New day

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Camminavo su e giù per quella stanza che pareva più un campo di battaglia. Continuavo a torturarmi le mani.  Destiny era seduta sul bordo del letto di Kyle e sembrava a disagio. 

Non lo avrei perdonato. Doveva soffrire ancora un po..

Sarà nostro! Perdonalo! 

No! Non posso corrergli dietro, non sono Lassie! Deve capirlo! E io devo cambiare atteggiamento, fino ad ora sono stata fin troppo debole.

Devi perdonarlo o lo farò io al tuo posto!

La porta scattò rivelando l'imponente figura di Kyle. Aveva la testa china, non mi aveva ancora guardata, forse pensava fossi Dorothy.

Mi immobilizzai, unii le mani sul davanti e presi una postura composta.

Kyle alzò il viso e parve sorpreso. Pochi secondi dopo, però il suo viso fu percorso dalla rabbia, da una rabbia cieca e furiosa.

A quel punto Destiny si alzò e si mise davanti a me. Kyle non la guardava, il volto rivolto verso di me. Sembrava trapassare la regina con il suo sguardo.

"Cosa ci fa lei qui? Chi l'ha liberata? Destiny!"

"Kyle - cominciò lei, calma, con voce melliflua - abbiamo commesso un errore ad incolpare Jordan. Ho usato su di lei l'incantesimo Rivelo e lei ha confermato la sua versione. Non sapeva chi era suo padre, non sapeva nulla del nostro mondo, nulla."

"Cosa? E lo dici solo ora? Ti ha fatto il lavaggio del cervello, giusto? Così tieni la parte a lei ora?" si passò una mano sugli occhi gonfi di sonno.

"No, Kyle. Devi accettare il fatto che abbiamo fatto un errore! Accettalo!" questa volta la voce di Destiny era più dura e autoritaria.

Volevo dire la mia, ma in quel momento la porta scattò di nuovo rivelando Benjamin, Dorothy ed Amelia. In quel momento pensai a quanto dovesse essere buffa quella scena da fuori. Una regina, armata di ali, che cerca di convincere un Alpha, mentre protegge la compagna di quest'ultimo da lui stesso e, sullo sfondo due cameriere\cuoche e un bambino che cercano di tenere la parte della povera Jordan. Tutto questo si svolge nientemeno che nella camera dell'Alpha che è sottosopra.

"Cosa ci fate voi tutti qua dentro, me lo volete spiegare?"

"Destiny ha ragione!"sbottarono tutti e tre insieme.

Kyle si sedette sul letto e si portò la testa sulle mani, a loro volta poggiate sulle ginocchia.

"Kyle, ci credi, ora? Cinque persone ti bastano per poter capire dov'è riposto il giusto?"disse Destiny, compiaciuta della visita dei tre testimoni.

Silenzio.

"Alpha?"sibilò Dorothy.

"Si, grazie. Potete andare."sussurrò Kyle.

Tutti uscirono dalla stanza, uno dopo l'altro. Io invece rimasi ferma al mio posto.

Quando la porta si chiuse Kyle si alzò e si avvicinò. Sembrava sconvolto. La verità bruciava ancora, evidentemente.

"Perdonami, Jordan. Perdonami." Io non risposi, mi limitai a lanciargli un'occhiata furente e carica di disgusto. Allungò la mano e cercò di afferrare la mia, ma io la scostai velocemente. Mi ripugnava. Stava osservando le bruciature sui miei polsi.

"Jordan, Jordan..io..non potevo saperlo!" 

Afferrai le gonne del mio abito e lo superai dirigendomi verso la porta.

"Resta qui, Jordan. Ti sto parlando!"

Rimani, o lo farò io al posto tuo!

Era giunto il momento di tirare fuori il mio carattere. Di tirare fuori gli artigli. Di fargliela pagare cara. Per l'eternità. Doveva rimpiangere ciò che aveva fatto.

SHELTER |MAKING my own JUSTICE|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora