Un Angelo spezzato

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Gabriele.

Il mio nome è Gabriele e sono un Arcangelo. Gli esseri umani si ricordano il mio nome quasi esclusivamente per un fatto successo diversi secoli fa. Il mio nome è legato all'Annunciazione, al fatto di aver detto a Maria che aspettava il figlio di Dio, Cristo.

Eppure, nella mia vita, ho fatto molte altre cose che le creature preferite del Creatore ignorano. Ho lottato per loro, ho rischiato la vita senza mai aver nulla in cambio. E mi è sempre andato bene così. Di tutte le sofferenze che ho patito, solo alcuni angeli ne sono a conoscenza. Eppure, tutto il dolore che posso aver provato, non è niente rispetto a quello di Castiel. L'ho sempre considerato come un fratello minore da accudire e da proteggere. L'ho sempre fatto, ma adesso non posso. Il cielo sopra di noi si è squarciato in un temporale. Sembra che il cielo accompagni le lacrime del mio fratellino.

Castiel è in ginocchio, nel fango, che piange disperato sul corpo senza vita di Dean Winchester. Lui era molto legato all'umano e vederlo così mi lacera... nel profondo. Sento un groppo alla gola e un peso sul petto. Mi riesce difficile perfino respirare.

Il cacciatore ha creduto fino all'ultimo di non aver speranze contro Lucifero, ma si è lanciato nella lotta a testa bassa.

Dopo anni di separazione, Dean ha rincontrato suo fratello Sam. Le loro strade si sono divise perché il minore dei Winchester aveva detto "sì" a Lucifero. Noi angeli abbiamo bisogno di un corpo per poter camminare sulla terra e mio fratello Lucifero aveva scelto Sam, Sam Winchester. Dean ha avuto tutte le intenzioni di fermare il diavolo, puntando la colt alle tempie di suo fratello. Ma alla fine non ce l'ha fatta. Non è riuscito a premere il grilletto. Quello era comunque suo fratello, era il suo Sammy.

A situazioni invertite, sono sicuro che neanche Sam lo avrebbe fatto. È l'amore che condiziona la vita degli umani, sono le loro scelte a renderli perfetti nella loro imperfezione. Noi angeli, invece, non possiamo scegliere, ne tantomeno possiamo provare dei sentimenti diversi dall'amore per nostro Padre. Non possiamo.

Eppure, da quando siamo sulla Terra, anche noi abbiamo imparato il significato della parola "amare". E adesso è Castiel a pagarne il prezzo più alto. Io, invisibile, lo osservo gemere sul quel corpo ormai senza vita. Vorrei andare lì, portarlo via da quel dolore, ma sono certo che non ci riuscirei. Castiel aveva stretto un profondo legame con Dean e Lucifero si era sbarazzato di lui con una mano sola, soffocandolo. Senza poter intervenire, ho osservato la scena dal mio angolo. Ho sentito Sam, legato da Lucifero dentro il suo stesso corpo, urlare e pregare il Diavolo di non uccidere Dean. Ha supplicato, mentre Lucifero rideva.

Per lui, gli umani non sono mai stati altro che degli aborti, qualcosa che non sarebbe mai dovuto nascere. Non ha impiegato molto a sterminare la razza umana. Dopo quasi cinque anni, è arrivato a metà dell'opera. I sopravvissuti, non più di un migliaio in tutto il pianeta, hanno vissuto di nascosto, aspettando la propria ora. L'unico che si è ostinato a combattere era il campo Chitaqua, l'unico insediamento umano del Nord America che contava dieci abitanti. Ormai nove.

Osservo Castiel afferrare i lembi della giacca del ragazzo Winchester e stringerli, fino ad affondarvici la faccia. È un angelo che piange, le sue lacrime celesti bagnano un corpo senza vita. Nei suoi occhi si legge la morte, la sofferenza. Il suo dolore pervade l'aria, i suoi gemiti sovrastano lo scrosciare imperterrito della pioggia.

Il cielo piange con lui...

Non so per quanto tempo resto fermo e invisibile ad osservare il dolore di mio fratello, incapace di intervenire... incapace di allentare la sua sofferenza.

Poi, finalmente, Castiel si alza in piedi. Il trench è grondante e sporco di fango.

Alza il viso al cielo. Anche da lontanto, riesco a scorgere i suoi occhi. Non sono mai stati così profondi e così sofferenti. La sua espressione è dura.

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