Capitolo 1

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"Camilaaa!"
Sento mia madre urlare dalla cucina, ma cosa avrà mai da urlare di prima mattina..
"Camila, mi hai sentita? Alzati o farai tardi dormigliona!!" Continua, alzando il tono della voce. Come se non stesse giá urlando abbastanza.
"Cosa c'è?" Rispondo, urlando a mia volta.
Dopo la mia risposta c'è silenzio in casa per una decina di secondi, fino a quando la sentii salire le scale con passi lenti e pesanti; segno che è arrabbiata "oh oh.." pensai tra me e me.
Pochi passi dopo sentii la porta aprirsi, mia madre era lì, ferma sotto la cornice della porta, con una faccia a dir poco scocciata. Rimase a guardarmi per due o tre secondi prima di iniziare a sbraitare "sai che giorno è? E sai che ore sono?" Accennai un "no" con la testa, mentre ero ancora al calduccio sotto le mie coperte.
Mi guardò torto e poi disse "alza quel culo o farai tardi a scuolaa!!".
Ebbi un'illuminazione, "Cazzo!" gridai e balzai dal letto correndo avanti e indietro per la stanza, era il primo giorno di scuola, erano le 7:45 e tra meno di 10 minuti sarei dovuta uscire di casa.
Intanto mia madre era lì ferma sulla soglia della camera a guardarmi sclerare mentre ridacchiava soddisfatta.
Bel modo per iniziare un'altro stancante anno del college, ma era finalmente l'ultimo.
Mi vestii in fretta, presi la prima gonna che trovai nell'armadio e ci abbinai una maglietta a maniche corte e poi presi un golf, consapevole che non mi sarebbe servito con questo caldo, giá qua a Los Angeles a settembre fa ancora molto caldo.

Andai in bagno mi sciaqquai la faccia e mi misi pochissimo mascara, anche se tanto non sarebbe cambiato niente, non mi considerava nessuno ugualmente.
Scesi giù in cucina dove trovai mia madre e mio fratello maggiore Rayan che faceva colazione, appena mi vede si mise e a ridere e poi mi salutò "buongiorno hahaha" rimasi un po' perplessa; nel mentre presi una tazza e vi versai del latte e poi gli chiesi "perché stai ridendo? " poi mi accorgo che mi stava fissando la maglietta, abbassai lo sguardo e mi resi conto che l'avevo messa al contrario "ah" sussurrai, mentre ancora mio fratello rideva.
Dopo questa esuberante figura di merda uscii di corsa per non arrivare tardi a scuola.

Arrivata davnti alla scalinata che conduce all'atrio vedo le mie tre amiche, credo anche le uniche, Melanie, Ellie e Sophia.
Le saluto riprendendo fiato dopo la corsa verso scuola.
Perché ho detto le uniche? Beh perché noi quattro siamo un po' come dire, le 'sfigate' della scuola che nessuno si fila, e si filerá mai.. proprio zero vita sociale, ci siamo solo noi nel nostro mondo e onestamente non mi dispiace.
Vedendomi respirare a fatica Ellie mi chiese "cosa hai fatto cami, hai corso una maratona?" risi, seguita dalle altre "praticamente si" risposi "mi sono svegliata tardi e pensando di ritardare a scuola mi sono fatta 4 isolati a corsa" continuai mentre le ragazze mi guardavano divertite, quando finii la frase sentimmo un suono che ci fece tornare sulla terra; campanella.

Tutti gli studenti entrarono e si diressero ai loro armadietti, cosi facemmo anche noi.
Le ore trascorsero abbastanza veloci, apparte l'ora di matematica, bensì io abbia una buona media in questa materia non la sopporto affatto.

Arrivò l'ora di pranzo ed io e le ragazze ci sedemmo al nostro solito tavolo.
Mentre stavamo mangiare sentimmo una voce stridula che attirava l'attenzione degli studenti, non poteva essere che una persona sola; Jennifer Wilson.
Lei era quella che ci aveva rovinata fin dall'inizio mettendo in giro voci assurde e false su di noi, è la reginetta della scuola, capo cheerleder, fidanzata con il solito figo che gioca a football nella squadra della scuola e seguita sempre dalle sue ochette personali, Julia Carter e Grace Wood, anch'esse cheerleder.
"Ma sentitela quell'oca di Jennifer, si deve sempre far notare" disse Melanie infastidita, "giá" sussurrai io penando a come sarebbe se mi trovassi al posto di Jennifer, cioè conosciuta e non sfigata.
Continuammo a mangiare, ma poco dopo fummo disturbate dalla stessa voce odiosa che si syava avvicinando con dei fohlietti colorati in mano, "ehilá sfigate" disse avvicinandoai ancora un po' al nostro tavolo, alzai lo sguardo e le rivosli un semplice "ciao", "cosa vuoi? " si affrettò a chiedere Sophia, "oh signorina Scott cos'è che la infastidisce tanto?" Rispose Jennifer ridacchiando.
Stava cercando di fare irritare Sophia, perché sa che perde la pazzienza facilmente.. si insomma queste 'ochette con il fiocchetto rosa' si divertono così.
"Non ho voglia di discutere oggi. Perché non te ne vai Jennifer? " disse tranquilla Sophi, "ero solo venuta ad informare tutti gli studenti, e con tutti intendo anche i più sfigati, alla festa che si terrá a casa mia sabato sera" disse facendo una smorfia e lasciando due volantini sul tavolo; e dopo averci rivolto un sorrisetto malizioso si volta e se ne va seguita a ruota da Julia e Grace.
"Ci andremo?" chiese timidamente Ellie, la guardammo, "non sarebbe male andarci, siamo sempre rimaste a casa ad ogni festa di Jennifer e adesso che siamo all'ultimo anno credo che dovremmo viverci un po' di più la vita, no?" disse Melanie, la guardai con aria interrogatova "perché no" risposi.
"State schrzanzo spero? Secondo me vi si è sciolto il cervello quest'estate con il troppo caldo. È fuori discussione che andreamo a quella festa, per lo meno io non ci andrò" sbottò Sophia, alzandosi e andosene furibonda, lasciandoci tutte e tre spiazzate.
Non si era mai comportata così, stava succedendo qualcosa; non si era mai comportata in questo modo.

Tornammo a casa e io e Melanie decidemmo di andare a chiedere spiegazioni a Sophi che con nostra sorpresa era con..


Hii pandinee..
Questa è la prima storia che scrivo su whatpadd.
Ecco il primo capitolo, spero vi piaccia.
Aggiornerò presto, spero.
Byee

-Meg♡

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