Guardarti sorridere da lontano.

62 11 2
                                    

Più trascorrevano le giornate senza di te più ti rincontravo nei miei sogni.
Come un tatuaggio, tu sei quell'inchiostro sotto pelle che mai nessuno porterà mai; potrà sbiadirsi, ma l'inchiostro resta sotto pelle.
E tu forse è li che sei, é li che ti ho messo, sotto tutti quegli strati di pelle, resti incastrato, proprio non vuoi liberarti.
Da quando non ho più i tuoi occhi cerco di immaginarli ovunque io vada, sperando di incontrarli realmente, come quella volta che ti ho aspettato fuori la stazione, sperando di rivederli.
Ho aspettato li per ore e tu non lo sai, non lo sai i piani che mi sono fatta, gli orari che ho calcolato, e il tempo che potevo avere a disposizione.
Credevo di vederti arrivare con lo zaino sulle spalle, appena uscito da scuola, mi sarei accontentata di vederti arrivare da lontano, senza farmi vedere da te. Mi sarei accontentata di rivederti e basta.
E invece niente, sbagliai stazione.
Chiamala coincidenza, ma probabilmente è stato meglio così, non averti visto.

Ora come ora vorrei prendermi a sberle, vorrei buttarti a calci fuori dalla mia vita, dalla mia testa. Mi stai complicando le cose e la colpa è solo mia.
Mia perché non riesco più a relazionarmi con le persone, mia perché ci ho messo l'anima in tutto ciò che ho fatto per te, ti ho regalato il meglio di me e tu l'hai buttato via.
Vorrei mandarti via, vorrei un'ora di forza per soffiare via la cenere che è rimasta di noi.
Vorrei poter fare tante cose e l'unica cosa che mi riesce è trascrivere tutto il mio malessere in questo momento.
Riesci ancora a rubarmi il sonno e la ragione, riesci ancora a causarmi reazioni che non dovrebbero più aver senso.
Posso solo dirti che è dura.
Dura pensarti con un'altra, dura pensare che la tua ipotetica "lei" ti prenderà per mano. Prenderà per mano quel che era la mia felicità.
Assaporerà anche lei quelle labbra che un tempo dovevano essere solo per me.
Ti vedrà con i capelli scompigliati, conoscerà la tua famiglia, si imbatterà con l'affetto del tuo cane, che non conoscendomi, mi saltava addosso ugualmente.
Converserà con tua sorella, tua mamma. Quelle persone che mi hanno fatta sentire parte della famiglia anche se per poche ore.
Sono riuscite a trasmettermi talmente tanto, che non dimenticheró mai le parole che usó tua mamma prima che uscissi da quella porta, senza sapere che non avrei più avuto l'occasione di parlarle.

"Ci sono amicizie che
sono arrivate sull'altare."

Ma è anche vero che ci sono persone che non cambieranno mai. Tu sei una di queste.
Dopo quasi un anno mi rendo conto che certe emozioni vanno messe da parte ed archiviate, lasciando spazio alle nuove.
Ma che me ne faccio dei baci degli altri se chiedo ancora i tuoi? 
Che me ne faccio di altre mani da stringere se cerco ancora la tua?
che me ne faccio di altri se chiedo ancora te.

Caro Diario, ti racconto di lui. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora