Aspettavo te

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«I will wait for you
because honestly
I don't want anyone else.»





Era stesa sul letto in camera sua da due ore, se non di più.
Aveva cercato di leggere il libro che aveva iniziato ormai un mese prima e del quale aveva letto ancora solamente le prime pagine, ma dopo qualche minuto gli occhi le si chiudevano e aveva deciso di lasciar perdere.
Aveva preso il telefono e si era infilata le cuffiette nelle orecchie: la musica era sempre l'opzione migliore.
Fissava il soffitto bianco della stanza, ascoltando un pò le parole delle canzoni che si susseguivano una dopo l'altra e un pò perdendosi tra i pensieri che le affollavano la testa.

A volte pensava anche troppo.

Se avesse accettato la proposta di Alice ora sarebbe al mare, in Puglia, con tutto il suo gruppo di amici a prendere il sole in spiaggia e a parlare con qualche bel pugliese.

Non sapeva ancora perché aveva deciso di declinare l'invito, i suoi amici avevano insistito tanto affinché lei andasse con loro, ma Diletta aveva preferito rimanere a Milano.

Era rimasta sola.
Michele, suo fratello, era partito con la sua ragazza e gli amici che erano rimasti a Milano dovevano lavorare e potevano uscire soltanto la sera.

Le piaceva ballare, amava divertirsi, amava il mare e lo sapevano bene anche i suoi genitori, infatti quando aveva spiegato loro che non aveva intenzione di partire col gruppo di amici erano rimasti letteralmente a bocca aperta.

Non era la loro Diletta, quella.
Era strano che preferisse rimanere nell'afa di Milano, da sola, piuttosto che seguire i suoi amici.
Doveva esserci qualcosa che non andava, avevano pensato, e glielo avevano anche chiesto, ma lei aveva risposto che non c'era niente che non andasse.

Tutto andava per il meglio, aveva finito gli esami del primo anno di università e poteva godersi l'estate, non c'era un motivo apparente che potesse spiegare la sua decisione.

Ancora, però, non si era resa conto, almeno a livello conscio, che in realtà era rimasta a Milano in attesa di qualcosa, o per meglio dire di qualcuno.

Sbuffò per l'ennesima volta a causa del caldo, mannaggia a lei per non essere partita.

L'unica cosa che la rallegrava in quel momento era il messaggio che le era arrivato quella mattina da parte di Luca, un suo compagno di corso alla facoltà.

Quella sera sarebbe uscita con il suo gruppo.
Finalmente un pò di tempo da poter passare in discoteca.

Tanto era immersa nei suoi pensieri che non si accorse nemmeno di sua madre che - dopo averla chiamata per due volte dal pianterreno senza ottenere risposta - era salita in camera sua.

«Mamma» disse togliendosi le cuffie dalle orecchie.
«C'è una persona per te» le disse sorridendo, raggiante.
«Una persona per me? Chi?»

«Scendi e vedrai» le rispose prima di lasciarla da sola in camera per tornare al suo lavoro in cucina.

Diletta si alzò dal letto e guardò la sua figura riflessa nello specchio accanto all'armadio.
Si sistemò i capelli con la mano e scese velocemente le due rampe di scale.

Sua madre doveva essere tornata in cucina a preparare la cena.
La porta d'ingresso era aperta e una figura maschile era rivolta di spalle, le mani nelle tasche dei pantaloni della tuta blu scuro.

Aspettavo te || Stephan El ShaarawyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora