brutte notizie vecchi ricordi

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P.O.VGiulia
Inizio sogno
Aprì gli occhi ed improvvisamente non mi trovavo più nel hotel insieme a Sascha ma ero a casa mia. Non la vedevo da un po' di tempo ma la potevo riconoscere benissimo.
Girovago un po' per le stanze, e appena entrai nella mia mi accorgo che non era la mia camera attuale ma era la cameretta di quando ero piccola, mi andai a specchiare e mi accorsi che non avevo 21 anni a bensì 8/9 .
Senti sbattere la porta e il colpo mi fece sussultare.
Andai all'ingresso e vidi lui... Mio padre... Era ubriaco fradicio, e urlava, diceva cose brutte.
Si accorse di me che lo stavo guardando.
Papà :" che cosa guardi tu? "
E mi arrivò uno schiaffo che mi fece cadere a terra. Poi un calcio un pugno . La combinazione andava avanti da un dieci minuti che mi sembrarono infiniti.
Incominciai a urlare : smettila papà ". Continuavo a gridarlo finché mio padre cominciò ad allontanarsi e ad diventare sempre un'immagine più scura e sfogata.
Aprì gli occhi all'improvviso, era tutta sudata e i capelli mi si appicicavano in viso. Davanti a ne c'era solo il viso preoccupato di Sascha. Mi alzai di scatto e lo abbracciai . Fino a qualche minuto fa pensavo che il bagnato era solo il sudore ma le gocce che cadevano non ero sicura al 100 per cento che fosse sudore .
Passò qualche minuto che Sascha si staccò da me, mi guardava in modo interrogativo, e decisi di dirle tutto.
Io:"stavo sognando una delle tante volte che mi ha picchiata... "
Sascha "oh... Vieni qua"e detto questo apri le braccia.
Mi ci fiondai dentro neanche ci fosse un domani .
Eccola la, e così strana. Quella sensazione che ho avuto nel nostro primo bacio. Ho paura di rovinare tutto perciò decido di non parlarne con Sascha.
Mi limito ad annusare il suo buonissimo odore provenire da un altra felpa, che pensandoci bene avevo ancora indosso la sua felpa.
Si alza ma prima di andarsene si gira e mi chiede
Sascha"allora... Quand'è che lo diciamo ai... Ragazzi di noi due...? "
Spalancai gli occhi e penso proprio di essere arrossita. Mi metteva disagio il fatto di dover dire di me e Sascha a gli altri, non so perché ma è così.
Cerco di modificare quel mio disagio in un sorriso. E ci riesco.
Io:" beh.. Organizziamo una cena, in... Una pizzeria o ristorante e pii diciamo tutto...? " suonava più come una domanda che come nasce risposta.
Sascha:"o-ok... "
Io:"dove vai? "
Sascha :"a fare una cosa... "disse facendo un sorriso.
Bah... Lasciai perdere e mi ributtai nel letto. Non avevo più sonno ma mi piaceva stare sotto le coperte a pensare. Quando mi stancai di fare nulla, mi alzai.
Apri le porte per fare entrare aria nella stanza, ma l'aria gelida dicembre mi congelò i polmoni appena aspirai la sua aria . Mi sbrigo a chiudere nuovamente le finestre. Con mia grande sorpresa notai che stava piovendo e mi chiesi dove fosse andato Sascha con un tempaccio del genere . Spero solo che stia bene...
Mi andai a lavare e vestire con dei pantaloni a vita alta dato che ero molto bassa, e presi un altra felpa di Sascha mettendo a lavare quella sudata.
Presi l'ombrello e uscire dalla stanza, pensandoci bene c'è ne dovremmo andare prima o poi...
Fuori dall'hotel stava diluviando, ma a me non portava fastidio perché la pioggia mi piaceva, lasciava un buon'odore alla terra...
Il mio ombrello era uno di quello trasparenti perciò si potevono intravedere le gocce di pioggia scendere. Alzai lo sguardo e mi concentri su quelle che erano piccolissime gocce di pioggia.
Mi concentrai talmente tanto in quelle gocce che non notai un ragazzo davanti a me, e giustamente ci andai a sbattere, cadendo a terra come una stupida.
Io:"ehi... ". Alzai lo sguardo e vidi che era Lorenzo, avvampai .
Io:"s-scusa Lorenzo n-non ti avevo visto".
Anche lui alzò lo sguardo e quando noto che ero io sorrise dolcemente.
Lorenzo :"fa nulla"
Si alzò e mi porse la sua mano per aiutarmi ad alzarmi . La presi e mi alzai, eccola... Eccola di nuovo quella sensazione , ma stavolta c'era anche disagio.
Ma perché?! D'altronde io non piacevo a Lorenzo... Giusto?
Lorenzo :" allora... Che ci fai da queste parti con questo tempo? "
Io:"potrei farti la stessa domanda... Ma comunque avevo intenzione di andarmi a prendere una cioccolata calda. "
Lorenzo :"posso venire con te? "
Io:"si certo"
Ci incamminiamo insieme vero una cioccolatteria non molto distante.
Io: " e tu...cosa ci fai qui? "chiesi titubante.
Lorenzo :"volevo sbollire in po' di rabbia... Sai... Perché i miei stanno divorziando... " mi fermai.
I suoi genitori stanno divorziando? e lui me lo dice con una tale freddezza? Ma...?
Lo afferro per la manica e lo faccio girare verso di me. Solo ora avevo notato che aveva gli occhi rossi. Aveva sicuramente pianto.
E così presa dalla tristezza nei suoi confronti invece di farli una ramanzina lo abbraccio. In un primo momento è un po' sorpreso ma poi appena acquista un po' di lucidità ricambia.
Dopo un paio di secondi, sento la spalla della felpa inumidirsi, starà sicuramente. Quella scena mi ricorda quando io e mia mamma ci abbracciavamo per consolarci dalla violenza di mio papà.
Lorenzo :"che c-cosa ho fatto? Cosa? È colpa mia. "tra un singhiozzo e l'altro fu questa la domanda di Lorenzo, che con l'andare del tempo mi strinse più.
Presi coraggio.
Io:" tu non hai fatto niente di sbagliato, se si sono separati ci sarà stato un motivo logico e di certo non è colpa tua " la mia decisione in quella risposta era del tutto motivata, lui era un ragazzo d'oro e non centrava niente.
Lorenzo :"invece è colpa mia. Mio padre mia detto che tutto è iniziato quando me ne sono andata da casa. Mia mamma cadde in depressione ma decisero di non dirmi niente per non farmi preoccupare, ma con l'andare del tempo le cose peggiorarono. Mia madre era diventata paranoica, così mio padre si rivolse a un dottore. Ma... Ma... "scoppiò in un pianto.
Io:"continua l'unico modo per liberarti e parlare con qualcuno... "
Lorenzo :"ok... Ok... Ma mia madre si innamorò di questo dottore e divennero amanti. Mio padre lo scoprì e così lei a voluto la separazione perché diceva di sentirsi finalmente una donna con lui. È colpa mia, se io non me ne fossi andato non sarebbe successo nulla. "
Lo staccai dall'abbraccio in modo tale che lui possa guardarmi negli occhi e io nei suoi.
Io:" ascoltami bene Lorenzo Ostuni , se c'è una cosa che so è che tu sei una persona d'oro una delle poche che conosco e che mi vuole bene. E quindi sei mi vuoi bene non dire mai più una cosa del genere, non è colpa tua, e non lo sarà mai. Vogliono separarsi?! Che si separino poco importa ,se ti vogliono davvero non ti daranno la colpa di nulla . Va bene? "
Silenzio.
Io:"rispondimi ti sto facendo una domanda. Ho detto va bene "
Silenzio.
Faccio per andarmene, ma mi ferma tirandomi per la manica della felpa.
Lo guardo negli occhi.
Lorenzo :" va bene"
Si, va bene lo dice , ma con due grossi lacrimoni che li rigano il viso.
Lo abbraccio di nuovo.
Piano piano si calma e il suo respiro diventa di nuovo regolare.
Lorenzo :" allora la vuoi ancora la cioccolata? "
Sorrido e annuisco.
Ci incamminiamo verso una qualsiasi cioccolatteria . Mi mette il braccio intorno alle spalle, e io nella schiena. Chissà come avrebbe preso la notizia di me Sascha?... Boh...voglio solo godermi il momento ecco tutto.
Spazio autrice
Ciao a tutti. Lo so lo so dopo che aggiorno sparisco sempre Per un po', ma mi faccio perdonare sempre con capitoli lungi, quindi amatemi.
Ma quanto sono pucciosi Lorenzo e Giulia, io li adoro.
Ma chissà che piega prenderà questa storia.
Ma voi lo sapete che Sascha sta insieme a sabrina, io quando lo saputo avevo una faccia Basita. A quanto pare le vacanze stanno per finire ma non temete si vive ancora, anche che come me inizieranno il liceo o qualsiasi superiore.
Detto questo vi auguro una buona serata e vi saluto.

Da quando ti ho conosciuto//favij-anima-surryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora