Capitolo 1

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Jay lasciò ricadere la testa sul cuscino ed emise un profondo sospiro di apprezzamento.

Le mani calde che gli massaggiavano le spalle e la schiena avevano davvero qualcosa di magico e la sua pelle reagiva a quel tocco con piccoli brividi di piacere.

I polpastrelli premettero di più sui suoi muscoli tesi alla base del collo e, questa volta, il gemito che gli sfuggì dalle labbra era un po' più di dolore, ma non importava.

Non quando si sentiva alle porte del paradiso.

Le mani disegnarono lente spirali in un percorso verso il basso,seguendo la curva della sua spina dorsale fino all'incavo della lombare, dove indugiarono appena un attimo prima di affrontare la lieve risalita dei glutei.

Lì,quelle dita fantastiche si fermarono definitivamente mentre i palmi premevano contro la rotondità delle sue natiche.

Un paio di labbra morbide e calde gli depositò un bacio su ciascuna delle sue due fossette di Venere, poi una lingua umida le sostituì,iniziando una altrettanto lenta discesa lungo il solco delle sue natiche, che le mani tenevano dolcemente divaricate.

Gemette di nuovo, estasiato, quando quella stessa lingua si soffermò sulla sua apertura, descrivendo bollenti cerchi bagnati contro quella parte di sé, così sensibile a quelle attenzioni voluttuose.

«Oddio,sì!» sospirò. «Mi piace...»

Solo una risatina divertita rispose alle sue parole, poi quella lingua incredibilmente talentuosa riprese il suo fantastico operato e non passò molto prima che un dito si unisse all'erotico massaggio,premendo contro la sua apertura fino a penetrare a fondo.

La scossa di piacere colse Jay quasi di sorpresa quando il polpastrello del partner trovò il suo punto interno preferito e lo massaggiò,riverberandosi nel suo membro già duro e fremente e costringendolo a premere di più il bacino contro il letto, in un istintivo tentativo di trovare sollievo.

«Oh,no... Non così...»

La voce calda e arrochita dal desiderio del suo partner lo accarezzò come velluto, un contatto quasi fisico come lo era quello delle sue dita sulla sua pelle.

Una mano gli si insinuò sotto la vita e premette in un invito a sollevare il bacino.

Jay assecondò quella muta richiesta, appoggiandosi sui gomiti e sulle ginocchia.

In questo modo, carponi in mezzo all'enorme letto, il suo sedere era ancora più esposto allo sguardo dell'amante, ma ormai non c'era più posto per l'imbarazzo, tra loro.

Anzi!

Si sentì percorrere da un fremito di aspettativa mentre stava con la fronte appoggiata agli avambracci e i pugni serrati sulla stoffa delle lenzuola.

Alle sue spalle, al di fuori del suo campo visivo, il suo partner armeggiò per qualche istante, poi qualcosa di caldo e scivoloso, ma molto più grande di un dito, si appoggiò contro di lui.

«Mi vuoi?» si sentì chiedere.

Anche quella domanda aveva da tempo cessato di essere necessaria, al pari della sensazione di vulnerabilità data dalla posizione, ma il suo amante non rinunciava mai ad accertarsi che anche Jay lo desiderasse quanto lui.

E, come sempre, Jay mormorò il suo consenso in un tono che assomigliava più ad una supplica.

Sapeva che il suo amante, così dolce e rispettoso nei confronti del suo corpo, amava sentirlo implorare per averlo e, dato che bastava così poco per farlo felice, Jay aveva deciso che avrebbe supplicato fin quando avesse avuto voce per farlo.

«Ti prego, Roy...»

Il nome del suo partner sfumò sulle sue labbra in un gemito di pura voluttà mentre questi si spingeva nel suo corpo lentamente, ma inarrestabile, un centimetro alla volta.

Quandon on rimase niente a dividerli, con la dura asta di Roy sprofondata dentro di sé fino alla base, Jay si inarcò per la meravigliosa sensazione di pienezza che l'altro gli regalava.

Così facendo, quella carne turgida premette contro la sua prostata e gli strappò un grido più acuto.

«Sei già al limite solo perché ti sono entrato dentro, amore?»

Roy lo provocò con un lento movimento del bacino, un semplice avanti e indietro che, però, lo portò pericolosamente vicino alla soglia dell'orgasmo.

Era già eccitato all'inverosimile dal fantastico massaggio che aveva ricevuto e difficilmente avrebbe resistito ancora a lungo.

«Oh,sì!» implorò. «Per favore, Roy... Sono così... così vicino...»

Desiderava il sollievo dell'orgasmo, ne aveva un bisogno quasi disperato, al punto che la sua mano corse verso la propria erezione pulsante, ma lunghe dita dalla presa salda gli circondarono il polso e lo bloccarono, riportandogliela dov'era, mentre Roy si chinava sulla sua schiena fino ad accarezzarlo con il petto.

Il movimento portò entrambi a scoprire un'angolazione ancora migliore e gemettero insieme per il successivo affondo.

Roy gli catturò anche l'altra, intrecciando le dita alle sue, e si mosse ancora dentro il suo corpo, mentre la sua bocca raggiungeva Jay sul lato del collo in un delicato e quanto mai eccitante mordicchiare di sole labbra.


Il ritmo aumentò, pur rimanendo dolce, e la stanza si colmò di sospiri, lievi gemiti e incitamenti appena sussurrati mentre Jay e Roy rincorrevano il piacere l'uno dell'altro, fino a che entrambi raggiunsero l'orgasmo quasi nello stesso istante.

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