Capitolo 3

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"Emh...Elisa" rispondo insicura, poi inizio a camminare a testa bassa quando la rossa mi ferma.
"Non sei di qui vero? Non ti ho mai vista" chiede incuriosita.
Sembra simpatica, ma ho imparato a non fidarmi di nessuno...
"No" rispondo secca.
La ragazza si allontana e io continuo per il mio cammino senza meta.
Le ore passano e inizia a farsi buio.
Inizio a tremare. Tornare a casa non ci penso proprio. Ai mei non sarà importato niente se me ne sono andata, anzi, avranno già venduto tutta la mia roba.
Decido di sedermi sotto un portico, avevo portato una coperta, è settembre e non fa ne caldo ne freddo, per fortuna.
Crollo subito, tutto nero.
Vedo Stefano in lontananza, con dietro una luce, sembra un tunnel, e lui sta alla fine, oppure è l'inizio.
Perché quel ragazzo. Lo ho visto solo un paio di ore eppure mi sembra di conoscerlo da anni.
Stefano si sta avvicinando, oppure sono io che mi avvicino.
Vedo quei occhi verdi, me li ricordo benissimo...
Noto che dietro di lui ci sono altri tre ragazzi, ma non mi sembra di averli mai visti.
Do le spalle a Stefano e dall'altra parte vedo Luke.
Dietro di lui c'è solo il nero e altri ragazzi, la sua banda.
Impaurita inizio a correre verso Stefano, ma quando gli sono davanti. Sparisce.
Mi sveglio di colpo, ho la vista ofuscata, segno che stavo piangendo.
Ci metto un po' a capire che davanti a me c'è qualcuno.
"Ehi, Elisa" sussurra una voce.
Solo dopo capisco che è Sabrina. Ma che vuole da me?
"Mh" emetto un verso per far capire che sono sveglia.
"Vieni" la rossa mi prende per mano e mi alza, senza svegliare gli altri barboni mi porta a una macchina.
Salgo o non salgo?
Non ho niente da perdere. Quindi salgo.
Appena tocco i sedili soffici mi addormento, senza accorgermi che di fianco a me c'è una persona.

Mi sveglio, sono in un letto, mi guardo in torno e sono in una stanza, di fianco a me c'è Sabrina che dorme.
Non ricordo molto di ieri, solo il sogno e poi la voce di Sabrina.
"Ah ti sei svegliata" disse la ragazza sbadigliando.
"Emh scusa, è meglio se me ne vado, sono solo d'intralcio" dico per poi alzarmi e cercare con lo sguardo le mie cose.
Solo dopo noto di non avere i miei leggins e la mi felpa addosso, bensì ho una maglietta con scritto akab e dei pantaloncini corti, che sembrano da maschio.
"Sei molto giovane, non sei di qui, e stavi dormendo per terra... Sei scappata vero?" Dice la ragazza.
Come fa a saperlo. Insomma ok, è una cosa che si può pensare.
"Si" rispondo secca.
Non capisco perché mi comporto male con lei, insomma, mi ha salvata, ma non lo so, ho imparato che non fidarsi è meglio.
"Grazie" dico poi.
A tutti si può dare una opportunità no?
"Di dove sei?" Mi chiede Sabrina.
"Firenze" rispondo sedendomi sul letto.
"Ti va di raccontarmi cosa succede?" Mi fido? Gli racconto tutto? Sento che posso fidarmi. Per una volta.
Gli raccontai tutta la storia tralasciando le cose più private. Quando le dissi il nome di Stefano sembrava strana. Ma ho lasciato perdere.
Poi mi fece una domanda strana
"Non mi conosci?"
"Dovrei?" Chiesi senza capire.
Si alzó e mi fece segno di seguirla.
Uscite dalla stanza sulla destra c'era una piccola stanzetta con tantissimi peluches e un computer enorme.
"Sono una youtuber, guarda la tua maglietta, è il logo del mio canale. Dopo ti presento anche Sascha, pure lui fa lo YouTuber"
"Wow, quando ero più piccola seguivo anche io YouTube. Quando avevo 13 anni adoravo uno YouTuber, ma non ricordo il nome"
In quel momento sentii una voce maschile provenire da piano inferiore.
"Sabriii ho fame" urló il ragazzo.
"Ecco, questo mongolo è Sascha, mio cugino." (Autrice: Non li farò mai stare insieme, saschina è ehhdhaksm ma Io voto saschefano)
Scendemmo le scale, la seguivo senza parlare...
Mi trovai davanti il presunto Sascha, era in boxer, niente male direi.
Mi venne davanti, mi diede la mano e appena la toccai mi venne un flashback.
Era uno dei ragazzi dietro a Stefano, nel sogno.
Poi mi venne un altro flashback di una ragazzina con un cellulare in mano, e lui che parlava. Quella ragazza ero io.
"Piacere Sascha, o meglio conosciuo come..."
"Anima" dicemmo insieme.
"Ah vedo che mi conosci..." Disse mezzo assonnato Sascha.
"Come ti chiami tu?"
"Elisa..."
"Ti seguivo un paio di anni fa, quando eri appena entrato sul YouTube, ora non ti seguo più" sussurrai abbassando la testa.
Lui mi scompigliò i capelli e urló: abbiamo una piccola animala!
Diciamo che a Sascha devo molto, mi ha accompagnata per parte della adolescenza.
"Emh, scusate, ora tolgo il disturbo, dove sono le mie cose?"
"Nono bella, tu rimani qua, sei piccola e non hai un posto dove stare" mi fermò Sabrina.
"Rimani dai" disse Sascha.
"Per un po' di mesi posso pagare l'affitto. Poi dovrò trovarmi un lavoro in nero essendo minorenne. Anche se non per molto."
"Ma che affitto e affitto. Non ti preoccupare" disse Sascha che nel frattempo si era messo una maglietta.
"Ora sabrina portala a cambiarsi che arrivano i mates" urló Sascha dal suo studio.
Io e Sabrina salimmo e mi prestò una sua canottiera e dei suoi pantaloncini.
Dopo poco sentii la porta aprisi e una voce. La sua voce.

I'm not a hero||STEFANO LEPRIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora