sairento yakusoku

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サイレント約束 Sairento yakusoku

La bianca schiuma del mare gorgheggiava, urtando contro gli scogli bassi e scuri, mentre il vento scuoteva la leggiadra figura di una donna che guardava la desolata spiaggia dietro la vecchia e consunta palizzata di legno che si reggeva in piedi solo grazie al fil di ferro arrugginito avvolto intorno ad ogni singola tavola.
Nessuna spiaggia bianca, liscia e luminosa come quelle delle riviste, ma un terreno sabbioso scuro, di un arancione forte, tendente al rosso, e sassi disseminati ovunque al punto da impedire a chiunque di camminare scalzo, con busti di cespugli ormai secchi che si ergevano attorno alla bassa costa come anime dannate ormai rassegnate all' infausto destino.
A Touka piaceva quel paesaggio, le trasmetteva un vago senso di malinconia, di disfacimento, di solitudine, ma in fondo la sua vita era sempre stata un susseguirsi di tristezza mista a sprazzi di serenità e quei pezzi di legno consumati dal tempo e dalle intemperie le ricordavano le persone più importanti della sua vita: la tavola più dritta e alta, ingiallita dal sole, le ricordava Yomo che tanto l'aveva aiutata in quegli anni lavorando al suo fianco e sostenendola, soprattutto dopo la distruzione dell'Anteiku; quella meno corrosa, più intatta le sembrava il vecchio Yoshimura sempre così elegante, serio, incrollabile; quella più la larga e bassa somigliava alla sua amica Yoriko, la dolce umana con cui aveva stretto amicizia tanti anni addietro; quella sfrangiata sulla cima le ricordava il senpai Nishiki coi suoi capelli mossi; le più consumate, con qualche scheggia pronta a staccarsi e inclinate di lato le sembravano lei stessa e suo fratello Ayato; l'unica con ancora un po' di vernice bianca attaccata le ricordava Kaneki e il continuo mutare del colore dei suoi capelli, come se in lui la parte umana e quella ghoul fossero sempre in conflitto senza mai prevalere l'una sull'altra; mentre il filo arrugginito che le legava l'una all'altra, le sembrava un infinito nodo di kagune.
Il grigio cielo invernale si rifletteva nei suoi occhi, colmi di speranza e di aspettative, mentre con una mano accarezzava la palizzata e ripercorreva con la mente gli avvenimenti che l'avevano condotta a rifugiarsi in quel luogo desolato.
Erano passati cinque anni da quando, a Coclea, aveva strappato a Kaneki quella silente promessa: "Ci vediamo dopo, okay?"
Non aveva atteso risposta, certa che lui avrebbe capito ogni più insito significato nascosto dietro quelle parole.

Bentornato, sono felice che ti ricordi di nuovo di noi, anche se avrei preferito continuassi a vivere come Haise Sasaki, senza più nessuno a darti la caccia. Per favore, non farti uccidere, prometti che tornerai da me, smettila di fare l'eroe. Idiota!

Grazie all'intromissione di Eto, Touka e i suoi compagni erano riusciti a fuggire da quell'orrendo luogo, ma lui non era tornato da loro.
Scoperta la commistione della CCG con l'organizzazione V e l'esistenza di incroci naturali tra umani e ghoul sfruttati fino alla morte, Kaneki aveva deciso di diventare la loro spina nel fianco, cominciando ad eliminare esponenti della famiglia Washu e ponendo fine ai terribili esperimenti del dottor Kanou.
Era stato difficile per lei accettare il fatto di non potergli essere d'aiuto, di non poterlo supportare durante questa sua guerra, non potergli essere di conforto quando aveva dovuto affrontare i suoi amati allievi e la donna che aveva imparato a considerare al pari di una madre durante il suo periodo di amnesia, ma Banjo l'aveva tenuta costantemente al corrente delle sue mosse e sapeva che alla fine molti investigatori erano passati dalla sua parte, persino Suzuya, quando Marude aveva confessato quanto scoperto sulla CCG.
La coesistenza tra umani e ghoul forse non era impossibile come aveva creduto durante il periodo più burrascoso della sua adolescenza.
Da quel lontano giorno molte cose erano cambiate per Touka, sia nella sua vita personale, con il ritorno al suo fianco del fratello Ayato e di Hinami, sia nella società di Tokyo... Ora essere un ghoul non li identificava più come reietti ed esseri mostruosi dediti alla lotta e all'omicidio di umani innocenti.
Grazie all'intervento televisivo di Eto, durante il quale aveva ammesso di essere un ghoul, era stato compiuto il primo passo per permettere al mondo di conoscerli e accettarli, ma quello definitivo era avvenuto circa un mese prima...

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