Eccoci qua! Ho scritto questo extra che si riferisce al capitolo scorso e un po' anche del capitolo 10 (che tanto extra non è perché senza, la storia non poteva continuare ma dettagli).
Chiedo perdono per questo ritardo ma ero in vacanza!
Scopriremo i pensieri più nascosti di Marco, è bravo o cattivo?
Lo scoprirete leggendo!Quando l'avevo vista piangere in classe mi si era spezzato il cuore, non capivo il motivo delle sue lacrime e avrei fatto di tutto per vederla sorridere.
Dov'era finito il bullo forte a cui non importava nulla di nessuno?
Non sapevo darmi una risposta completa, ma solo un nome: Elizabeth.
La prima cosa che notai in lei erano i suoi bellissimi capelli mori che al sole riflettevano diventando color rame...quant'è bella?
Ero tremendamente preoccupato per lei e quando scappò dall'aula e, ovviamente, la seguii.
La vidi appoggiarsi al muro e lasciarsi scendere lentamente rannicchiandosi.
Decisi di farmi vedere da lei.
-che hai, Liza?- le chiesi a bassa voce.
-perfavore Marco lasciami in pace- mi disse con la voce spezzata appoggiando la testa sulle ginocchia.
Decisi di sedermi vicino a lei e le misi un braccio intorno alle spalle, la feci avvicinare a me e la abbracciai.
Dio quanto è bella.
Anche con gli occhi gonfi e il suo leggero trucco colato rimane sempre meravigliosa.
La sentii singhiozzare.
Questo mi fece quasi sanguinare le orecchie, non potevo permettere che soffrisse, anche se non sapevo il motivo delle sue lacrime.
-ti prego smetti di piangere- la scongiurai.
-N-non ci R-ries...- mi stava rispondendo singhiozzando e con la voce spezzata, ma io non le lasciai il tempo di finire la frase che la baciai.
Non era come baciare una di quelle troie che mi andavano dietro e che mi portavo a letto, con lei era...diverso.Dopo averla baciata le diedi una leggera carezza sulla sua guancia, è così morbida.
Però questo momento fu interrotto dal suono della campanella.
Mi dovrò appuntare di sabotarla per i prossimi giorni...
La vidi alzarsi e mi lasciò uno sguardo veloce prima di correre via: era rossa come un peperone.
Sorrisi inconsciamente e mi alzai anche io, ma con più calma.Entrai nell'edificio dove mi venne incontro la mia banda di amici: Lucas, Nicholas, Brando e Michele.
Lucas è il solito cretino dalle battute squallide, moro, con un pearcing sulla lingua.
Nicholas è il fumatore di erba, ma sta cercando di smettere perché i suoi l'avevano beccato.
Amato dalle ragazze per i suoi grandi occhi verdi.
Brando è un biondino casinista che si veste in modo tamarro e gli piace "importunare" le ragazze della scuola.
E per ultimo c'è Michele, il moralista del gruppo, quello intelligente che ci tira fuori dai guai. Moro e dagli occhi azzurri, ancora non capisco come ha fatto a diventare nostro amico e come faccia a sopportarci.
Formiamo una squadra affiatata o una squadra di bulletti, come preferite.
Parlammo un po' delle solite minchiate fin quando il mio amico non si rivolse a me.
-fatto conquiste, bro?- mi chiede Brando.
Loro ancora non sanno di Liza apparte Michele, comincerebbero subito a fare domande del tipo "quando te la scopi?" o "ma è almeno un po' figa?".
-mah niente di che- risposi liquidandolo e andando verso la mia classe. Volevo vedere Liza, ma qualcuno mi fermò prendendomi la mano con una stretta sicura.
Mi girai e vidi Katia.
-Ehi, tesoro! Ti va un po' di schweppes solo io e te?- chiese maliziosa trascinandomi fino ad arrivare davanti ai bagni.
Avevo ovviamente capito cosa intendeva con quella frase e infatti io la fermai subito.
-non avvicinarti più a me, Katia!- le dissi staccandomi dal suo abbraccio morboso.
Il suo sorriso si trasformò in una smorfia di rabbia.
-cosa stai dicendo?!- chiese alterata.
-hai sentito benissimo, Katia! Scordati di andare ancora a letto con me- dissi cercando di stare calmo mentre lei cominciava a piangere.
-perché?! Non dirmi che è per colpa di quella gatta morta della tua classe che ti va dietro!- insinuò intandendo Liza certamente.
-è solo una stupida ragazzina che...- Katia cercò di abbracciarmi rincuorata ma io la allontanai e continuai -...che non riuscirò mai a capire, ma di cui sono follemente innamorato!- dissi veloce non pensando alle mie parole.
Katia rimase per un attimo interdetta, ma poi alzò la mano e mi tirò uno schiaffo che mi fece girare il viso dall'altro lato.
-VAFFANCULO DORELLI!- mi urlò contro girandosi e andandosene furiosa.
Misi una mano sulla guancia colpita: questo credo sia il suo biglietto d'addio.Tornai finalmente in classe, aprii la porta e vidi il mio adorato prof di matematica più furioso del solito.
Non vi badai molto e cercai con lo sguardo Liza ma non la trovai.
Neanche vicino a quella ragazza...Lia credo si chiami...
Dov'era?!
-si muova Dorelli se non vuole andare di prima mattina dal preside! Che oggi delle vostre fughe ne ho abbastanza! E ora vada a sedersi!- mi urlò quasi contro.
-dov'è la Collodi?!- mi avvicinai alla cattedra.
-non gliene può fregare di meno! E ora SI SIEDA!- disse spazientito.
-DOV'È?!- chiesi battendo le mani sulla cattedra.
Il prof si alzò e disse:
-non lo andrò di certo a dire a lei, e ora vada a sedersi se non vuole essere sospeso o peggio, ESPULSO!- disse cercando di essere calmo.
Mi voltai e andai al mio posto dove accanto avevo Michele.
-cosa cazzo è successo?!- chiesi a Michele.
-Lia e Katia hanno tirato una secchiata d'acqua addosso a Elizabeth, volevano anche riempirla di farina, ma nella foga del momento Liza è riuscita ad afferrarla e a tirarla addosso a Lia.
Allora Liza è andata in bagno per pulirsi, ma è ritornata quasi subito visibilmente distrutta, ha preso le sue cose e se n'è andata con le urla del prof di sottofondo-
Ci misi un po' di tempo per collegare bagno e discussione con Katia, ma quando lo capii esclamai:
-CAZZO!-
Che fottuto casino!
Presi le mie cose anche io intento ad andarmene per chiarire le cose con Liza.
-LEI DOVE PENSA DI ANDARE?! È GIÀ ANDATO VIA UNO, NON ANDRAI VIA ANCHE TU!- mi urlò addosso il prof.
-Prof., ma io DEVO andare!-
-tu non ti muoverai da qui!-
-DEVO PARLARLE!-
Michele mi prese per il braccio e mi fece sedere.
-cosa cazzo fai?!- chiesi
-è evidente che non ti farà uscire neanche sotto tortura e se ancora ti manda dal preside dovrai aspettare anche il pomeriggio per punizione- mi rispose Michele preoccupato ma lucido.
-OK, va bene, di tu si ragazzi che non ci sarò oggi!- dissi io.Dovetti aspettare per ben 5 ore in quel inferno senza di lei.
Durante quel periodo ovviamente pensai a lei e al perché dello scherzo di Lia.
Quando suonò la campanella corsi letteralmente fuori dalla scuola modalità ghepardo e mi fiondai sotto casa sua.
Suonai così tante il campanello che riuscii a romperlo, era già rotto! Non ero stato io! No, no!
Non era in casa...
Mi misi sotto un albero appena accanto alla casa e aspettai li: prima o poi sarebbe dovuta tornare, e io sarei stato lì.Non so quanto tempo passò, ma il cielo stava cominciando a farsi scuro, quando finalmente vidi una sagoma dai tratti femminili in fondo alla via.
Le corsi incontro come un pazzo, ma quando lei mi vide allora accelerò il passo senza neanche guardarmi.
-Liza ti prego ascoltami! Non era come sembrava! Tu avrai sentito solo una parte di conversione!-
Cercai di fermarla tenendola per le spalle, ma si divincolò.
Era muta e non mi guardava.
Guardava dritto davanti a se.
-ti prego Liza ascoltami!!- dissi disperato.
Non sapevo come spiegarle questo casino, non mi avrebbe mai creduto.
Arrivata al cancello prese le chiavi, aprì e chiuse dietro di sè.
Solo in quel momento mi guardò dritta negli occhi.
I suoi occhi blu mi stavano guardando con odio e disprezzo.
-ti prego Liza ascoltami!! Posso spiegarti tutt..--va via, non voglio più vederti.-disse lei freddamente, non l'avevo mai sentita così...
Detto questo si girò ed entrò in casa.Sono proprio nei guai!
Ahi ahi ahi! Cosa sta succedendo?! Sono malvagia lo so :3
Ciauz
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Potrei cambiare...per te
RomanceSono Elizabeth. Avrei voluto semplicemente non differenziarmi dalla massa, essere uguale agli altri, non dare nell'occhio, ma... credo di non essere proprio riuscita nel mio intento.