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Il calore lo accerchiò completamente, lo fece suo prigioniero, lo abbracciò e strinse in una morsa, cercava invano di asciugare quelle piccole gocce d'acqua sul suo suo viso, veloci e prepotenti, senza una rotta precisa, senza un senso, piene di dolore.

Chiuse gli occhi, emise un singhiozzo strozzato e si lasciò cadere a terra.

Una mano toccò la sua guancia, un tocco delicato, come quando si tocca un gattino appena nato, chiuse gli occhi e sorrise "sei bellissimo" delle labbra raggiunsero le sue, aprì gli occhi e guardò il suo ragazzo "tu lo sei" una piccola risata lasciò le sue labbra, era la cosa più bella che avesse mai visto, lui e il suo sorriso, ed erano solo suoi "Brendon.." un bacio dolce depositato sulle sue labbra "dimmi" un'altro "ti amo" il cuore perse un battito, il respiro cessò per un secondo ed una piccola lacrima gli rigò la guancia, con una mano prese la guancia del ragazzo e lo baciò con desiderio, con necessità "anche io, anche io ti amo Dallon".

Si prese i capelli fra le mani fra le mani, singhiozzi più forti del primo, lacrime incessanti dipinte sul suo viso, destinate a rimanerci.

Sbattè violentemente la porta "non puoi fare così Brendon" lanciò il cellulare sul letto ed iniziò a togliersi le scarpe "ah no? e come dovrei fare?" si passò una mano fra i capelli e sbuffò irritato "non lo so, dimmi tu cosa dovresti fare quando il TUO ragazzo si struscia su un ragazzo che NON sei tu" lanciò una scarpa contro la lampada, cadde contro il pavimento in un suono sordo "lo sai che per me ci sei solo tu Dallon, perchè fai così?" si lasciò cadere in ginocchio "faccio così perchè ti amo Brendon, solo per questo" si inginocchiò davanti al ragazzo, gli prese il viso fra le mani ed appoggiò la fronte sulla sua "anche io ti amo Dallon, non potrei mai amare nessun altro, nemmeno immaginare di riuscire ad amare uno che non sia tu" un bacio sigillato da mille parole non dette ancora.

Si lasciò sfuggire un urlo, un'urlo di quelli che dicono tutto senza dirlo, un'urlo pieno di dolore, urlò con tutta la voce che aveva.

Gli tolse la maglietta non appena mise piede in camera, lo baciò con foga e lo spinse contro il letto, mani che si cercavano, si esploravano, si cercavano possessive, baci lasciati lungo il petto, sospiri fusi gli uni con gli altri, mise una mano nei suoi capelli tirandoli leggermente, incarnò la schiena e si scontrò con il suo ragazzo, entrò velocemente in lui ed iniziò a spingere, erano una cosa sola, una sola anima in un luogo isolato dal resto del mondo, si amavano, si volevano, si possedevano come oggetti preziosi, erano solo loro due "vieni per me amore mio" incarnò la schiena ed emise un lieve gemito, poi venne "Dallon" un ultima spinta e venne urlando il nome del suo ragazzo.

Si rannicchiò su se stesso, le lacrime scendevano incessanti sul suo viso, il dolore lo stava divorando, urlò ancora, era la loro prima volta.

Chiuse gli occhi, sospirò e li riaprì "Dallon ti prego, è una bruttissima idea stare quassù" il ragazzo gli prese la mano "è uno scoglio Brendon, che vuoi che succeda" tutto "ti prego, scendiamo" il ragazzo rise, mise la musica sul cellulare ed iniziò a saltare, ogni secondo che passava aumentava l'ansia "Dallon ti pre....DALLON" fu solo una questione di secondi, prima era davanti a lui che ballava e poi in mare, cadde in mare rovinosamente, corse sul bordo dello scoglio ma non lo vide.

Nessuno lo vide mai più.

Si alzò a fatica, guardò la foto che aveva in mano, Dallon che gli lasciava un bacio sulla fronte, i sorrisi puri e sinceri di entrambi, la strinse nella sua mano e la lanciò nel piccolo fuoco davanti a lui, insieme a tutti i loro oggetti, si girò verso il vuoto, guardò il cielo e sorrise leggermente "sto arrivando amore mio" e sparì.

Brendon sparì nel buio perfetto di quella notte.

Fire/ BrallonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora