, su un lato della piazza, seduti su degli scalini e appoggiati a delle colonne ci sono sempre gruppetti di ragazzi che frequentano il mio liceo, ogni volta che passo di lì mi sento osservata, noto i loro sguardo e fra me e me penso "chissà cosa staranno pensando di me?" ma svoltato l'angolo tutti questi pensieri svaniscono e mi reco alla pasticceria per comprare il solito cornetto che mangerò all'intervallo. La mia scuola ha un bar, ma ad essere sincera, nessuno compra lì, il cibo potrebbe uccidere qualcuno per quanto è schifoso.
Sono le 08:00 precise,
Mi reco verso il portone della scuola ma all'improvviso sento urlare il mio nome:
"Ary!" non ho nemmeno il tempo di voltarmi che sento delle braccia intorno al mio collo e cadermi sulle spalle, la riconobbi subito al tocco.
"Anna!" le risposi in modo altrettanto felice "Mi sei mancata tantissimo..." aggiunsi in fine.
Anna era una delle poche amiche che avevo a scuola, mi ci trovavo molto bene con lei, è una bella ragazza, capelli lunghi e castani, alta e con un corpo slanciato, simpatica e sapeva sempre come strappare un sorriso. Stavo per chiederle come ha passato le vacanze ma mi precede dicendo :
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"Ritraendo te"
FanfictionUn altro anno scolastico ha inizio, nuove emozioni, nuove avventure. Il tempo scorre, io cresco, ed a crescere con me è anche la mia arte, che non mi ha mai abbandonata, che ho sempre coltivato, la mia unica e vera passione. Molti mi chiamano artist...