Il regno di dio e il deserto

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Mi chiedo che significato abbia un divieto di sosta in mezzo a un deserto? Ironico mi verrebbe da dire.

Non puoi sostare qua dice.

Ha ha, bella storia, come se io mi portassi dietro una macchina
o avessi qualsivoglia motivo di parcheggiare in mezzo alla sabbia.

Sono confuso, evidentemente tutto ciò non ha senso, per un solo motivo:
"Ci sarebbe uno sbirro a controllare se ci fosse davvero un divieto di sosta, quelli girano attorno alle leggi come falene con i lampioni".

Il caldo picchia forte e poi mi sento solo.

Ma non intendo quel solo che capite voi, lettori cari,
voi intendete quella solitudine in cui vi si apre una cameretta nel cervello e cominciate a pensare a un bel campo erboso.

Io sono solo davvero: non riesco a parlarmi, ma poco male,
in realtà non mi sto neanche poi tanto simpatico.

Ma, forse, forse ho le allucinazioni e tu non esisti.
Mi parli, si si lo fai, ma non esisti.

Mi porgi l'acqua, si che lo fai, ma non è il bere che voglio,
inutile che mi pizzichi,
so che tu mi vuoi ancora più pazzo,
so bene che vuoi che incominci a imprecare un
Dio che non ha tempo di ascoltarmi.

Ma capisco: se esistesse un regno di Dio, non ne farebbero parte i deserti e i vulcani.
"Qua la pazzia regna, Dio, stai fuori da questi confini se non vuoi che capitino gravi incidenti diplomatici!"

Di questi giorni orrendi come aguzze baionette #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora