Erano le sette e trenta di mattina, mi stavo preparando per andare all'ospedale per vedere i risultati relativi al mio tumore, quando in camera entrò mia madre, che senza dire niente mi strinse a lei.
Alle otto ero pronta, l'ospedale era a due chilometri da casa mia, e l'appuntamento era alle otto e trenta.Alle otto e trentacinque mi trovavo di fronte al lettino, aspettando con ansia che il medico entrasse in sala.
A un tratto vidi la maniglia di ottone della porta abbassarsi, e con estrema cautela entró il medico in sala.
Si schiarì silenziosamente la gola, e mentre alzava lo sguardo con dispiacere, disse: "Purtroppo, Eleonor, devo dire che i risultati non sono positivi, e.. pensiamo che purtroppo ti resti più o meno una settimana, o poco più.."
Poi estrasse una cartellina dal cassetto della scrivania d'acciaio, e continuò il discorso. "Puoi esprimere un desiderio..." si fermó e prese il respiro "l'ultimo desiderio, prima della fine della settimana" Io annuii e abbassai lo sguardo. Il dottore
uscí dalla stanza. Una lacrima mi rigó il viso. Non potevo solo immaginare che fra solo 7 giorni io sarei scomparsa. Avrei chiuso gli occhi e non gli riavrei aperti piú. Che il mio battito del cuore sarebbe rallentato e il mio respiro cessato definitivamente. Io insieme al ricordo che le persone si portavano su di me, sarei svanita. Il mio sguardo si spostó sulla finestrella alla mia destra. Vidi la panchina accanto all' albero occupata da un ragazzo. Sembrava della mia stessa etá, 16 anni, capelli marroni e camicetta azzurra. Lo vidi con una pila di libri accanto a sé. Immaginai stesse studiando, ma poi notai due dei titoli dei miei preferiti. "Niente accade per caso" e "troppo complesso" che leggevo e rileggevo in continuazione. O meglio, prima delle terapie. Ricominciai a guardarlo. Stette lí per circa mezz'ora e poi si alzó per tornare a casa. A quel punto lo vidi bene in faccia: occhi verdi, capelli marroni e labbra normali (ne troppo grosse, ne troppo fini) . Poi si avvió verso la destra del viale. Ripensai ai due libri che stava leggendo, e pensai che gli sarebbero piaciute le mie riflessioni su "troppo complesso" oppure della mia delusione per il finale di "niente accade per caso". Saremmo andati molto d'accordo noi due. Col tempo il sole inizió a tramontare lasciando spazio alla luna. Cosí iniziai a dormire. Quella notte feci un sogno che mi fece venire ancra piú voglia di conoscere quel ragazzo: mi trovavo nella panchina vicino a lui e leggevamo assieme "troppo complesso" e commentando in modo sempre differente le opinioni della protagonista. Ci stavamo divertendo quando mi sono svegliata. Premetti il pulsante per chiamare l'infermiera e lei arrivo dopo pochi minuti con il sorriso stampato in faccia. Al posto della solita colazione con cereali mangiai un cornetto semplice vuoto.
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Questa è una promessa
RomanceEleonor viene colpita dal cancro e ha solo una settimana di vita rimanente. E cercherà di viverla più felicemente possibile.